Il presidente del Tolone non prende bene la sentenza e rilancia l’offensiva contro l’organismo europeo
In seguito alla notizia giunta martedì della pesante multa comminata da EPCR a Mourad Boudjellal, il portale francese Rugbyrama ha provveduto a raccogliere le dichiarazioni in merito del patron del Tolone, che al solito non si è fatto pregare per rilasciare affermazioni dinamitarde.
“Ho ricevuto stamani comunicazione della sanzione attraverso una email di 26 pagine!” ha detto Boudjellal a Rugbyrama “Non capisco perché questo tipo di persone si permettano di chiedermi una dichiarazione patrimoniale alla vigilia della mia convocazione davanti alla commissione disciplinare. Non ne hanno alcun diritto.”
“La EPCR non è uno stato e i suoi regolamenti non possono sostituirsi al diritto. Se i suoi dirigenti si sono sentiti diffamati, non hanno altro da fare che portare la questione in tribunale invece di citarmi davanti a una commissione che hanno convocato loro stessi. Se non l’hanno fatto, forse è perché si tratterebbe di una cosa troppo azzardata…”
Insomma, Boudjellal non ha preso bene i 75.000 euro di multa comminatigli, abbinati a un’ulteriore multa per lui e per il club (25.000 euro e 5 punti di penalizzazione rispettivamente) in caso di recidività.
C’è di più: “Non farò appello e non pagherò – sentenzia il presidente dei rouge-et-noir – Non riconosco questa sentenza. Come potranno farla eseguire, d’altronde, visto che non hanno alcuna forza legale. Non devono fare altro che portarmi in tribunale. Se l’avessero fatto e mi avessero condannato, avrei pagato. Senza alcun problema.”
La strategia di Boudjellal è quella della controffensiva. Condannato per aver tollerato e non disapprovato la condotta omofoba di Mathieu Bastareaud nel corso della partita di Champions Cup contro Treviso dello scorso anno, il presidente di Tolone ha intenzione di fare a sua volta causa alla EPCR davanti alla giustizia francese per diffamazione.
“Ho chiesto al mio avvocato di incaricarsene immediatamente. Non farò appello, non pagherò e farò causa per diffamazione. Non lascerò passare certe accuse di omofobia.”
“Dopo l’inizio di questo caso ho ricevuto 288 email, inviate a qualsiasi ora del giorno o della notte, in inglese. Ho sempre risposto che non parlo inglese.”
Infine Boudjellal ha avuto anche modo di pronunciarsi sulla ulteriore sanzione minacciata nei confronti del club, i punti di penalizzazione: “E’ un altro modo di farmi tacere e di evitare che le persone intorno a me prendano le mie difese. Ma d’altra parte sono anche sollevato.”
Una diatriba, quella fra Boudjellal e la EPCR, che rischia di diventare protagonista dell’estate ovale, in attesa che si ritorni sul campo per le coppe europee. Una sconfitta in questa sfida per EPCR significherebbe un brutto colpo alla credibilità delle sue sanzioni disciplinari, creando un precedente di difficile soluzione.
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