Rugby Championship 2018: all’Australia non basta il primo tempo. Gli All Blacks vincono 13-38 a Sydney

Con cinque mete segnate nella ripresa i campioni del mondo iniziano al meglio il torneo

Ph. REUTERS/David Gray

La partita inizia con le squadre a studiarsi e a rubarsi il possesso in un paio di situazioni in touche, all’undicesimo poi il match viene sbloccato dal piazzato di Hodge; che indirizza in mezzo ai pali approfittando dell’indisciplina di Kieran Read. Gli All Blacks provano subito a reagire proiettandosi nella metà campo avversaria, ma l’ottima difesa della formazione di Cheika, abbinata a qualche errore di handling dei campioni del mondo, mantiene momentaneamente le cose inalterate.
I Wallabies arrembano trascinati da Hooper e Pocock: i due placcano in maniera decisa a tutto campo rendendosi autori della risalita del campo da parte degli australiani e di una controruck che porta la Nuova Zelanda a commettere un fallo all’interno dei propri ventidue. Foley non si può esimere dal trasformare mandando i suoi sul 6-0.
I “Tuttineri” appaiono in grande difficoltà. Aaron Smith e Barrett non riescono ad accendersi, anzi. L’Australia sale ulteriormente di colpi respingendo ancora gli attacchi disorganizzati dei rivali. A tre minuti dalla fine del primo tempo però, ecco il colpo di coda dei numero uno del ranking. Su una mischia ordinata con introduzione avversaria, gli All Blacks riescono a sovrastare gli avversari costringendoli alla penalità, ma Barrett sul piazzato successivo si dimostra impreciso. La stessa apertura, dopo un solo giro di lancette, si dimostra invece efficace nel far partire l’azione che – coinvolgendo Ben Smith, Naholo, Goodhue ed infine Read – manda in meta comodamente Aaron Smith. E’ 6-5, il punteggio con il quale si va al riposo.

 

La ripresa si apre come si era conclusa la prima frazione di gioco. Koroibete perde l’ovale poco prima di entrare in zona punti venendo a contatto con Naholo. L’ala neozelandese scippa quindi il possesso ribaltando immediatamente il fronte di gioco. L’Australia si ritrova senza la necessaria copertura difensiva. Goodhue assorbe uno degli ultimi difensori riciclando per Rieko Ioane che si mette in moto aprendo un varco profondo e decisivo passando poi la palla nuovamente al secondo centro, il quale indisturbato va a marcare. Barrett converte per la prima volta nel match. Si va sul 6-12. 
Il sorpasso sancisce la definitiva risalita degli ospiti. I vicecampioni del mondo vanno alle corde. Sul tentativo di sviluppo di un’azione offensiva in mezzo al campo Haylett-Petty commette un in-avanti che da il via alla meta favolosa di Barrett: il numero dieci infatti non raccoglie subito la palla da terra, ma se la porta avanti con tre tocchi di piede prima di controllarla, proteggerla e schiacchiarla davanti al tentativo difensivo disperato di Genia. Il divario si allarga sul 6-19.
L’arrivo dell’ora di gioco certifica, oltre ad alcuni avvicendamenti del primo tempo legati a degli infortuni, l’utilizzo delle panchine per entrambe le squadre;  eppure ad andare a segno è uno dei titolari presenti in campo dal primo minuto. Retallick infatti fa tutto da solo: riceve ed elude i difensori andando oltre in maniera indisturbata.
I Wallabies sembrano sparire dal campo e invece dopo aver rischiato di subire un’altra realizzazione dai rivali riescono ad intercettare un ovale al largo con Foley, che ispira la corsa del subentrato Maddocks. L’opposizione neozelandese è praticamente nulla. A poco più di dieci minuti dalla fine, il tabellone recita quindi 13-26.
Il duello si riapre parzialmente, con i padroni di casa che cercano di andare ancora a far male. Ma la voglia di chiudere la contesa da parte degli All Blacks è superiore e si traduce nell’uno-due di marcature pesanti che Naholo realizza fra il settantatreesimo e il settantaseiesimo quando, sfruttando dapprima un favoloso calcio-passaggio di Barrett e in seconda battuta una morbida difesa dei rivali, mette a referto la doppietta personale del pesantissimo e definitivo 13-38. 
In classifica la Nuova Zelanda ottiene i suoi primi cinque punti, mentre l’Australia resta ferma al palo.

Australia: 15 Israel Folau, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Reece Hodge, 12 Kurtley Beale, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Tui, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Tom Robertson
A disposizione: 16 Tolu Latu, 17 Allan Alaalatoa, 18 Jermaine Ainsley, 19 Rob Simmons, 20 Pete Samu, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Jack Maddocks

Marcatori Australia
Mete: Jack Maddocks (67)
Conversioni:
Punizioni: Reece Hodge (11), Bernard Foley (21)

Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Waisake Naholo, 13 Jack Goodhue, 12 Ryan Crotty, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Tim Perry, 19 Scott Barrett, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Aaron Smith (39), Jack Goodhue (43), Beauden Barrett (52), Brodie Retallick (63), Waisake Naholo (73, 76)
Conversioni: Beauden Barrett (44, 53, 65, 77)
Punizioni:

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