Dopo il fuoco incrociato a cui è stato sottoposto l’head coach, i senatori del gruppo fanno sentire la propria voce
La pressione si addensa sulle spalle di Michael Cheika. C’era un discreto hype sull’Australia alla vigilia della partita con la Nuova Zelanda, e, visti i risultati del 2017, in molti si aspettavano una prestazione migliore rispetto a quella offerta nel duro 38 a 13 inflitto dagli All Blacks.
La disfatta ha accentrato nubi nere sopra la figura dell’head coach, considerato il responsabile numero uno della situazione australiana. In difesa del proprio allenatore sono intervenuti Tatafu Polota-Nau e Adam Coleman, due dei senatori del gruppo Wallabies.
“E’ il migliore per questo lavoro” ha detto senza esitazioni il tallonatore australiano ai microfoni di Sky Sports. Polota-Nau è stato uno dei giocatori presi di mira dalla stampa per la sua pessima prestazione al lancio in rimessa laterale, ma Cheika non ha voluto additarlo fra i colpevoli nel post partita.
“E’ una questione di prendere quell’impronta di gioco e portarla là fuori in campo. Alla fine dei giochi, siamo noi quelli là sul campo e i soli a poter controllare come si svolgono le giocate.”
Il seconda linea Coleman, 24 caps con l’Australia, gli ha fatto eco: “Abbiamo piena confidenza nel nostro staff tecnico e siamo con loro al 100%. Non c’è mai stata discussione in proposito, quindi sinceramente non so da dove possa uscire l’idea che non sia così.”
L’Australia si prepara al match di ritorno in Nuova Zelanda, all’Eden Park di Auckland. Le tanto accarezzate speranze di riportare la Bledisloe Cup a casa dopo 15 anni passano da una difficilissima vittoria su un campo quasi tabù per ogni avversario degli All Blacks. I Wallabies sono chiamati almeno a una reazione per allontanare la pressione da staff e giocatori.
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