A Buenos Aires va in scena un attesissimo duello tra Pumas e tuttineri, che potrebbe decidere il Championship
La partita vinta a Gold Coast sull’Australia, ormai un paio di settimane or sono, ha proiettato l’Argentina in una nuova dimensione. Nelle prime sei edizioni del Rugby Championship, infatti, la compagine sudamericana non era mai stata in grado di vincere più di un incontro a torneo. Il team di Mario Ledesma, che ha recentemente preso il posto di head coach (succedendo al tucumano Daniel Hourcade), si è superato, portando a casa un paio di successi prestigiosi nelle prime quattro gare della competizione, tre delle quali peraltro in trasferta.
Un ruolino di marcia sensazionale, se parametrato allo storico dei Pumas, corroborato anche dalla notevole prestazione sfoggiata contro gli All Blacks, a Nelson, ad inizio mese. Al cospetto di un XV neozelandese – va detto, rivisitato in diversi elementi chiave rispetto alle formazioni precedenti – Nicolas Sanchez e compagni restarono in partita per una settantina di minuti, dovendo poi cedere nelle battute finali, ma, al contempo, facendo notare qualche scricchiolio di troppo nella macchina perfetta di color nero.
Per scrivere una nuova pagina di storia, dunque, i Pumas vanno a caccia del primo successo di sempre sui rivali oceanici, contro i quali hanno raccolto solamente sconfitte. Diventa difficile pensare a degli All Blacks sconfitti in due partite consecutive (se ve lo state chiedendo: l’ultima volta è successo nel 2011), ma il momentum costruito dai sudamericani in queste settimane rappresenta un’occasione molto interessante.
I neozelandesi ripartono dal raro capitombolo casalingo contro il Sudafrica, dalle tante critiche lanciate ad una fase difensiva sottotono, dalla gestione cervellotica dell’ultima azione e da Beauden Barrett, su cui si sono abbattute le lamentele dei media kiwi per la scarsa precisione dalla piazzola. Hansen ritrova un giocatore prezioso come Sonny Bill Williams, che alzerà il livello di attenzione dei Pumas nelle uscite dalle fasi statiche degli All Blacks, mentre lancia dal primo minuto Luke Whitelock e TJ Perenara. Per una volta, in panchina, ci va Aaron Smith, dove trova posto anche Richie Mo’unga.
Pur essendoci qualche crepa difensiva, esplorate dalle uniche altre squadre del torneo con un sistema offensivo credibile, gli All Blacks restano comunque una squadra capace finora di segnare 39,5 punti di media in quattro gare. Una cifra inavvicinabile per chiunque sul medio periodo, che in genere nasconde sotto al tappeto tutte le altre magagne. A Wellington gli Springboks sono stati abili a far uscire quella polvere, lo saranno altrettanto i Pumas?
Diretta televisiva su Sky Sport Arena, stanotte alle 00.40.
Le formazioni
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Jeronimo De La Fuente, 12 Bautista Ezcurra, 11 Matias Moroni, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustin Creevy, 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Juan Pablo Zeiss, 18 Santiago Medrano, 19 Matias Alemanno, 20 Juan Manuel Leguizamon, 21 Tomas Cubelli, 22 Matias Orlando, 23 Sebastian Cancelliere
Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Waisake Naholo, 13 Ryan Crotty, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara, 8 Luke Whitelock, 7 Sam Cane, 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Samuel Whitelock (c), 3 Ofa Tu’ungafasi, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Tim Perry, 18 Angus Ta’avao, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Ardie Savea, 21 Aaron Smith, 22 Richie Mo’unga, 23 Anton Lienert-Brown
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