Dunstan Henry ha 88 anni e ha perso il conto dei campionati vinti. Un uomo al servizio del gioco da oltre sessant’anni

ph. Sebastiano Pessina
“Mi ritirerò quando smetterò di divertirmi” dice Dunstan Henry al microfono della TV neozelandese 1 News.
Henry ha 88 anni e da circa 60 è al servizio del gioco del rugby, continuando ad allenare le squadre giovanili del Sacred Hearts College, una scuola religiosa di Auckland.
Ha appena vinto il campionato con i suoi under 15, che hanno battuto la rivale St Kentigerns con un sonoro 32 a 5, ultimo trofeo di una serie impressionante di titoli, di cui l’anziano marista ne ricorda a malapena il conto: “Onestamente, non ne ho idea.”
“La cosa principale da fare è crescere buoni ragazzi, ragazzi preparati al lavoro duro e pronti ad ascoltarti, volenterosi e affidabili” dice Henry, nel descrivere la ricetta segreta dei suoi infiniti successi rugbystici. A spanne, si parla di oltre una ventina di campionati vinti dalle sue squadre di diverse categorie giovanili, fra i 14 e i 18 anni.
Noto per non perdere mai la calma a bordo campo, Henry ha alle spalle un passato da cannoniere di marina e di istruttore fisico per l’aeronautica neozelandese. Alla soglia dei 30 anni, entrò a far parte della congregazione religiosa dei fratelli maristi e, contestualmente, ad allenare la squadra di rugby del proprio college.
Nessuna voglia di ritirarsi, nonostante l’età: “Smetterò quando sarà un peso, perché vorrà dire che non è più sport.”
E nonostante sia vicino ai 90 anni, alla domanda su come celebrerà l’ennesimo campionato vinto risponde nel più ovale dei modi possibili: “Andrò a casa a farmi qualche birra.”
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