Slow Motion #16: arrivano le Vespe!

I Wasps segnano una bella meta corale contro Sale, orchestrata dal solito, magistrale Willie le Roux

ph. Action Images/John Clifton

Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.

Ebbene sì: questa è l’ennesima sviolinata dell’ultimo mese in favore di Willie le Roux. Questa volta però, l’estremo non vestiva il verde e il giallo degli Springboks, come gli rivedremo fare da sabato prossimo, ma quello della squadra del suo club, i Wasps, per i quali ha dimostrato di aver conservato la vena che gli ha permesso di incantare nel Rugby Championship.

Nella gara valevole per la quarta giornata della Premiership, i Wasps hanno ottenuto una vittoria in trasferta piuttosto netta (31 a 13) contro i Sale Sharks, che stanno accusando non poche difficoltà in questo avvio di stagione, occupando l’ultimo posto in classifica in un campionato inglese quest’anno ancora più duro del solito.

Nonostante le difficoltà iniziali dovute ad un cartellino giallo comminato a Nathan Hughes già prima dello scoccare del primo minuto di gioco, i Wasps sono usciti alla distanza e hanno ribaltato la situazione già in chiusura di primo tempo, grazie a due mete create sull’asse Lima Sopoaga-Willie le Roux, che promette di dare spettacolo per il resto della stagione.

La più bella delle due marcature è la prima, un’esecuzione corale di pregevole fattura che arriva a sei minuti dall’intervallo. Dopo un avanzamento in profondità degli avanti sul settore sinistro del campo, poco fuori dai ventidue metri, gli Wasps hanno una disposizione sul campo di gioco davvero interessante, con tantissime opzioni per i due playmakers succitati.

Quando la palla passa da Robson a Sopoaga, il neozelandese corre con il pallone quel tanto che basta per tenere la difesa stretta, nel timore di una percussione vicina. La palla va quindi dietro la schiena di un avanti, a le Roux. Il passaggio del sudafricano è fantastico, perché in un nanosecondo legge la situazione e capisce che sia la percussione di Nizaam Carr, con il caschetto bianco, sia il passaggio dietro la schiena per Elliot Daly sono marcati. Esegue quindi un lungo passaggio per il numero 12 Le Bourgeois, che viene comunque catturato.

Il primo centro proveniente dalle serie inferiori inglesi è bravo a girarsi subito e a trovare di nuovo le Roux, che con un tempo di anticipo ha già capito lo svolgimento dell’azione e si trova prontissimo a sfruttare il riciclo del compagno di reparto. Il numero 15 fissa quindi l’estremo degli Sharks e scarica per l’accorrente Robson. Il mediano di mischia è da par suo ottimo nel dare ancora continuità al pallone trovando Nizaam Carr che, strappando una pagina dal manuale del provetto numero 7, è sempre stato nei pressi dell’azione a disposizione dei compagni e trova soddisfazione andando a depositare l’ovale oltre la linea di meta.

Già da qualche stagione i Wasps di Dai Young giocano uno dei rugby offensivamente ed esteticamente più soddisfacenti. La configurazione del reparto arretrato di questa iterazione delle vespe è però particolarmente stuzzicante, con due talenti cristallini come Lima Sopoaga e Willie le Roux a dialogare in mezzo al campo, due giocatori intelligenti e multidimensionali ai centri in Michael Le Bourgeois e Elliot Daly, e due ali rapide come Josh Bassett e Christian Wade sulle fasce laterali. Le Roux, in particolare, rappresenta l’epitome dell’estremo come secondo creatore di gioco, una specie rara quanto spettacolare e degna di ossequi.

Lorenzo Calamai

 

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