Quali sono i nomi da segnarsi sul taccuino in vista della prossima stagione del campionato nazionale?
Nuovi stranieri, alcune vecchie conoscenze, diversi giovani provenienti dall’Accademia Under 20 (di annate importanti come il ’98 e il ’99) e i consueti movimenti all’ingiù dal Pro14, di atleti peraltro di una certa caratura. Sono stati tanti i movimenti di notevole interesse all’interno del rugbymercato del “nuovo” Top 12 e, di conseguenza, tanti i giocatori da seguire con attenzione tra quelli che hanno cambiato casacca, oppure sono alla loro prima esperienza nel massimo campionato nazionale.
Partendo dai campioni d’Italia del Petrarca, considerati probabilmente a ragione come i favoriti anche per quest’anno da molti addetti ai lavori, è difficile non notare come la dirigenza stia cercando di accaparrarsi ogni anno che passa la meglio gioventù offerta dalla nazionale Under 20.
Lo scorso anno furono Cannone, Lamaro e Rizzi, in estate è toccato invece a Michele Mancini Parri e Lodovico Manni, peraltro entrambi permit player con il Benetton: il toscano è alla sua prima esperienza nel massimo campionato italiano e nell’ultima stagione – la sua unica con l’Under 20 – ha dimostrato di essere un buon erede di Riccioni, sia in mischia sia nel gioco aperto, seppur confermandosi un gradino sotto il suo collega ora al Benetton. Manni, numero otto dotato di ottimo dinamismo e discreta sensibilità nelle mani, è invece al suo terzo anno in campionato, dopo le due stagioni passate al Mogliano; in nazionale non ha sempre giocato con continuità, e forse il suo principale obiettivo sarà proprio quello di mantenere dritta la barra delle prestazioni il più a lungo possibile.
La “gara” nel reclutamento dei giovani dall’Under 20, tuttavia, sembra essere stata vinta dalle Fiamme Oro. Del gruppo rugbistico della Polizia sono entrati a far parte soprattutto Giovanni D’Onofrio, Alessandro Forcucci e Michelangelo Biondelli (a cui vanno aggiunti Mariottini e Nocera): già così, il triangolo allargato cremisi si configura come uno dei più interessanti da guardare e analizzare per il prossimo anno, visto che combina velocità, effervescenza (D’Onofrio), una buona dose di potenza (Forcucci) e una capacità di leggere il gioco partendo dall’estremo (Biondelli) non banale, seppur da affinare.
Le aspettative si alzano anche considerando il regista della squadra di Ponte Galeria sarà James Ambrosini, che a questo livello ha già dimostrato di saper essere un fattore decisivo per visione di gioco e qualità nello smistare l’ovale. A San Donà, probabilmente, si noterà la differenza.
Gli incroci tra Fiamme Oro e Calvisano saranno il teatro di una potenziale sfida tutta australiana per quanto riguarda i mediani d’apertura: da una parte Ambrosini, dall’altra il coetaneo Sam Lane proveniente dal Manly, squadra del campionato del New South Wales che sembra essere di un gradino sopra al Top 12.
Di acquisti interessanti, i bresciani in ogni caso ne hanno fatti diversi: Samuela Vunisa è uno di questi, e il figiano – per chi ha anche un vago ricordo del suo impatto sulla realtà calvina – non ha bisogno di grandi presentazioni. Il 29enne è una minaccia per tutti nel Top 12 per le sue doti di ball carrier, in cui non mette in mostra solo superiorità fisica ma anche buoni giochi di piedi. Meno rapido di Tuivaiti, ma nel complesso il Calvisano difficilmente avrebbe potuto scegliere di meglio per il campionato nazionale.
Sotto la guida di Massimo Brunello, tecnico noto anche per la sua abilità nel lavorare con i giovani, particolare attenzione andrà riposta anche in Damiano Mazza, centro classe 1999 che con delle ottime prestazioni si è guadagnato la maglia numero 12 titolare della nazionale Under 20. In futuro, se confermerà quanto di buono fatto vedere finora, ne risentiremo parlare probabilmente anche a livelli più elevati.
Parlando di Calvisano, è inevitabile non citare Matteo Zanusso tra i nomi su cui varrà la pena stringere l’obiettivo nella prossima stagione, anche solo per il suo trasferimento dal Benetton al Top 12. Nelle cinque partite giocate tra febbraio e marzo 2018 con i biancoverdi, il pilone non era sembrato nelle condizioni fisiche migliori, per cui il cambio di categoria potrebbe solamente giovare al sandonatese. Che, è bene ricordarlo, è “solo” un classe 1993.
