L’incontro avverrà a San Francisco, il prossimo weekend. Potrebbe esserci una proposta per limitare le azioni della moviola
Nella prossima settimana, in occasione della Coppa del Mondo di rugby seven a San Francisco (20-22 luglio), il consiglio di World Rugby si riunirà per discutere di alcuni aspetti molto criticati da giocatori, allenatori e Federazioni negli ultimi tempi. Come riporta il New Zealand Herald, la riunione si concentrerà soprattutto sul ruolo del TMO durante le partite e sulla distinzione tra falli intenzioni e accidentali.
I Test Match di giugno, infatti, sembrano aver creato uno scontento generale tra le Union, a causa di decisioni arbitrali poco chiare e di alcune controverse sanzioni che hanno caratterizzato l’ultima finestra internazionale. A far discutere, in particolar modo, sono stati tre episodi: la decisione di non punire Sam Cane e Tu’ungafasi né in partita né in settimana per questo placcaggio su Remy Grosso nel primo test tra All Blacks e Francia (in cui Gabrillagues ha ricevuto inoltre un giallo molto dubbio); il cartellino rosso a Benjamin Fall durante il secondo test tra neozelandesi e Bleus, poi revocato, e l’ammonizione a Israel Folau nell’ultima sfida tra Australia e Irlanda, con conseguente squalifica per l’estremo dei Wallabies.
Due episodi (quelli di Fall e Folau) hanno riguardato in particolare delle situazioni di gioco aereo, per le quali i giocatori erano stati puniti a causa del fatto che il contendente (Barrett e O’Mahony nella fattispecie) era ricaduto battendo la testa sul terreno (per Fall c’era anche l’aggravante di non essere in una posizione realistica per contendere il pallone, a causa anche della leggera spinta data da Lienert-Brown). I critici, in questo senso, non vedono di buon occhio la correlazione tra la sanzione e il modo in cui un giocatore ‘atterra’ sul terreno di gioco, a meno che il contendente non abbia agito in maniera intenzione o irresponsabile.
Cosa fare con il TMO
Alla fine della serie tra All Blacks e Francia, l’head coach dei neozelandesi Steve Hansen si era esposto in prima persona per esortare World Rugby a chiarire gli aspetti arbitrali più dibattuti in quelle settimane: “Il gioco sta cambiando ed è arrivato il momento di fare qualcosa – aveva dichiarato Hansen – Questo deve essere il prossimo obiettivo che, come movimento mondiale, dobbiamo prefissarci”.
Sul TMO, Hansen invece aveva detto che “sta diventando troppo influente. Si gioca molto di meno e le decisioni diventano poco chiare. Non si capisce chi ha viste determinate cose e chi stia decidendo”. L’eccessiva ingerenza del Television Match Officer nel gioco è un argomento che mette d’accordo tutte le nazioni Tier 1, scrive l’Herald. Proprio per questo, in consiglio potrebbe essere avanzata una proposta che limiterebbe i poteri del TMO e che lo chiamerebbe in causa solo quando richiesto dall’arbitro (ora invece il TMO può indicare in prima persona la revisione di un fallo al direttore di gara).
Secondo l’Herald, le eventuali novità decise dal consiglio di World Rugby verranno comunicate prima del Rugby Championship, che partirà il prossimo 18 agosto.
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