Il terza linea del Giappone è in custodia cautelare, in attesa del processo fissato lunedì 16 luglio
Amanaki Mafi, terza linea dei Melbourne Rebels e della nazionale giapponese, è in custodia cautelare dalla polizia in Nuova Zelanda a seguito di un alterco con il compagno di squadra Lopeti Timani. A confermarlo sono la Federazione australiana e la stessa franchigia di appartenenza del giocatore, sceso in campo contro gli Highlanders nell’ultima giornata della stagione regolare di Super Rugby giocata venerdì a Dunedin (la sconfitta rimediata, unita alla vittoria degli Sharks sui Jaguares, ha estromesso i Rebels dai playoff).
La polizia, in una dichiarazione rilasciata a Fox Sports Australia ha fatto sapere, di aver arrestato un uomo con l’accusa di aggressione e ferimento, e che Mafi dovrà apparire davanti alla corte di giustizia di Dunedin lunedì 16 luglio. Timani avrebbe riportato ferite moderate in seguito ai fatti, per le quali non è stato necessario il trasporto in ospedale.
La Federazione e i Rebels hanno annunciato di non commentare ulteriormente l’accaduto fino a nuovi sviluppi, ma il CEO dei Rebels, Baden Stephenson, ha voluto esprimere il suo disappunto sulla vicenda. “Sono molto deluso che il fatto si sia verificato alla fine dei una stagione di cui siamo orgogliosi del nostro comportamento dentro e fuori dal campo. Non faremo altri commenti fino a quando tutte le indagini non si saranno chiuse”.
Mafi, classe 1988, in due stagioni ha collezionato 30 presenze con i Rebels ed è uno dei migliori giocatori della squadra; lo scorso anno era stato votato come miglior giocatore di una squadra australiana nel Super Rugby. L’australiano Timani, classe 1991, è a Melbourne dal 2014: ha giocato 67 volte per i Rebels e 12 volte per i Wallabies. Quella di sabato è stata la sua ultima partita con gli australiani, perché dalla prossima stagione si trasferirà in Francia, a La Rochelle.
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