A Zanusso ci si collega piuttosto facilmente con Francesco Minto, forse il movimento di mercato più roboante e più significativo dell’estate. Il flanker classe 1987 non ha scelto una destinazione banale, ma un progetto interessante e stimolante come quello dei Medicei. Il suo stile di gioco ruvido e spigoloso (Vittorio Munari, in uno dei suoi momenti televisivi più comici, lo ha paragonato alla sabbia nelle mutande per gli avversari) ben si sposa con le caratteristiche di una squadra allenata da Pasquale Presutti, di cui sarà inevitabilmente uno degli elementi di spicco nonché longa manus dello stesso head coach in campo.
A Rovigo, Umberto Casellato si ritroverà tra le mani un seconda linea di grandi prospettive come Matteo Canali, buon saltatore in rimessa laterale e soprattutto ball carrier di ottimo livello nelle sue apparizioni in Under 20. Nel Polesine la curiosità – più che l’attesa – sarà anche per Piero Dominguez e per capire come e quanto il mediano d’apertura figlio d’arte riuscirà ad adattarsi al campionato italiano.
A proposito di numeri 10 al primo anno di Top 12: Filippo Di Marco proverà a imporsi nel Viadana di Filippo Frati, dopo un Mondiale positivo, in cui ha saputo far girare meglio la squadra rispetto ad Antonio Rizzi (anche a causa del momento difficile di quest’ultimo) per ritmo, velocità d’esecuzione e gestione dell’ovale. Un altro trasferimento degno di nota allo “Zaffanella” potrebbe essere quello del seconda linea Juan Cruz Guillemain: tre stagioni allo Stade Francais, anche se giocando poco o quasi mai, tre presenze nei Jaguares nel 2016 e un cap con i Pumas nel novembre dello stesso anno.
Sempre dal Sudamerica è arrivato un argentino pure per la Lazio, che continua quindi nella sua tradizione albiceleste: al Giulio Onesti è sbarcato Rodrigo Bruno, numero otto che cercherà di portare esperienza (è un classe ’87) agli uomini di Daniele Montella, forte dei suoi trascorsi in Vodacom Cup e con l’Argentina B (ha anche un cap con i Pumas, nel 2012).
Rispetto al citato Di Marco, è più esperto il mediano che proverà a trascinare Valsugana verso la salvezza, ovvero Luca Roden: dopo un anno alle Fiamme Oro, il neozelandese è tornato nella squadra in cui ha già militato nel 2016/2017 e di cui con tutta probabilità sarà uno dei leader. La stessa mission è riservata anche a Mark Jackman al Mogliano (dove l’altro ingaggio davvero rivelante, comunque, è quello di Andrea Cavinato in panchina): ex All Black Seven, Jackman è un giocatore potenzialmente in grado di offrire guizzi individuali decisivi nell’arco di una partita e di prendersi l’intera squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Nelle intenzioni di Cavinato, Jackman dovrebbe avere un ruolo di primo piano anche nella crescita dei tanti giovani che affolleranno il “Quaggia” di Mogliano.
Al Verona, potrebbe risultare molto utile l’esperienza e la consistenza di giocatori come Andrea Buondonno (un peccato non averlo visto di più nel Pro14), Giacomo Bernini, Guglielmo Zanini e Michele Mortali, tutti profili che ad una squadra ambiziosa nel medio/lungo termine ma allo stesso tempo obbligata a restare nella massima serie faranno comodo.
Ci sono poi quegli acquisti esotici su cui, vuoi per l’età piuttosto giovane vuoi per lo scarno curriculum, pendono diversi punti interrogativi:
- Criff Tupou: il fratello del Tongan Thor Taniela, nazionale australiano, potrebbe regalare diversi impatti spettacolari con i suoi 119 kg di peso;
– Leroy Jack, Brendan Owen e Jannie Stander: due classe ’96 e un classe ’93 per il San Donà in ricostruzione, a testimoniare l’inversione di tendenza nella selezione degli stranieri da parte delle squadre italiane. Meglio giovani scommesse, pronte a mettersi in gioco e – anche se qualcuno può storcere il naso all’idea – a sfruttare l’occasione per farsi notare; - la palma di “acquisto più esotico” però va senza dubbio al ValoRugby Emilia, con l’ingaggio di un libanese, Karim Jammal, recordman di presenze e punti segnati con la nazionale del suo Paese
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