Il tecnico della difesa presenta le sue idee e allontana lo spettro di una sostituzione per Eddie Jones
E’ tornato per restare, ma non vuole spodestare nessuno dalla propria poltrona. E’ un John Mitchell carico e desideroso di esporre le sue idee quello che ha parlato alla stampa britannica facendo luce sul suo ruolo di allenatore della difesa dell’Inghilterra.
Il Focus di gioco
Se è arrivato per integrarsi con lo staff tecnico, un motivo ci sarà. La Nazionale della Rosa infatti nell’ultimo anno ha subito troppi punti palesando a volte un piano difensivo piuttosto disorganizzato: “In un anno – il tempo che manca alla RWC 2019 – potremo migliorare. Ne sono convinto in base a quello che ho visto in passato dalla squadra. E’ vero che nei dodici mesi precedenti non abbiamo ottenuto i risultati desiderati, ma questa è una sfida che ci deve spingere oltre e con il mio lavoro credo di poter far parte di questo progetto.
Mitchell punterà su una mentalità più aggressiva per la fase difensiva e su un chiodo fisso a cui i giocatori dovranno sempre pensare, ovvero gli All Blacks: “Creare pressione senza palla, offrire agli avversari meno piattaforme di gioco possibili e la voglia di alimentare il nostro attacco saranno in sintesi ciò che dovremo fare e ci permetterà di stare più vicini agli standard della Nuova Zelanda. Loro sono eccezionali, ma in una Coppa del Mondo il gap si può assottigliare per varie ragioni”.
Come back
La prima volta che Mitchell fu inserito da Clive Woodward come assistente nello staff della nazionale inglese risale addirittura al 1997. Da lì in poi in un lungo girovagare, con in mezzo la parentesi fra il 2001 e il 2003 sulla panchina degli All Blacks da capoallenatore, sino al ritorno ufficiale di queste ultime settimane: “È bello tornare con più maturità ed esperienza. Non sarei seduto qui ora se non mi fossi evoluto. Molti fra noi allenatori, non sarebbero più in giro se non avessero la voglia di migliorare”.
Le convocazioni? Ci pensa Eddie Jones
Una personalità così influente non passa di certo inosservata. Qualcuno in Inghilterra è addirittura pronto a scommettere che se i test di novembre si rivelassero un flop per Eddie Jones, Mitchell potrebbe diventare immediatamente l’allenatore della compagine britannica. Un’eventualità subito allontanata dal 54enne nato ad Hawera: “Selezionare i giocatori è un lavoro che spetta al capoallenatore – afferma – ma se guardate alle squadre che hanno successo in questo momento, generalmente, hanno all’interno dei loro staff dei tecnici di alto livello. Non ci vedo nulla di strano in questo”.
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