I reggiani sono al primo posto con 14 punti su 15. Umberto Casellato se la prende con alcuni tifosi, Brunello rimprovera la squadra
Il Calvisano perde, il Petrarca stenta, le altre hanno già perso almeno una partita. E così, dopo tre giornate di Top 12, in vetta al campionato c’è il sorprendente Valorugby di Roberto Manghi, che guarda tutti dall’alto con ben 14 punti raccolti sui 15 disponibili. Prima la bella vittoria in trasferta – non scontata – sui Medicei, poi le autorevoli prove di forza contro Fiamme Oro e Valsugana.
“Avevamo l’obbligo di vincere e abbiamo vinto – ha dichiarato coach Manghi dopo la vittoria a Padova – Tutto è andato per il verso giusto. A risultato acquisito ci siamo un po’ rilassati, e questo non va bene. Dobbiamo diventare ancora più cinici e maturi”. Manghi poi non si sbilancia sulla classifica, che comincerà a guardare “dopo Natale”. Nel frattempo, il Valorugby può godersi una squadra equilibrata e ricca di talento, con una mediana ben assortita (Fusco e Rodriguez hanno ben giostrato l’attacco) e un pack solido e aggressivo guidato da Mirko Amenta, che per fortuna di chi guarda il campionato ha deciso di continuare a giocare al livello più alto.
“Ora dobbiamo continuare così, a testa bassa, conquistare punti e raggiungere prima possibile la quota salvezza – ha chiuso Manghi – Poi, eventualmente, inizieremo a guardare oltre. Questo gruppo ha delle qualità e ha già trovato un suo equilibrio. Dobbiamo però continuare a crescere e fare sempre meglio”. La prossima sarà contro Rovigo, in casa: i Bersaglieri sono avvisati.
Fatiche e delusioni
Proprio i rossoblu non hanno certamente brillato contro il Mogliano, battuto 19-15 al ‘Battaglini’ senza segnare nemmeno un punto nel secondo tempo. Capitan Matteo Ferro ha dichiarato senza mezzi termini che la ripresa è stata da dimenticare, mentre Umberto Casellato ha cercato di sottolineare le note positive per quanto possibile nel commento post partita al Gazzettino. “La vittoria non è stata scontata. La gestione nella partita poteva essere migliore ma vanno riconosciuti i meriti del Mogliano, bravo a giocare sui suoi punti di forza. Abbiamo ancora un po’ di timore nel provare molte giocate e gli errori sono tanti, ma i ragazzi sono confidenti e io voglio essere positivo”.
Quello che invece non è andato giù al coach è l’atteggiamento di una parte del pubblico nella ripresa. “Ho sentito gente gridare ‘vergognatevi’, ‘andate a lavorare’. I veri tifosi sostengono la squadra anche in difficoltà, questi invece sono solo piccoli uomini. A un certo punto ne ho guardati due negli occhi e finalmente sono stati zitti”.
Schietto e con pochi peli sulla lingua pure Massimo Brunello dopo la sconfitta del Calvisano a San Donà, inaspettata su tutta la linea considerando anche le difficoltà dei veneti in queste prime uscite stagionali. “Non siamo ancora una squadra – ha detto il coach dei bresciani al Giornale di Brescia – Dopo una prestazione simile non ci sono tanti commenti da fare. È andato male un po’ tutto, sembravamo lenti e svogliati. Le individualità sono buone, ma non siamo stati capaci di riprendere in mano la gara”.
Una gara che in realtà i vice campioni d’Italia avevano ripreso in un primo momento, con i tre piazzati di Paolo Pescetto nella ripresa, ma poi sfuggita nuovamente dal controllo dei gialloneri quando meno ce lo si aspettava, complice anche le notevoli difficoltà palesate in mischia chiusa.
La prima volta del Verona
Davanti ai mille spettatori del nuovo Payanini Center, il Verona non poteva esimersi. Dopo due giornate senza punti, gli scaligeri hanno mosso la classifica con stile, conquistando i cinque punti contro una Lazio combattiva e forse sprecona, considerando pure la superiorità numerica dal 50′ in poi per l’espulsione a Bernini (fallo di reazione). “Nei primi venti minuti non abbiamo giocato come ci eravamo prefissati – ha dichiarato coach Antonio Zanichelli all’Arena – Poi la partita si è incanalata, abbiamo capito come e dove giocare, e abbiamo dimostrato di essere superiori”.
In 14 contro 15, il parziale è stato comunque di 14-7 per il Verona, un motivo in più essere fieri della propria squadra per Zanichelli. “Non ci si rendeva conto della cosa. Loro hanno provato a giocare e hanno rischiato, offrendo il fianco, e noi abbiamo recuperato palloni importanti. Quando sei a posto e sei avanzante, se l’avversario non è alla pari non si nota la differenza”.
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