Cosa hanno detto i rappresentanti delle dodici squadre alla conferenza stampa di martedì a Milano
I capitani delle dodici squadre di Top 12 sono stati i protagonisti della conferenza di presentazione per la stagione 2018/2019, tenutasi a Milano martedì. In attesa dell’esordio previsto per sabato 16, ecco le dichiarazioni dei giocatori nel corso dell’evento
Jacopo Pivetta (Valsugana): “Puntiamo ovviamente a rimanere nella serie. Siamo entusiasti di questo nuovo campionato e vogliamo iniziare al meglio”.
Ruben Riccioli (Verona): “Obiettivi? Mantenere la categoria, con possibilità di levarci qualche soddisfazione. A Verona c’è un gran bel progetto, lo vedremo negli anni futuri. Faremo gli step giusti, uno dopo l’altro”. Sul Payanini Center, il nuovo stadio degli scaligeri, Riccioli ha detto che è “veramente all’avanguardia. Il prossimo mese si allenerà lì anche la nazionale. È qualcosa a cui tutte le società dovrebbero puntare”.
Matteo Corazzi (Mogliano): “Ripartiamo da un anno molto difficile, con uno staff del tutto nuovo e che ci sta dando molta sicurezza e che sta lavorando insieme a noi per essere competitivi. L’obiettivo è quello di una salvezza tranquilla. Gli allenatori hanno ben chiaro il percorso da fare e noi giocatori stiamo lavorando per stare dietro al loro progetto”.
Carlo Filippucci (Lazio): “Sicuramente vogliamo far diventare l’Acqua Acetosa un campo difficile da espugnare. L’obiettivo della società è quello di raggiungere uno dei piazzamenti più alti mai raggiunti. Cercheremo di raggiungere il prima possibile la salvezza, poi quello che verrà dopo sarà tutto di guadagnato”.
Matteo Maran (Medicei): “Il nostro obiettivo è soprattutto quello di confermare Firenze come un polo stabile del rugby di alto livello in Italia. Per questo dobbiamo lavorare partita per partita, senza pensare troppo in là. Come ci dice Pasquale (Presutti, ndr), i conti si fanno prima a Natale e poi a fine campionato. La società ha fatto investimenti interessanti, sono stati fatti dei lavori anche all’impianto di gioco. Presto avremo il nuovo sintetico che ci permetterà di collegare prima squadra, cadetta, femminile, Serie C e le giovanili. È una piazza fortemente in crescita, noi siamo solo la punta dell’iceberg”.
Davide Farolini (Valorugby): “L’ingresso di una società comporta una serie di cambiamenti. Non è un progetto di un anno ma a lungo termine, quindi quest’anno sarà importante capire i nuovi meccanismi. Ci sono stati innesti di valore. Rispetto alle big non abbiamo ancora chiuso il gap, ma pensiamo di poter ambire ad una posizione migliore”.
Brian Ormson (Viadana): “La sfida che abbiamo per quest’anno è quella di tornare tra le prime quattro, sempre pensando partita per partita. La prima di campionato sarà di nuovo con San Donà, spero di non uscire di nuovo al terzo minuto come lo scorso anno (Ormson saltò poi tutta la stagione, ndr)”.
Paul Derbyshire (San Donà): “Il finale di stagione è stato abbastanza deludente, abbiamo però incamerato nuova esperienza sperando che vada meglio. L’obiettivo è essere competitivi. Penso che la giusta filosofia sia quella di di affrontre partita dopo partita. Abbiamo lavorato molto bene con il nuovo allenatore Green, ci aspettiamo molto. Abbiamo una squadra abbastanza completa, tra l’altro con giovani interessanti. Non vediamo l’ora di cominciare”.
Filippo Cristiano (Fiamme Oro): “Abbiamo avuto un po’ di ricambio dal punto di vista della rosa. 10-12 giocatori hanno lasciato il gruppo sportivo, ma ne sono arrivati altri giovani e di alto livello. Abbiamo avuto la fortuna di mantenere la stessa guida tecnica per il secondo anno, cosa che non capitava da un po’. L’obiettivo non può che essere quello di migliorare la stagione precedente”.
Matteo Ferro (Rovigo): “Siamo abituati a soffrire durante l’estate, ma ci abbiamo fatto l’abitudine. Sappiamo che dobbiamo lavorare sodo. È un po’ tutto nuovo, dall’allenatore alla filosofia di gioco. Vogliamo divertirci e far divertire e proporre un rugby positivo. Abbiamo una squadra molto giovane, sia per noi sia per l’alto livello, siamo positivi e fiduciosi”.
Alberto Chiesa (Calvisano): “È inutile nascondersi, giocare in questo club richiede di arrivare in fondo. Abbiamo detto ai nuovi arrivati di migliorare quanto fatto lo scorso anno, arrivare a vincere. I nuovi arrivati? Sono 3-4 stagioni che cambiamo 11/12 giocatori. Credo che l’ottimo lavoro svolto da centri di formazione e Accademia facciano arrivare sempre in prima squadra giocatori pronti per questo livello. Per noi è più facile farli entrare nell’organizzazione della squadra”.
Alberto Saccardo (Petrarca): “Ripartiamo da una grquantande gioia. Non ce la saremmo aspettata un anno fa, è stata una stagione tanto bella quanto difficile, perché certi risultati non arrivano senza una grossa fatica. Partiamo da una buona base, abbiamo mantenuto il gruppo portante di trenta giocatori, cambiandone solo sette. Vogliamo far capire di non essere appagati. Puntiamo a riconfermarci per continuare la storia di questo club. Gli avversari più temibili? Calvisano e Rovigo saranno sicuramente le squadre più insidiose per noi, giocare punto a punto. E Medicei e Fiamme Oro hanno aggiunto valore nella loro rosa”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.