I campioni del mondo si impongono in rimonta all’ultimo respiro, grazie alla meta decisiva di Ardie Savea
Nel rumore assordante di Pretoria la partita inizia con le squadre subito a sfidarsi ferocemente nei raggruppamenti. I padroni di casa sembrano più pimpanti, mentre Kieran Read non entra al meglio nel match commettendo un paio di falli; sul primo gli Springboks passano in vantaggio piazzando i punti del 3-0 grazie al piede di Pollard.
Il ritmo è indiavolato, la formazione di Erasmus sfrutta l’indisciplina ospite per caricare a testa bassa. Poco prima del quarto d’ora gli All Blacks vengono addirittura richiamati dall’arbitro, mentre Pollard raddoppia da sotto ai pali mandando i suoi sul 6-0.
Gli impatti iniziano a segnare immediatamente i giocatori, le contendenti provano a rifiatare un attimo proseguendo la sfida misurandosi al piede. Il Sudafrica abbassa il livello di concentrazione concedendo due penalità banali ai rivali che risalgono il campo: Barrett veste i panni del piazzatore con successo accorciando sul 6-3.
L’inerzia del match sembra cambiare, i campioni del mondo hanno la chance di caricare a testa bassa per la prima volta nei ventidue rivali ma Malcolm Marx si prodiga in un grillotalpa vincente che causa il tenuto avversario sbrogliando la matassa. Il tempo scorre scivolando verso il suo esaurimento: a quattro giri d’orologio dal termine della prima frazione però – con l’infortunio occorso a Sam Cane, che viene sostituito da Ardie Savea – gli All Blacks pareggiano il conto grazie al piede di Barrett. Si va negli spogliatoi sul 6-6, visto che nell’ultima azione disponibile sul fronte sudafricano Kieran Read strappa dalle braccia di du Toit l’ovale consentendo ad Aaron Smith di andare in rimessa laterale.
Il secondo tempo si inaugura con il ruggito del Loftus Versfeld per la palla rubata nuovamente da Malcolm Marx. Gli Springboks rientrano a molla dal break, come dimostra l’azione iniziata da le Roux che viene placcato assorbendo però la difesa che si apre al largo. Etzebeth e Kitshoff, a sostegno fiutano l’occasione: dal seconda linea al pilone, il quale immediatamente trasmette per Kriel. Il centro accelera battendo la guardia di Naholo e Ben Smith andando oltre. E’ meta. C’è la conversione, che significa 13-6.
Il numero tredici, nel suo stadio, è letteralmente scatenato: sul restart si rende protagonista del tenuto di Ioane, che porta Pollard a provare da cinquantasette metri. Per l’apertura, complice anche l’aria rarefatta, non ci sono problemi. Sudafrica su di giri per il 16-6. Kolisi e soci sono scatenati. La barca neozelandese imbarca acqua da tutte le parti. Proprio il capitano dei padroni di casa andando a contatto con Tim Perry crea il break decisivo per la seconda marcatura pesante che porta la firma di de Allende. Lo score si sistema temporaneamente sul 23-6, ma solo per un attimo. All’improvviso infatti la formazione di Hansen tira fuori il coniglio dal cilindro: Codie Taylor si impossessa dell’ovale trovando dello spazio di fronte a se. Il tallonatore con freddezza serve al momento giusto il sostegno al largo di Aaron Smith, che si invola andando in meta. Il subentrato Mo’unga converte il 23-13.
Il match, semmai ce ne fosse stato bisogno esplode. Il Sudafrica vuole rimettere dell’ampio gap fra se e i rivali. Dyantyi mette alla frusta la velocità di Beuaden Barrett, spostatosi in posizione da estremo, ma il neozelandese riesce a salvarsi.
A cavallo dell’ora di gioco poi, va in scena un botta e risposta a suon di mete: la Rainbow Nation infatti va alla bandierina con la prolunga vincente di Kolbe, in un movimento unico convalidato dal TMO, mentre nell’altra metà campo è Ioane a sfruttare il lavoro dei compagni finendo il lavoro all’angolo. Al sessantacinquesimo la sceneggiatura del match scrive sul tabellone 30-18.
I cambi di entrambe le formazioni provano nel frattempo a dare un po’ di ossigeno ai quindici in campo. Si entra negli ultimi seicento secondi di gara, con gli All Blacks che si installano a ridosso dei ventidue del Sudafrica senza però trovare dividendi. I numeri uno del ranking mondiale qualche minuto dopo provano però un’altra ondata, questa volta arrivando sino ai cinque metri. Serie di cariche. Perenara detta il ritmo, poi prova a mettersi in proprio. La difesa rivale viene scossa dalle fondamenta, Scott Barrett gli da il colpo decisivo sotto ai pali. E’ meta, la conversione è comoda. Il 30-25 è realtà, a quattro minuti dalla fine. Gli Springboks vanno avanti solo con le residue energie nervose. Arriva un tenuto in attacco, che ribalta il fronte di gioco con il calcio di Mo’unga che risale il campo. E’ battaglia nei cinque metri. Fotocopia dell’azione precedente. Ardie Savea si infila bassissimo sotto una selva di gambe e braccia andando oltre: meta e pareggio, ma c’è ancora la conversione da indirizzare. Mo’unga si prepara e non tradisce i suoi mettendo dentro i due punti addizionali che consegnano la vittoria per 30-32 agli All Blacks.
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Francois Louw, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Tendai Mtawarira, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Sikhumbuzo Notshe, 21 Embrose Papier, 22 Elton Jantjies, 23 Damian Willemse
Marcatori Sudafrica
Mete: Jesse Kriel (44), Damian de Allende (52), Cheslin Kolbe (59)
Conversioni: Handré Pollard (45, 53, 60)
Punizioni: Handré Pollard (4,13, 48)
Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Waisake Naholo, 13 Jack Goodhue, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Samuel Whitelock, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Tim Perry, 18 Ofa Tu’ungafasi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Richie Mo’unga, 23 Ryan Crotty
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Aaron Smith (54), Rieko Ioane (62), Scott Barrett (76), Ardie Savea (79)
Conversioni: Richie Mo’unga (55, 77, 80)
Punizioni: Beauden Barrett (26, 36)
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