I campioni del mondo commettono tanti errori, gli Springboks restano sempre in vita e si prendono lo scalpo più importante
Il Sudafrica batte gli All Blacks per la prima volta in trasferta dopo nove anni. Gli Springboks di Rassie Erasmus, nonostante una partenza ad handicap, riescono a sfruttare tutti gli errori e le disattenzioni dei neozelandesi, confezionando un’impresa difficilmente pronosticabile alla vigilia.
La difesa Springboks alza fin dal primo momento il livello dello scontro fisico, riuscendo a contenere le primissime folate offensive degli All Blacks. Il muro però regge per circa cinque minuti, non di più. Sono i fratelli Barrett a confezionare la prima meta dell’incontro: Beauden inventa, Jordie concretizza ed è 5-0.
Il possesso è monopolizzato dai tuttineri e, quando gli ospiti provano a reagire, i padroni di casa riescono spesso a recuperare l’ovale e a scatenarsi in ripartenza come hanno fatto durante tutto il Rugby Championship. I sudafricani, inoltre, fin dal mese di giugno hanno dimostrato di soffrire gli allargamenti veloci e di non riuscire a difendere tutta l’ampiezza del campo: Aaron Smith avrà studiato, perchè al 17′ salta tutto lo schieramento offensivo a metà campo per trovare al largo Taylor, che nel canale più esterno serve Ben Smith lanciato nello spazio; l’ala torna dal mediano di mischia e segna il 12-0, senza problemi.
Un po’ all’improvviso, però, il Sudafrica segna al 20′ con un’azione ben eseguita: il pack avanza, i dummy runner assorbono difensori, Le Roux appoggia per Dyantyi ed è 12-7 a sorpresa, soprattutto per la rapidità con cui è arrivata la reazione ospite. Ancor più clamoroso è l’errore che commette Jordie Barrett al 25′: nel giocare una touche rapida, il lungo servizio dell’estremo non trova Ioane ma le mani di Le Roux, favorito dal rimbalzo dell’ovale, che schiaccia in meta per un impronosticabile sorpasso sul 12-14.
I neozelandesi non riprendono in mano la partita ma, anzi, attorno alla mezzora sono i Boks a spingere con decisione dentro i 22 di casa, con le cariche di Marx, Kitshoff e soci a fare strada nella difesa. Gli All Blacks difendono bene al largo, sembrano recuperare il pallone ma commettono fallo. Dalla penaltouche, la battaglia si sposta nella maul: dopo alcuni momenti di stallo, il Sudafrica deborda e segna con Malcolm Marx per il 12-21.
Quando però gli All Blacks riescono a sbrogliare la matassa e ad avanzare nuovamente, tornano a marcare con una lunga azione di oltre due minuti costruita fin dalla propria metà campo – break di Jordie Barrett e Ioane sull’out sinistro – e finalizzata sempre con Ioane dopo il logorante lavoro del pack. Nel finale la Nuova Zelanda commette un’altra forzatura, seguita ad un fallo in ruck: Pollard va per i pali e segna il 17-24.
La ripresa inizia con un altro grave errore degli All Blacks, questa volta ad opera di Lienert-Brown: il centro allarga il gioco per contrattaccare ma non si accorge di avere il fiato sul collo di Cheslin Kolbe. L’ala appena entrata intercetta e vola in meta per il 17-31 al 42′. L’indisciplina sudafricana porta per la prima volta gli All Blacks nei 22 ospiti nel secondo tempo. I Boks mettono in piedi una difesa orgogliosa e rognosa, ma devono arrendersi alla classe di Ioane: l’ala raccoglie da terra un passaggio raffazzonato di Barrett, tiene lontano Kolbe e schiaccia alla bandierina con un gesto atletico straordinario (24-31).
La risposta del Sudafrica è perentoria. Su un pallone recuperato appena fuori da 22 tuttineri, i Boks alzano il ritmo e marcano ancora: dopo un bell’offload di Snyman, Jantjies gioca la superiorità numerica al largo e trova Dyantyi, che risponde direttamente a Ioane mandando a terra Barrett e segnando il 24-36. Senza scomporsi troppo, gli All Blacks si riorganizzano e segnano con Codie Taylor al 60′ da maul avanzante, accorciando sul 29-36 perché Barrett sbaglia una facile conversione.
Forse per poca lucidtà, forse per l’eccessiva foga, gli Springboks continuano a commettere troppi falli e a far giocare gli All Blacks sempre sicuri di poter sfruttare il vantaggio. Al 67′ grande break di Goodhue: Ioane prova a ripartire sui 5 metri ma Le Roux lo ferma partendo da posizione irregolare, beccandosi un cartellino giallo. I primi due assalti in superiorità numerica non portano a nulla per gli All Blacks, che sbattono a ripetizione contro una difesa coriacea e ancora abile a rubare spazio in avanzamento all’attacco.
Non trovando sbocchi giocando palla in mano, gli All Blacks si rifugiano nella più pragmatica rolling maul, che è ancora produttiva: a segnare questa volta è Ardie Savea, ma Barrett non pareggia prendendo di nuovo il palo in una giornata davvero negativa al piede per lui (2/6 a questo punto del match). Si resta sul 34-36, gli All Blacks ci riprovano con un’altra lunga azione da una parte all’altra del campo ma commette un in avanti di Tu’ungafasi.
Il Sudafrica intanto ritrova anche Le Roux, ma si trova di nuovo in trincea sulla linea di meta ad un minuto e mezzo dalla fine. Il pallone è ingiocabile, gli All Blacks hanno una mischia a tempo scaduto. Infuria la battaglia sui punti d’incontro, i Boks tengono senza fare fallo; i neozelandesi provano ad allargare ma McKenzie fa cadere il pallone in avanti. Finisce qui, 34-36: gli Springboks tornano a vincere in Nuova Zelanda dopo nove anni.
Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Ben Smith, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Ryan Crotty, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Scott Barrett, 4 Samuel Whitelock, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Liam Coltman, 17 Tim Perry, 18 Ofa Tuungafasi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Jack Goodhue, 23 Damian McKenzie
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: J. Barrett (5), A. Smith (16), Ioane (38, 53), Taylor (60), Savea (75)
Conversioni: Barrett (16, 53)
Punizioni
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Jesse Kriel, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Beast Mtawarira, 18 Wilco Louw, 19 RG Snyman, 20 Francois Louw, 21 Ross Cronjé, 22 Elton Jantjies, 23 Cheslin Kolbe
Marcatori Sudafrica
Mete: Dyantyi (20, 57), Le Roux (25), Marx (32), Kolbe (42)
Conversioni: Pollard (20, 25, 32, 42)
Punizioni: Pollard (40+1)
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