Il presidente federale si esprime sul campionato celtico pensando anche a delle decisioni per il futuro delle franchigie italiane
“In settimana ci sarà la firma, a fine anno poi riprenderemo in mano anche il dossier per far diventare l’Italia socio paritario con i fondatori Galles, Irlanda e Scozia”. Parole del presidente della FIR Alfredo Gavazzi che, dalle pagine del Gazzettino, disegna il futuro delle franchigie italiane nel Pro14 sino al 2023.
Un’ipotesi: dal Pro14 al Pro16
Dal 2020-2021 il campionato potrebbe allargarsi cambiando, magari, anche il suo format: ulteriori formazioni sudafricane (dovrebbero essere 2, ndr) sono pronte ad imbarcarsi per l’avventura celtica facendo mantenere così alla manifestazione uno standard tecnico di un certo livello. Cosa che – probabilmente – non avrebbe garantito l’espansione verso gli Stati Uniti o il Canada.
Lavorare sulle garanzie economiche
Oltre che alle firme sui contratti Gavazzi, su esplicita richiesta del board, deve guardare alla solidità dell’impianto economico delle franchigie italiane impegnate nel torneo. Il budget individuato annualmente infatti si aggirerebbe intorno ai 7,5 mln di euro. Non un problema per il Benetton Treviso (che ne hanno già uno da 8,5 mln), più complicato invece pare per le Zebre (5 mln a stagione): “Il Benetton incasserà i soliti 4 milioni, più la parte degli introiti versati dai sudafricani – esplicita il numero uno della federazione – le Zebre avranno ancora di più, ma bisogna tenere conto che il Benetton ha maggior libertà operativa per tutta una serie di cose, mentre la spesa delle Zebre è vincolata ai soldi della FIR.
Capitali privati nelle Zebre? Non avrei nulla in contrario, ma a fronte di garanzia di solidità. Non vorrei trovarmi in situazioni finanziarie come quelle del passato”.
Progetti futuribili: Zebre a Roma e l’Accademia a Treviso
Nel frattempo, altre due possibilità continuano a ronzare attorno all’orbita delle formazioni italiane: il trasferimento delle Zebre e l’apertura di un’Accademia vicino a Treviso.
Per i bianconeri, semmai si dovesse paventare l’ipotesi di cambio di destinazione, resta aperta la chance di Roma più di quella relativa a Milano; con l’impianto sportivo delle “Tre Fontane” eventualmente indicato per svolgere allenamenti e partite casalinghe, mentre in Veneto non si sa ancora quando potrà essere aperta l’Accademia che il Benetton ha spesso reclamato e ritenuto indispensabile al progetto europeo. I Leoni la vorrebbero attiva prima del triennio 2020-2023, Gavazzi dal canto suo ha fatto sapere che sarà aperta appena vi sarà una disponibilità di fondi.
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