Il Viadana di Filippo Frati, atto terzo

Abbiamo intervistato il tecnico nocetano, che ci parla dell’inizio di stagione e del progetto portato avanti allo Zaffanella

filippo frati filippo frati

ph. Martina Sofo

Il Viadana ha cominciato con un perentorio 45-7 contro il San Donà il suo Top 12, sorprendente per certi versi visto che in molti avrebbero scommesso su una partita più equilibrata. La squadra giallonera è al terzo anno del progetto portato avanti da Filippo Frati, che ci ha concesso un’intervista per parlare del notevole impatto sul campionato del Viadana e di quello che potrebbe riservare il torneo nei prossimi mesi.

Quando gli chiediamo se si aspettava una partenza così roboante, Frati ci risponde di aver sperato “di essere a questo punto, viste le indicazioni del pre campionato. Avevo avuto una buona sensazione, indipendentemente dal risultato”.

“Con i Medicei abbiamo perso, ma non eravamo scesi in campo per vincere bensì per giocare il più possibile. Non abbiamo mai calciato in touche per ottanta minuti. Contro il Mogliano volevamo vincere, perché l’abbiamo vissuta come una prima di campionato – spiega Frati – Ed è andata molto bene, anche se abbiamo trovato un Mogliano in difficoltà senza stranieri e senza nazionali seven. Avevo avuto indicazioni positive per quanto riguarda la strategia da seguire e la comprensione del gioco, ma anche dal punto di vista fisico. Abbiamo corso tanto, e la cosa ha fatto la differenza anche contro San Donà. Quando abbiamo accelerato abbiamo sempre fatto break profondi.

Proprio della partita di sabato scorso Frati offre la sua interpretazione del punteggio: “Non ti nascondo – anzi, non l’ho nascosto – che avremmo potuto fare molto meglio nel risultato, soprattutto negli ultimi venti minuti quando abbiamo smesso di giocare. Abbiamo vanificato anche altre occasioni nel primo tempo. Il punteggio avrebbe potuto essere ancora più ampio”.

E del San Donà, invece, c’è da essere sorpresi? “Temevo San Donà, perchè ci è arrivato davanti. È vero che ha cambiato l’allenatore, ma ne ha preso uno tra i più bravi non solo in Italia, Craig Green, che non ha bisogno di presentazioni da parte mia. Aveva anche tanti assenti. A me comunque piace pensare che sia migliorato di tanto  Viadana, piuttosto che dire che San Donà è peggiorato”.

Il progetto del Viadana, con uno staff rinnovato

Come accennato, quello iniziato in estate è il terzo anno di Filippo Frati alla guida del Viadana. Il tecnico nocetano ha detto di aver avuto una sua idea dell’evoluzione del club durante gli anni, ma le cose nel tempo sono leggermente cambiate. “Il progetto che è partito all’inizio è stato un po’ rivisitato in corsa nel secondo anno, a causa del blocco delle retrocessioni dello scorso anno. D’accordo con il club, abbiamo deciso di modificare i nostri piani, non facendo investimenti sul mercato: abbiamo perso 9 giocatori titolari del primo anno sostituendoli con ragazzi delle giovanili e della seconda squadra e con giovani interessanti. Siamo stati in lotta per i playoff pur avendo perso il nostro giocatore migliore, Ormson”.

“Seguendo la pianificazione del primo anno, questo doveva essere l’anno buono per puntare a qualcosa di più dei playoff, ma la stagione scorsa abbiamo un po’ resettato il progetto – ha continuato Frati – Gli investimenti importanti invece sono stati fatti quest’estate, non solo per i giocatori ma anche per lo staff, perché la grande novità di quest’anno è l’allargamento dello staff con uno skills coach full time e un video analyst full time. Abbiamo la possibilità di fare una proposta di altissimo livello ai giocatori. Anche per questo siamo già pronti nonostante sia l’inizio del campionato e i dodici nuovi elementi”.

Il progetto iniziato tre anni fa, dice Frati, “non era rivolto solo ai risultati sportivi della prima squadra, ma più sul dare una visione più ampia a tutto il club, dal settore giovanile a quello dirigenziale. Ora iniziamo il terzo anno con delle aspettative ampie e diverse rispetto a quando sono arrivato io”.

Viste le belle parole spese, per Frati non sarà un grande problema rinnovato. “Avevo un contratto di tre anni, ma c’è la volontà di restare perché stiamo facendo un lavoro molto importante che non si ferma al campo. Mi ha fatto piacere sentire questa grande fiducia da parte del presidente e della dirigenza, che hanno fatto degli sforzi per adeguare le strutture e per spostare tutto dal Lavadera allo Zaffanella, dove ora abbiamo anche palestra per esempio”.

