Lo faranno Saints e Tigers, il prossimo 6 ottobre. Il trequarti australiano ha subito la paralisi del braccio destro ad aprile
Tredici secondi dopo il fischio d’inizio di Northampton-Leicester, Rob Horne si avventa sull’avversario per placcarlo alla massima velocità e con il maggior impatto possibile. Al momento della collisione con il braccio destro, però, qualcosa va storto: Horne resta immobile a terra, senza muovere nemmeno le gambe, e sarà costretto ad uscire dal campo.
L’infortunio è molto grave, perché gli esami evidenziano un danneggiamento dei nervi del suo braccio destro: l’annuncio del ritiro del 28enne australiano arriva la settimana successiva, lo scorso 21 aprile, ma la notizia peggiore è che l’avulsione del plesso brachiale ha portato alla paralisi del suo braccio destro, più un dolore cronico.
Horne in seguito è tornato in Australia con la sua famiglia per la riabilitazione, ma tornerà presto in Inghilterra, più precisamente il prossimo 21 ottobre. Quel giorno, sul prato del rinnovato Twickenham, scenderanno in campo nuovamente Northampton e Leicester per la sesta giornata di Premiership, che diventerà un’occasione per raccogliere fondi da devolvere a Horne e alla sua famiglia per garantire loro sicurezza economica. Sia i sostenitori dei Tigers sia i sostenitori dei Saints – che lo avevano scelto come miglior giocatore del club della stagione 2017/2018 – hanno sostenuto l’iniziativa.
“Tutti, nel club, hanno fatto molto per supportare me e la mia famiglia, in un momento così incredibilmente difficile – ha detto Horne a Saints TV, a cui ha rilasciato un’intervista in cui ha spiegato il suo infortunio e le sue sensazioni nel momento in cui sono arrivati i primi soccorsi in campo – Ero piuttosto impaziente, dicevo «lasciatemi andare, fatemi alzare, sto bene. Non ho bisogno di aiuto»”.
“Poi il coach degli avanti, Phil Downson, mi ha detto che era tutto ok, di non preoccuparmi, e di restare fermo. Ho risposto dicendo «devo alzarmi, la mia famiglia è qui, non voglio far vedere loro che non sto bene». A quel punto, Matt Lee, fisioterapista del club, mi dice: «Rob, non hai nemmeno mosso le gambe ancora». Solo allora me ne sono reso conto, e dopo aver scalciato ripetutamente sono riuscito a muovere la gamba destra. Ho pensato che avrei dovuto ascoltare i medici, probabilmente per la prima volta in carriera”.
Alla BBC, il CEO Mark Darbon commentando l’iniziativa relativa alla partita ha detto che “per noi è stata un’opportunità unica e irripetibile. Abbiamo avuto una proposta interessante da parte della RFU, che non lo nego darà beneficio finanziariamente al club, ma che ci darà il palcoscenico per massimizzare i fondi per Rob, qualcosa che avremmo voluto fare in ogni caso”.
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