Opportunità, benefici e standard tecnici sembrano suggerire al Sudafrica un ingresso ancor più ampio nel torneo celtico
Dai rumors alle parole ufficiali del presidente della Federazione Sudafricana di Rugby. Mark Alexander, il numero uno della Rainbow Nation ovale non si nasconde più e ai media locali, in concomitanza con l’imminente inizio del Pro14 – che vedrà al via due formazioni sudafricane – rivela: “Essere approdati a questo torneo è stato sicuramente un investimento a lungo termine. Così abbiamo opzioni sia per l’oggi che per il domani. Se non vogliamo rimanere con delle formazioni nell’Emisfero Sud (inteso come Super Rugby), potremmo ulteriormente spostarci al Nord. Il Pro14 è un’ottima competizione sia per nostri i tecnici che per i giocatori: consente loro di misurarsi con il meglio a livello europeo, ad eccezione di Inghilterra e Francia ovviamente.
Nella prossima stagione diventeremo membri del Board della kermesse ed allora saremo l’unico movimento con squadre sia nell’Emisfero Nord che in quello Sud.
In questi mesi, abbiamo notato che i nostri giocatori sono più soddisfatti di giocare in Europa: la struttura del torneo, i viaggi meno lunghi e i fusi orari molto meno accentuati hanno dato loro una forma di benessere che va considerata”.
Viste le parole (esplicite come mai in precedenza) e gli spifferi che arrivano dai quartieri alti del torneo celtico, immaginare un Pro16, con altre due formazioni springboks, non sembra una cosa così impossibile.
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