I vantaggi di uno staff tecnico allargato

Due assistenti a tempo pieno libereranno Frati di diversi compiti. “Avere uno skills coach mi ha tirato via ore di lavoro che impiegavo per la preparazione di esercizi specifici per passaggi, calcio o placcaggio, per esempio. Il video analyst ci ha dato la grande opportunità di essere molto più specifici nell’immediato. Al pomeriggio, dopo l’allenamento della mattina, i ragazzi avevano già i tagli delle cose che avevano fatto bene o male. Aumentava la qualità della proposta: un conto è dirgli semplicemente di andare in una ruck, per esempio, un altro è farglielo vedere con il video. Quando non c’è il video c’è sempre la mia parola contro la tua, perché ci sono giocatori che pensano di non sbagliare mai”.

– Leggi anche: viaggio dentro i problemi del rugby italiano, alla guida c’è Filippo Frati

L’importanza di Ormson (e di Tupou, e di Guillemain)

Brian Ormson ha giocato la sua prima partita ufficiale ad un anno di distanza dall’ultima volta, dopo l’infortunio grave – proprio alla prima giornata contro il San Donà del campionato 2017/2018 – che gli ha costretto a restare fuori per tutta la stagione. “È un giocatore con cui sono in grandissima sintonia e a cui piace la mia proposta di rugby, il sistema che voglio dare in attacco. Mi dà una grandissima mano ad organizzare, oltre che un grande leader. Fa parlare le azioni e in campo non si risparmia mai. È soprattutto questa la differenza rispetto allo scorso anno, oltre ai punti che porta. È un catalizzatore. Sono felicissimo che sia tornato”.

Ma c’è anche una questione statistica di fondo. “Lo scorso anno, i nostri primi sette marcatori di punti hanno segnato in totale 241 punti; Ormson, nel 2016/2017, ha segnato da solo 241 punti. L’anno scorso abbiamo perso cinque partite contro le prime quattro con un margine tra i 2 e i 3 punti. Nel concreto, con lui la classifica sarebbe stata diversa. Sono sicuro di questo”.

L’anno scorso avevamo chiesto a Frati se Biondelli e Ormson avrebbero potuto giocare insieme. Gli rifacciamo la stessa domanda, ora che c’è Filippo Di Marco a disposizione. “La possibilità c’è, lo abbiamo già sperimentato nelle amichevoli. Anche contro San Donà hanno giocato insieme, ma Ormson agiva da estremo perché Apperley aveva avuto un problema fisico. È comunque nelle previsioni quest’accoppiata: avere due cervelli e due piedi così in campo può fare la differenza in campo”.

Sugli altri due stranieri: “Tupou invece è un giocatore che abbiamo seguito tanto in estate, gli abbiamo fatto una discreta corte, anche io personalmente. Siamo molto contento di averlo portato a Viadana, perché siamo convinti di aver trovato proprio il giocatore che ci serve”.

“In quel ruolo avevamo Grigolon, un giocatore molto sfortunato perchè ha avuto problemi fisici in continuazione. Quando è riuscito ad essere in forma, si vedeva che il Viadana era un’altra squadra, ma siamo riusciti a sostituirlo bene. Tra gli stranieri sta confermando le aspettative anche Guillemain. Abbiamo uno slot libero per uno straniero, vedremo. Per adesso sono contento della squadra, considerando che abbiamo fuori Devodier, Andrea Denti e Ruffolo”.

Una riflessione sul campionato

Parlando della prima giornata, Frati ci dice che “il risultato che mi ha colpito di più è stata la vittoria del Valorugby a Firenze, oltre a quello del Viadana”. La lotta salvezza? “Forse il Valsugana e il Mogliano sono un po’ più dietro, perché Verona ha fatto bene a Calvisano. Vediamo cosa succederà nella seconda giornata: stiamo cercando di preparare al meglio la trasferta contro la Lazio, che sono sicuro non sarà la stessa Lazio che ha giocato a Rovigo”.

“Ci aspettiamo una squadra volenterosa alla prima in casa, che vuole fare bene. E ha il potenziale per farlo. Sono arrivati diversi giocatori importanti, il numero otto Rodrigo Bruno su tutti che può fare la differenza nel nostro campionato. Il loro impianto funziona bene, non dimentichiamoci che prima ancora del Petrarca è stata la squadra a scucire dal petto lo Scudetto al Calvisano con quella vittoria alla penultima giornata. Se il Calvisano avesse vinto a Roma avrebbe giocato la finale in casa e sarebbe potuta finire diversamente”.

Frati poi conclude la parentesi sui capitolini: “Questo per dire che Daniele Montella sta facendo un ottimo lavoro. Penso sarà la squadra che potrà dare più sorprese. Sono sicuro che non sarà invischiata nella lotta salvezza”.

Ai piani alti del campionato, il tecnico vede un maggiore equilibrio: “Secondo me le tre squadre che fanno un campionato a parte non ci saranno più, perché si è alzato al livello dei pretendenti ai primi quattro posti. Non ci sarà più egemonia di tre squadre ma partite molto più aperte. In questa giornata non c’erano scontri diretti, a parte Medicei-Valorugby”.

Daniele Pansardi

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