Joe Marler, l’ansia e la ricerca di squalifiche per saltare gli impegni con l’Inghilterra

Il problema del pilone degli Harlequins è stato poi decisivo nella scelta di abbandonare la nazionale

joe marler

ph. Reuters

Dopo aver annunciato il suo ritiro dal rugby internazionale, Joe Marler è stato ospite di The Rugby Pod, podcast con la presenza come conduttori di Andy Goode e Jim Hamilton. A proposito della sua sorprendente decisione rivelata qualche giorno fa, motivata con l’intenzione di stare più vicino alla sua famiglia, il pilone degli Harlequins ha rilasciato una serie di dichiarazioni piuttosto controverse su come il giocatore cercasse di evitare i ritiri con la nazionale inglese provando a rimediare delle squalifiche nelle gare con il club.

“L’ansia che provavo nel sapere di dover lasciare la mia famiglia (per andare in ritiro con la nazionale) si manifestava nel concedere più calci di punizioni, nel cercare cartellini gialli o rossi. Perché se avessi preso una squalifica, quella sarebbe stata una facile via di uscita senza fare casino” – ha detto Marler.

Il pilone, 58 cap con l’Inghilterra, ha ammesso di aver usato questa ‘tattica’ anche di recente, appena prima del raduno della nazionale previsto per fine settembre, più precisamente nella sfida del 22 settembre contro il Bristol. “Ho giocato come se avessi un elmetto, cosa che è spesso accaduta vicino ai momenti di raduno con la nazionale. Si è manifestata di nuovo quella mentalità. Dopo quella partita, però, ho detto a me stesso: «Non posso continuare così. Non è giusto per la mia famiglia, non è giusto per il club»”.

L’impatto delle parole di Marler ha di riflesso aperto un dibattito sulle azioni del pilone, che negli anni si era costruito una reputazione da ‘bad boy’ in campo in seguito ad alcuni episodi avvenuti non solo con la maglia del club. Anche per questo, il 28enne ha cercato di chiarire il suo pensiero con due tweet sull’argomento, specificando come lui non abbia mai “deliberatamente fatto qualcosa su un campo da rugby per prendere una squalifica”, e che “stava semplicemente riflettendo sul mio comportamento irrazionale […] per comprendere meglio le mie azioni”.

Tornando sulla decisione di lasciare la nazionale, Marler ha detto di essersi “davvero divertito nel tempo passato con l’Inghilterra, ma l’arrivo dei bambini in famiglia ha completamente ribaltato le mie prospettive”.

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