David Pocock era di un’altra categoria già a 18 anni

E non c’entrano placcaggi, grillitalpa o punti d’incontro, ma di cose decise di fare con un premio-partita di 1000 dollari a Perth

ph. Peter Cziborra/Action Images

David Pocock non è mai stato un uomo banale. Dell’australiano abbiamo imparato a conoscere i tanti impegni fuori dal campo: la ONG EightyTwenty Vision da lui fondata che si occupa di acqua, food security e salute, per esempio, oppure l’interesse nella protezione dell’ambiente che lo ha portato anche ad essere arrestato nel 2014 (si era incatenato ad una escavatrice per proteggere una foresta minacciata dalle miniere di carbone).

Un episodio, quest’ultimo, arrivato in un periodo difficile dal punto di vista disciplinare, che nei mesi scorsi aveva già dovuto far fronte ad altri problemi legali di suoi giocatori, scaturiti però da risse o abuso di alcool. Perfino nelle vicende giudiziarie, insomma, David Pocock è sempre stato di un’altra categoria rispetto a molti colleghi, ma gli aneddoti sul suo conto non finiscono mai di stupire.

L’ultimo è stato raccontato dal nuovo allenatore dei Cardiff Blues, l’australiano John Mulvihill, assistant coach dei Western Force quando Pocock ha giocato nella franchigia di Perth a inizio carriera. In un’intervistaRugbyPass, Mulvhill ha espresso tutto il suo orgoglio nell’aver allenato il fuoriclasse dei Wallabies ricordando cosa fece il terza linea con un premio di 1000 dollari ricevuto dopo una partita da Man of the Match, quando il giocatore aveva 18 anni (Pocock è nato nel 1988).

L’adolescente flanker ha deciso di spenderli tutti, in un’unica soluzione. Come? È entrato in un grande magazzino, ha comprato 20 sacchi a pelo da 50 dollari ciascuno e li ha caricati nella sua macchina, cominciando a girare per la città. Dice Mulvihill: “Ad un certo punto è sceso dalla sua auto, si è avvicinato ad un senzatetto al bordo della strada e gli ha detto «ascolta amico, spero che questo possa ripararti un po’ di più e farti sentire più sicuro». In una notte, ha distribuito tutti i 20 sacchi a pelo ai senzatetto di Perth.

“Piccole cose come quelle ti fanno pensare: è magnifico se puoi fare qualcosa per rendere qualcuno più felice – ha continuato Mulvihill, che vorrebbe trasmettere questi valori anche alla sua nuova squadra a Cardiff – Vorrei che i ragazzi capissero che nel mondo ci sono tante cose da poter fare, e dobbiamo esserne consapevoli”.

Che per Mulvihill il gesto di Pocock sia stato di ispirazione? Chissà. L’australiano, in ogni caso, ha già messo in pratica le sue idee portando i giocatori dell’Academy dei Blues in una mensa per senzatetto della città, dove i ragazzi hanno aiutato a servire il cibo ai bisognosi.

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