Il Tolosa di Huget, Ntamack e Ramos torna protagonista nella nostra rubrica, dopo la splendida meta contro La Rochelle
Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.
I tre campionati europei, il Rugby Championship, la Mitre 10 Cup, il National Rugby Championship australiano e la Currie Cup: con un tale affollamento di mete e colpi spettacolari, scegliere la più bella della settimana è diventata un’impresa piuttosto ardua.
Avremmo potuto scegliere la bella esecuzione degli All Blacks che ha liberato Milner-Skudder, oppure l’ennesima magia di Danny Cipriani; anche una qualunque delle mete dei Fijian Drua nel NRC contro Brisbane sarebbe stata meritevole per esempio, ma alla fine la scelta è ricaduta sullo spettacolo collettivo imbastito dal Tolosa contro La Rochelle, in occasione della meta di Zack Holmes.
Per lo Stade è la seconda apparizione nella nostra speciale rubrica, a testimonianza di come Ugo Mola abbia a disposizione un parco giocatori dalle abilità tecniche squisite e capaci di inventare qualunque cosa da qualunque angolo del campo. Sabato, all’Ernest Wallon, Tolosa ha offerto circa cinquanta minuti di alto livello, bucando a ripetizione la difesa dei rochelais: 20 break, 26 difensori battuti, 12 offload e 557 metri percorsi su 115 cariche (4,84 metri di media) sono la sintesi dello show. Ora passiamo al momento di massima esaltazione.
Come ha detto anche Maxime Mermoz nel post partita, pur essendo ben definito il gameplan del Tolosa lascia grandi libertà ai propri uomini di prendere le proprie decisioni per ogni situazione. Lo Stade, insomma, non ha timori reverenziali nel provare a giocare anche molto lontano dall’area di meta avversaria.
Dalla teoria alla pratica: al 29′ dela sfida, una mischia con introduzione a favore all’interno dei propri 22 diventa la piattaforma ideale per esplorare la difesa de La Rochelle e costruire qualcosa di concreto. Come spesso accade, l’ala dal lato chiuso entra dentro al campo per creare superiorità numerica: Huget riceve palla direttamente dal mediano di mischia e insieme al dummy runner Mermoz assorbe tre uomini, scaricando dietro a Holmes appena prima di andare a contatto.
Il pallone passa dalle mani di Ntamack e arriva a Thomas Ramos, che di fatto compie la giocata decisiva a 70 metri dalla linea di meta dei maritimes: l’estremo accelera e da placcato ricicla il pallone per Ntamack, che davanti a sé ha campo libero e corre fino ai 22 avversari. Il trequarti 19enne dimostra di saper gestire al meglio il momento dell’azione, rallentando al momento giusto e mandando a vuoto il recupero del difensore ospite con una pregevole finta.
Il vero colpo di genio di Ntamack arriva subito dopo: con l’uomo addosso – e Andreu in arrivo – e con poco tempo per caricare il passaggio, la stella 19enne scavalca l’ala avversaria con un delizioso lob che si esaurisce nelle mani di Holmes, puntuale nel farsi trovare dove serviva con il timing adeguato. Non è da escludere che il Tolosa possa essere di nuovo protagonista di Slow Motion, se queste sono le premesse.
Daniele Pansardi
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