I Pumas sorprendono i Boks nel primo tempo, chiudendolo in vantaggio. Ma nella ripresa è dominio dei padroni di casa
In un Kings Park di Durban con diversi vuoti sugli spalti, il Sudafrica comincia bene il Rugby Championship 2018 battendo l’Argentina 34-21, prendendosi anche il bonus offensivo. L’Argentina di Mario Ledesma viene dominata per gran parte del match al suo esordio, non riuscendo ad andare oltre un paio di fiammate estemporanee del primo tempo.
La prima occasione della partita è una rolling maul sui 5 metri albiceleste per il Sudafrica. La difesa Pumas li costringe al ragionamento e riesce a liberare i propri 22, dopo aver rubato la touche successiva (Dyantyi aveva provato un calcetto a scavalcare, ma Boffelli aveva fatto buona guardia). Sono gli Springboks a monopolizzare il possesso nella prima fase di gara, concretizzando all’ottavo minuto con Lukhanyo Am che schiaccia dalla corta distanza dopo un’azione in cui la retroguardia argentina non è mai riuscita a prendere le misure alla verticalità sudafricana.
Dopo dieci minuti dentro la propria metà campo, i Pumas cominciano a bussare forte sulla difesa: Sanchez, con il vantaggio, spara in alto un up&under che gli argentini recuperano ad un metro dalla linea di meta; dopo un paio di cariche degli avanti, è proprio Sanchez a bucare una difesa riposizionata male e a segnare il 5-7.
Quella argentina è una fiammata di grande qualità, ma resta tale perché di fatto il Sudafrica torna ancora a mettere grande pressione agli ospiti. La difesa argentina placca duro e erige un ottimo muro, in cui Willie Le Roux ad un certo punto riesce a trovare un buco; l’azione dell’estremo però sfuma perché non c’è sostegno. I Pumas provano a sfruttare ogni turnover per scatenare i trequarti in ripartenza, e al 28′ trovano il momentum giusto: Moyano si libera di un avversario e libera Pablo Matera, che alla bandierina schiaccia il 7-14. Due apparizioni nei 22 avversari, due mete.
Il Sudafrica è frenetico e non va troppo per il ragionamento, ma spesso si isola con i propri ball carrier che pure fanno strada nel rispetto della propria tradizione. A dare ordine e fosforo, come di consueto, ci pensa Le Roux, che al 32′ con un preciso cross kick a tagliare tutto il campo pesca Dyantyi all’ala per la meta del 10-14. Al Sudafrica continuano a mancare i punti al piede di Handré Pollard, che al 38′ con un piazzato di poco a lato aggiorna il suo score personale a 0/3.
ll canovaccio non cambia ad inizio ripresa: gli Springboks vogliono spostare il pallone al largo il prima possibile, meglio se su Dyantyi. L’ala dei Lions, al 43′, viene servito da un altro pallone al bacio – questa volta da de Klerk – sulla corsa e beffa ancora la difesa dei Pumas, mal posizionata nella fattispecie, marcando il 17-14.
L’Argentina continua solo a difendersi, anche perché al 50′ concede una punizione in mischia chiusa che riporta i Boks sui 5 metri con la penaltouche successiva. I Pumas difendono le cariche ravvicinate, ma a furia di essere assorbiti sui punti d’incontro gli ospiti non si curano di Mapimpi all’ala, ben servito da de Klerk per la meta del 22-14.
I Pumas spariscono momentaneamente dal campo, anche perché Malcolm Marx è padrone assoluto del breakdown. Gli Springboks fiutano l’odore del sangue e azzannano ancora la preda con la doppietta di Mapimpi, che finalizza un’azione manovrata al largo per il 27-14 (Pollard intanto continua la sua pessima giornata dalla piazzola).
I tredici punti di distacco sembrano un solco troppo ampio per l’Argentina, che subisce la difesa aggressiva dei Boks e commette qualche errore di esecuzione. Eppure, al 66′ avrebbero un’occasione importante con una touche a 5 metri, ma Kremer sciupa tutto passando il pallone in faccia ad un compagno di squadra in ricezione. Nel tentativo di risalire il campo, però, il neoentrato ed esordiente Willemse allarga il pallone in maniera scellerata, consegnandolo nelle mani di Moroni per il 27-21. E improvvisamente i Pumas, quasi senza fare nulla, rientrano in partita.
Le speranze durano poco, però. I Boks non si scompongono e tornano di nuovo a marcare dopo grande pressione sui 5 metri, con de Klerk che marca il 34-21. Negli ultimi dieci minuti i Pumas continuano a rimbalzare sulla difesa sudafricana: il punteggio non si muove più
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Makazole Mapimpi, 13 Lukhanyo Am, 12 André Esterhuizen, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Siya Kolisi (c), 6 Francois Louw, 5 Pieter-Steph du Toit, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Thomas du Toit, 19 Marvin Orie, 20 Marco van Staden, 21 Embrose Papier, 22 Lionel Mapoe, 23 Damian Willemse
Marcatori Sudafrica
Mete: Am (8), Dyantyi (32, 42), Mapimpi (49, 53), de Klerk (70)
Conversioni: Pollard (43, 70)
Punizioni:
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Moroni, 12 Bautista Ezcurra, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Matias Alemanno, 4 Guido Petti, 3 Juan Figallo, 2 Agustin Creevy (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Diego Fortuny, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Santiago Medrano, 19 Tomas Lavanini, 20 Tomas Lezana, 21 Martin Landajo, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Juan Cruz Mallia
Marcatori Argentina
Mete: Sanchez (15), Matera (27), Moroni (67)
Conversioni: Sanchez (15, 27, 67)
Punizioni:
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