Benetton, tre trasferte per decidere cosa fare da grandi

I biancoverdi sembrano aver invertito il trend degli anni scorsi all’estero, ma nelle prossime tre settimane dovranno confermarlo

benetton iliesa ratuva

ph. Ettore Griffoni

Con la vittoria allo scadere sui Cardiff Blues, il Benetton ha idealmente salutato nel migliore dei modi Monigo, a cui ha dato l’appuntamento per il prossimo 6 ottobre. La partita di sabato scorso è stata di fatto una toccata e fuga per i biancoverdi, attesi ad un periodo molto delicato della stagione fatto di tre sfide consecutive in trasferta, una richiesta specifica del club visti i lavori che stanno interessando lo stadio. Una rarità nel calendario delle italiane nel Pro12/14, ma non una situazione completamente inedita.

Nel 2010/2011, alla prima avventura in Celtic League, il Benetton ebbe in programma quattro partite di fila lontano da Treviso tra la 16esima e la 19esima giornata, a cui si aggiunse un recupero da giocare a Glasgow che portò addirittura a cinque le sfide esterne consecutive. Una parentesi in trasferta più lunga del solito toccò anche alle Zebre nel 2015/2016, quando i bianconeri giocarono in serie a Belfast, Limerick e Edimburgo e persero segnare nemmeno un punto in tre partite (108-0 in 240 minuti).

I risultati furono discreti per il Benetton, considerando l’eccezionalità della questione (vale la pena ricordare che si trattava del primo anno celtico) e i balbettii già emersi nelle trasferte precedenti: i veneti persero tutte e cinque le partite, raccogliendo due bonus difensivi e chiudendo con un passivo totale di 141-73 dopo aver giocato a Dublino, Galway, Glasgow, Llanelli e Newport. Non sempre le italiane hanno brillato in trasferta per atteggiamento o voglia di lottare insieme per lo stesso obiettivo, prendendo spesso notevoli e scoraggianti (per loro e per il board celtico) imbarcate di 50, 60 e anche 70 punti che ad un certo punto della storia sembravano essere diventate pure la normalità.

Il Benetton, da questo punto di vista, sta provando ad invertire il senso di marcia. In parte, anzi, ci è già riuscita: nel 2017/2018, all’estero sono arrivate ben quattro vittorie sulle dieci totali e solo in un’occasione il passivo al fischio finale è stato superiore ai 20 punti, ovvero contro il Munster alla prima giornata (34-3). La buona vittoria in casa dei Dragons di due settimane fa è solo un altro segno dei tempi, anche se le prossime tre avversarie – Scarlets, Ospreys e Edimburgo – sono di gran lunga più forti e attrezzate della squadra di Newport.

La prima sulla lista sarà la franchigia di Llanelli, vice campioni in carica e reduci dalla bella vittoria in casa contro il Leinster, in una partita ruvida e vinta dai gallesi in un modo forse diverso dal solito, senza andare troppo per il sottile e trascinati da un sontuoso Hadleigh Parkes. “Sarà una partita molto più aperta” – ha detto il ds Antonio Pavanello in settimana in un parallelo con il match giocato invece contro Cardiff. Lo scorso anno, a lungo in 14, i Leoni andarono vicini all’impresa in Champions Cup, mentre rimediarono una sconfitta con diverse note positive nel Pro14 (20-8, con una grande meta di McKinley).

Seguiranno Ospreys e Edimburgo, che sulla carta sono squadre più alla portata del Benetton. I gallesi si sono messi alle spalle una stagione negativa e sembrano essere ripartiti con il piede giusto e potrebbero avere una marcia in più rispetto ai Leoni considerando il fattore casa. Contro gli scozzesi il confronto sembra essere alla pari, poiché insieme ai veneti rappresentano quel gruppetto di squadre insieme ai Blues con ambizioni da playoff.

In altri momenti, un calendario del genere avrebbe comunque intimorito o forse sfiduciato il Benetton. Ma dopo due vittorie consecutive e la temporanea vetta della classifica nella Conference B, le prospettive sono cambiate: “Così c’è più fiducia. È ovvio che quando guardi il calendario ad agosto hai un minimo di preoccupazione, perché quando hai 4 trasferte nelle prime 5 giornate rischi di partire male – ha dichiarato sempre Pavanello – Con due vittorie alle spalle, sicuramente sei positivo e sei confidente. La squadra capisce che stiamo raccogliendo i frutti del lavoro”.

Fiducia nei propri mezzi, spirito di sacrificio e voglia di rubare ogni centimetro sul campo all’avversario. Banale? A vedere certi risultati delle precedenti stagioni in trasferta (e non solo), sembrerebbe di no. Prima che tatticamente o tecnicamente, insomma, il Benetton dovrà preparare il trittico oltremanica soprattutto dal punto di vista mentale. Sulle qualità e la profondità della squadra, del resto, ci sono poche incognite e la rosa composta da una quarantina di giocatori di buono/ottimo livello tornerà decisamente utile in queste tre settimane di viaggi e spostamenti continui. Le prestazioni che metteranno in campo, a prescindere dai risultati, ci diranno cosa può diventare da grande questo Benetton.

Daniele Pansardi

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