Super Rugby: Lions e Waratahs si giocano un posto in finale

Attacchi spettacolari ma anche poca continuità per entrambe le squadre. A Johannesburg kick off alle 15:05

lions

ph. Reuters

Per il terzo anno consecutivo, una delle semifinali del Super Rugby si giocherà a Johannesburg, in casa dei Lions. Dopo le sconfitte (arrivate in maniera molto diversa) di Highlanders e Hurricanes nel 2016 e nel 2017, ad arrampicarsi sulle alture della metropoli sudafricana sarà un’australiana, i Waratahs, che avrà il difficile compito di provare ad interrompere la striscia di vittorie dei biancorossi in semifinale.

Tra le due squadre si possono trovare alcune caratteristiche comuni, considerando l’andamento stagionale nel corso dei mesi: non solo nel numero di vittorie (entrambe a 9) o nei punti fatti (46 i Lions, 44 i ‘Tahs), ma anche e soprattutto nei princìpi di un gioco spiccatamente offensivo e in un’acclarata incostanza di rendimento emersa pure nel corso dei rispettivi quarti di finale. Lions e Waratahs hanno rispettivamente il terzo e il miglior attacco del torneo e, insieme ai Crusaders, sono le uniche squadre ad aver scavallato quota 500 punti segnati (32.5 di media i sudafricani, 34.8 gli australiani), ma allo stesso tempo sono abbondantemente oltre quota 400 punti subiti in sedici partite (27,2 e 27,8 di media).

Per coloro che apprezzano un rugby fatto anche di strutture difensive solide e ben organizzate, insomma, potrebbe non essere la partita ideale. Entrambe le squadre non fanno dell’affidabilità il loro punto di forza, e non bisogna viaggiare troppo in là nel tempo per capire perché: appena una settimana fa, i Lions hanno rischiato di far riaprire una partita già chiusa ai Jaguares nonostante un’evidente superiorità, mentre i Waratahs hanno subito 23 punti (segnandone 6) prima di lanciarsi in un’eccezionale rimonta contro gli Highlanders. Difficile aspettarsi un punteggio basso, stando alle tendenze di entrambe.

L’ago della bilancia, in ogni caso, sembra pendere un po’ di più dalla parte dei Lions. Oltre al non indifferente vantaggio di essere abituata a giocare a 1.750 metri sul livello del mare, la squadra di Swys de Bruin si è distinta per la sua grande efficacia nelle fasi statiche e per il modo in cui riesce a sfruttarle per arrivare in meta (43 mete su 81 sono arrivate da lì), un’arma che gli australiani potrebbero soffrire particolarmente.

Warren Whiteley, capitano dei Lions, ha anche dichiarato che secondo lui i Waratahs faranno di tutto per evitare mischie e touche, tenendo il più possibile il pallone in gioco. “Probabilmente non calceranno fuori questo fine settimana, non vorranno confrontarsi troppo né in rimessa laterale né in mischia. Tatticamente sarà una sfida molto interessante. Vedremo nei primi 20 minuti che direzione prenderà in questo senso”.

Quello che non faranno invece i Lions, presumibilmente, sarà restituire il pallone nelle mani dei trequarti australiani ed esporsi ai loro contrattacchi. Foley, Folau e soprattutto Beale hanno già dimostrato di saper creare occasioni da qualunque zona del campo, e proprio le qualità individuali e le folate offensive degli australiani possono creare grandi grattacapi ai Lions. Molto dipenderà dalla costanza di rendimento del pack azzurro, mobile e dinamico ma a cui spesso manca consistenza.

Per i Lions è la terza semifinale consecutiva, mentre i Waratahs vi ritornano a distanza di tre anni; nel 2015 da campioni in carica persero con gli Highlanders, prima di due stagioni molto negative chiuse al decimo e al sedicesimo posto globale.

Le formazioni

Duei cambi per i Lions: dentro a primo centro Harold Vorster, alla cinquantesima presenza nel Super Rugby, mentre Lourens Erasmus prende il posto dell’infortunato Cyle Brink in terza linea. I Waratahs si presenteranno invece con un Tolu Latu in più in prima linea. Il tallonatore di origine tongana prende il posto di Damien Fitzpatrick.

Calcio d’inizio alle ore 15:05, diretta tv su Sky Sport Arena (canale 203).

Lions: 15 Andries Coetzee, 14 Ruan Combrinck, 13 Lionel Mapoe, 12 Harold Vorster, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Elton Jantjies, 9 Ross Cronje, 8 Warren Whiteley (c), 7 Louren Erasmus, 6 Kwagga Smith, 5 Franco Mostert, 4 Marvin Orie, 3 Ruan Dreyer, 2 Malcolm Marx, 1 Jacques van Rooyen
A disposizione: 16 Corne Fourie, 17 Dylan Smith, 18 Johannes Jonker, 19 Hacjivah Dayimani, 20 Marnus Schoeman, 21 Dillon Smit, 22 Courtnall Skosan, 23 Howard Mnisi

Waratahs: 15 Israel Folau, 14 Alex Newsome, 13 Curtis Rona, 12 Kurtley Beale, 11 Taqele Naiyaravoro, 10 Bernard Foley (c), 9 Nick Phipps, 8 Michael Wells, 7 Will Miller, 6 Ned Hanigan, 5 Rob Simmons, 4 Jed Holloway, 3 Sekope Kepu, 2 Tolu Latu, 1 Tom Robertson
A disposizione: 16 Damien Fitzpatrick, 17 Harry Johnson-Holmes, 18 Paddy Ryan, 19 Tom Staniforth, 20 Brad Wilkin, 21 Jake Gordon, 22 Bryce Hegarty, 23 Cam Clark

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