Super Rugby: per i Blues è stata un’altra stagione difficile

Quest’anno hanno fatto peggio solo i Sunwolves. E la squadra di Tana Umaga non vince un derby neozelandese da 19 partite

Il 26 febbraio 2016, all’Eden Park di Auckland, i Blues battevano gli Highlanders per 33-31. In una partita sempre in equilibrio, contornata dalle consuete mete spettcolari del Super Rugby, la franchigia neozelandese meno quotata delle cinque riusciva a sconfiggere i campioni in carica di Dunedin guidati dagli Smith (Aaron e Ben), da Sopoaga e Naholo, creando la prima grande sorpresa del weekend inaugurale della stagione.

L’avventura di Tana Umaga, appena insediatosi come head coach al posto di John Kirwan dopo due anni difficili per la squadra, partiva insomma con il piede giusto. E le buone impressioni destate all’esordio, alla fine della stagione, non si rivelarono del tutto fuorvianti: i Blues riuscirono a chiudere l’anno con un record positivo come non succedeva dal 2011, grazie a otto vittorie, un pareggio e sei sconfitte. Non fu sufficiente per andare ai playoff, ma poteva essere considerato un segnale incoraggiante per il futuro.

Com’è andata, invece

Non esattamente come speravano a Auckland. Dopo un 2017 chiuso in ribasso, con la ciliegina finale dei 48 punti subiti dai Sunwolves, il 2018 ha riportato i Blues al periodo di magra vissuto durante l’ultimo anno di Pat Lam e la gestione Kirwan. Le vittorie ottenute sono state appena quattro, a fronte di dodici sconfitte; i Blues hanno chiuso la stagione regolare con la seconda peggior difesa dietro solo ai Sunwolves (31,8 punti subiti a partita) e con il peggior attacco in assoluto per punti realizzati (23,6 per match).

La franchigia di Auckland si è classificata al penultimo posto nella classifica globale del torneo con 22 punti e, naturalmente, è stata di gran lunga la peggiore della Conference neozelandese. Proprio nei confronti con le altre connazionali risiede uno dei maggiori problemi per questa squadra: da quella partita contro gli Highlanders del febbraio 2016, i Blues non sono mai più riusciti a vincere un derby nei diciannove tentativi successivi. Diciotto le sconfitte, con un pareggio contro i Chiefs per 16-16 nel 2017.

Quasi nessun ko maturato nel 2018 contro le connazionali, in ogni caso, si è risolto con un dominio totale dell’avversario sui Blues, che in quattro occasioni su otto hanno perso con un margine uguale o inferiore a otto punti. Nel finale di stagione sono arrivati anche il 54-17 in casa dei Crusaders e un 15-36 dagli Hurricanes, certo, ma spesso e volentieri gli uomini di Umaga hanno retto in qualche modo il confronto con squadre più attrezzate e dotate per gran parte dei match.

Per un motivo o per un altro, però, i Blues si sono sempre rivelati inferiori rispetto alle altre. I tanti infortuni occorsi durante la stagione non hanno aiutato (Otere Black, l’apertura teoricamente titolare, non è mai scesa in campo a causa di un grave infortunio subito in pre season) a rendere più compatto e solido il gruppo, a cui inevitabilmente non sempre sono bastate le magie dei fratelli Akira e Rieko Ioane (18 mete) per dare il giusto abbrivio.

In Nuova Zelanda si sottolinea spesso la mancanza di un decision making all’altezza, ma anche una minore capacità di eseguire le giocate al meglio in confronto a Crusaders, Hurricanes, Chiefs e Highlanders. Scotty Stevenson, giornalista ovale neozelandese, ha sottolineato anche le minori possibilità di creare una cultura di squadra alla pari delle altre franchigie per i Blues, principalmente a causa di una grande città come Auckland che rende difficile far sviluppare al meglio i rapporti interpersonali all’interno di un gruppo.

Nemmeno la mancanza di una cultura di squadra, comunque, può spiegare certe altre sconfitte come il 40-63 subito in casa dagli Sharks (definita imbarazzante dallo stesso Umaga), ovvero una squadra che nelle due partite precedenti in Australia aveva segnato appena 31 punti. Le critiche verso lo stesso head coach non mancano, soprattutto per alcune scelte tattiche come quella di spostare Rieko Ioane a numero 12, rivelatasi disastrosa contro gli Hurricanes di NganiLaumape per esempio, che infatti ha banchettato sul suo canale marcando tre mete su quattro passando da lì.

C’è speranza per il futuro?

In Nuova Zelanda sono stati sollevati non pochi dubbi sul prolungamento del contratto di Umaga, che resterà in carica anche nel 2019, mentre l’ottimismo è generato soprattutto dai nuovi assistenti tecnici che l’ex numero 13 degli All Blacks avrà al suo fianco. ovvero Leon MacDonald e Tom Coventry. Entrambi, nel recente passato, hanno avuto ruoli importanti ai Crusaders e nei Chiefs, quando questi ultimi erano allenati da Dave Rennie, e la loro influenza potrebbe essere decisiva per rivitalizzare i Blues.

Intanto, la franchigia neozelandese si è assicurata una delle grandi sorprese dell’anno, il pilone Karl Tu’inukuafe, per i prossimi tre anni. Tu’inukuafe ha esordito a giugno con gli All Blacks dopo un’ottima stagione con i Chiefs, ma a inizio anno non aveva nemmeno un contratto. Qualche tempo fa, il 25enne avrebbe voluto addirittura ritirarsi, poiché pesava 170 kg.

La sua storia lo ha reso subito un giocatore di culto in Nuova Zelanda, ma Tu’inukuafe – ovviamente – è soprattutto un ottimo pilone con delle qualità importanti, e che proprio Coventry ha contribuito a far diventare l’aprrezzato giocatore di oggi. I fratelli Ioane, inoltre, resteranno con tutta probabilità ai Blues (alcune indiscrezioni li vedevano indirizzati verso gli Hurricanes). E di questi tempi è già qualcosa, dalle parti di Auckland.

 

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Super Rugby: James O’Connor lascia i Reds

Il trequarti ex-Wallaby si trasferisce in Nuova Zelanda

7 Ottobre 2024 Emisfero Sud / Super Rugby
item-thumbnail

Super Rugby: Taniela Tupou saluta i Rebels

Il pilone australiano lascerà Melbourne ma rimarrà in Australia

2 Agosto 2024 Emisfero Sud / Super Rugby
item-thumbnail

TJ Perenara dice addio agli All Blacks

Il mediano di mischia degli Hurricanes saluta il Super Rugby per una nuova avventura

2 Agosto 2024 Emisfero Sud / Super Rugby
item-thumbnail

Super Rugby: Ardie Savea ai Moana Pasifika. E arriva la “benedizione” di Tana Umaga

Il flanker degli All Blacks si lega fino al 2027 con la franchigia samoano-tongana ma con base ad Auckland

22 Luglio 2024 Emisfero Sud / Super Rugby
item-thumbnail

E se Ardie Savea andasse ai Moana Pasifika?

Una possibile svolta nel futuro del vice-capitano degli All Blacks

19 Luglio 2024 Emisfero Sud / Super Rugby
item-thumbnail

Super Rugby Pacific: a Auckland splende un colore solo, Blues campioni dell’edizione 2024

Match difficile per i Chiefs a Eden Park, con la squadra di Auckland che alza la coppa 21 anni dopo l'ultima volta

22 Giugno 2024 Emisfero Sud / Super Rugby