Per il ds biancoverde tra i fattori positivi della vittoria sui Dragons ci sono cinismo e carattere, mentre è da migliorare la disciplina
Con un po’ di sofferenza, ma senza mai perdere il filo del discorso, il Benetton ha espugnato il Rodney Parade di Newport battendo i Dragons nella prima giornata del Pro14, iniziando al meglio una stagione approcciata con grandi aspettative dopo l’ultimo anno.
“È stata una partita difficile – ha detto il direttore sportivo Antonio Pavanello a On Rugby – Prima di tutto perchè i Dragons si son rinforzati parecchio, con tanti giocatori nazionali e ha messo in piedi un buon collettivo; secondo, perché era uno scontro diretto per la classifica, e sappiamo che non è facile gestire la pressione di essere favoriti nel pronostico. I ragazzi sono stati bravi a gestirla”.
La meta su intercetto subita dopo un minuto non cancella anche il buon approccio alla partita dei Leoni, che non hanno avuto grandi alti e bassi durante gli ottanta minuti, pur non brillando in alcune fasi. “L’approccio mentale è stato positivo. È stato un episodio, certo, dovuto al fatto che fin da subito abbiamo cercato di muovere il pallone e di imporre il nostro gioco. Ovvio che quando rischi gli errori possono venir fuori. Se rimani chiuso, in un gioco molto più conservativo, hai più difficoltà nel segnare ma non commetti troppi errori. Bisogna osare insomma”.
A risaltare, tra le altre cose, è stata proprio la volontà di ricercare sempre l’offload e il riciclo veloce per il compagno di squadra, anche quando non sembrava essere la scelta più ortodossa. La maggiore verticalità e la volontà di essere più coraggiosi “fa parte del percorso di crescita che stiamo facendo di anno in anno. È chiaro che alla terza stagione bisogna osare di più. Il gameplan ovviamente deve essere adattato in base alle caratteristiche dell’avversario: contro i Dragons ci siamo imposti fisicamente in attacco, per cui era giusto provare il riciclo veloce in attacco. Non sempre si potrà forzare l’offload, ci saranno partite in cui bisognerà tornare a fare un gioco più conservativo”.
Tornando alla partita, Pavanello individua tra i fattori positivi il cinismo, “per i punti ottenuti nelle situazioni più pericolose”, e il carattere: “La squadra non ha mai mollato la presa sulla partita e ha sempre mantenuto il bandolo della matassa”.
I dodici turnover e i dodici calci di punizione, però, non possono passare inosservati. “Il lato negativo è rappresentato dai troppi turnover per errori individuali e dai calci di punizioni concessi, non tantissimi di per sé ma alcuni causati da falli sciocchi. Se miglioriamo questi due aspetti, potremo toglierci diverse soddisfazioni, ne sono sicuro”.
Il commento finale è riservato ad Alessandro Zanni, capace di segnare una doppietta quasi nove anni dopo l’ultima volta (fece due mete nella stessa partita nell’ottobre 2009, contro il Parma in campionato). “Sicuramente mi son complimentato. Poi, avendo indossato io la maglia numero 4 prima, sono assolutamente contento perché penso stia interpretando il ruolo in maniera sublime. Sono strafelice per lui. È un compagno di squadra prima di tutto, ora non gioco più ma lo è stato per tanti anni. Vederlo di nuovo ad alti livelli è una gioia infinita”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.