Sabato pomeriggio contro l’Argentina la prima, vera partita fuori dalle mura amiche da quando Erasmus è head coach
A dirla in tutta onestà, la prima partita esterna di Rassie Erasmus da head coach del Sudafrica sarebbe la sconfitta contro il Galles sul campo neutro di Washington, in quell’incontro un po’ strano e pensato soprattutto a fini commerciali che si concluse 22 a 20 per i Dragoni.
E’ per questo che la sensazione è che quella di sabato pomeriggio a Mendoza, dove l’Argentina riceverà gli Springboks nell’incontro valevole per la seconda giornata del Rugby Championship, sia la prima, vera prova in trasferta per un squadra che nelle quattro partite casalinghe disputate sinora sotto la guida di Erasmus ha raccolto tre vittorie.
Un test soprattutto di carattere e personalità: i Pumas possono essere osso assai più duro da rosicchiare quando si trovano di fronte al proprio pubblico, motivazione da aggiungere a quella già abbastanza pressante di volersi riscattare dalla prova della prima giornata.
“Possiamo vincere” arringa le truppe Gonzalo Bertranou, numero nove scelto per la seconda volta di fila da Mario Ledesma per guidare il ritmo di gioco dei suoi. Il mediano è l’unico del gruppo argentino ad essere originario di Mendoza, nonché figlio d’arte di Miguel, internazionale per i Pumas per 14 volte fra il 1988 e il 1993. Sono l’unica coppia padre-figlio di mendocini ad essere apparsi con la maglia dell’Argentina, ma Gonzalo non ha mai avuto l’occasione di vedere il padre in azione, visto che si è ritirato appena un mese e mezzo dopo il suo ritiro.
“In questo momento ho tante cose per la testa. Penso a quando ho incominciato a giocare nel mio club, o quando ho debuttato con la prima squadra, che in quel momento era la migliore cosa che mi potesse accadere. Poi penso a quando mi hanno chiamato nei Pumas o a quando ho giocato per la prima volta. Sono emozioni che si superano, momenti molto belli che tento di godermi senza ammattire” ha dichiarato a El Clarìn il giocatore di casa.
“Se credessi di non poter vincere una partita, smetterei di giocare. Sabato possiamo vincere – conclude Bertranou – così come possiamo vincere qualsiasi partita. Certo, dobbiamo lavorare moltissimo e fare una partita eccellente. Però possiamo, certo che possiamo.”
Per la partita di sabato entrambi gli allenatori si concedono poche sperimentazioni, nonostante gli annunci di “quattro o cinque cambi” fatti da Erasmus al termine dell’incontro precedente. Cambia il numero 5 di entrambi gli schieramenti: ecco Tomas Lavanini per i padroni di casa, dentro Franco Mostert per gli ospiti.
Con il compagno di squadra Mostert come bersaglio, gli Springboks sperano che Malcolm Marx aggiusti la mira al lancio rispetto alla partita di Durban. D’altronde, la battaglia per il possesso da fasi statiche sarà al solito cruciale, specie per due squadre che si affidano così tanto a mischia chiusa e maul da touche.
“Franco aveva bisogno di riposo dopo il Super Rugby e i test di giugno contro l’Inghilterra e non lo abbiamo considerato per Durban – ha detto Erasmus in sede di presentazione del suo XV – E’ la nostra prima scelta come numero 5 e questo è il motivo per cui sarà titolare a Mendoza sabato.”
“Abbiamo sempre considerato l’Argentina una squadra molto potente e ci siamo accorti che la partita di Durban è stata fisica. Loro alzeranno il livello e penso che ci daranno battaglia nelle maul, nelle mischie e nei breakdown.”
Ed ecco la parola magica: breakdown. L’Argentina ha cercato di mettere nel mirino i punti d’incontro degli Springboks la scorsa settimana, e possiamo aspettarci che Marcos Kremer e Pablo Matera cercheranno di rallentare ogni singolo pallone anche in questo turno. Gli Springboks faranno bene a fare attenzione, perché a Mendoza potrebbe essere assai più complicato reagire dopo una marcatura come quella subita dopo il turnover di Kolisi che ha generato la meta di Matera.
Finora infatti, in tutte le prestazioni offerte dall’insediamento di Erasmus, il Sudafrica ha dimostrato di aver messo su un gioco gradevole, con un attacco tambureggiante e un ritmo notevole, ma al tempo stesso ha dimostrato di ballare notevolmente in difesa, subendo ben 13 mete in 5 partite. E’ quindi vitale per i sudafricani superare le distrazioni di cui sono stati protagonisti in ogni partita, perché sono momenti che potrebbero pagare cari fuori dalle mura amiche.
Sette giorni fa gli Springboks hanno avuta vinta la battaglia fisica, soprattutto dal punto di vista della durata: a forza di caricare con l’ariete, le truppe di Erasmus hanno forzato i cancelli del fortino (Ledesma ha preferito utilizzare la metafora della diga che cede, ma il succo è quello). Questa settimana, con appena un giorno e mezzo dal loro arrivo a Mendoza per ambientarsi, in un ambiente ostile e contro una squadra decisa ad ottenere il riscatto, il Sudafrica rimane la squadra favorita, ma vincere non sarà così facile.
Arbitra l’incontro l’australiano Angus Gardner, già fischietto della finale di Super Rugby. La partita si gioca alle 16:10 locali, mentre in Italia saranno le 21:10. La diretta televisiva è ad opera di Sky Sport Uno, canale 201, con inizio previsto per le 21:00 in punto.
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Moroni, 12 Bautista Ezcurra, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Juan Figallo, 2 Agustin Creevy (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Facundo Bosch, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Santiago Medrano, 19 Matias Alemanno, 20 Tomas Lezana, 21 Tomas Cubelli, 22 Jeronimo de la Fuente, 23 Juan Cruz Mallia
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Makazole Mapimpi, 13 Lukhanyo Am, 12 André Esterhuizen, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Siya Kolisi (c), 6 Francois Louw, 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Wilco Louw, 19 RG Snyman, 20 Pieter-Steph du Toit, 21 Embrose Papier, 22 Lionel Mapoe, 23 Damian Willemse
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