Il tributo a Rob Horne, un campionato spaccato in due e i traguardi di Mike Brown e Danny Care con gli Harlequins
Exeter e Saracens non si fermano nella sesta giornata di Premiership, mentre la vittoria del Gloucester a Coventry equilibra la situazione alle loro spalle. La lotta salvezza continua ad assumere contorni molto interessanti, perché a turno perdono un po’ tutte e non si delineano vere e proprie gerarchie. Ecco cos’è successo nell’ultimo weekend in Inghilterra, con la nostra rubrica Parole e numeri.
Rob Horne – Prima di tutto, Rob Horne. La sfida tra Northampton e Leicester, giocata eccezionalmente a Twickenham, è stata organizzata proprio in funzione di raccogliere fondi per l’ex trequarti australiano, costretto al ritiro lo scorso aprile dopo aver subito la paralisi al braccio destro proprio nell’ultimo derby delle East Midlands. Twickenham era pieno per metà, ma erano comunque 40mila persone che hanno tributato un lungo e caloroso applauso al giocatore quando è sceso in campo.
This is what rugby is all about.
Wonderful moment. Rob Horne you absolute hero.
— RugbyLAD (@RugbyLAD7) 6 ottobre 2018
Macchine – 29 punti sui 30 disponibili, 101 e 94 come differenza punti, miglior difesa gli uni e miglior attacco gli altri. Ora come ora, sembra difficile immaginare un’altra finale a Twickenham che non sia tra Exeter e Saracens. Dopo sei giornate, Chiefs e londoners hanno già dieci punti di distacco su una concorrenza che non sembra essere in grado di fermare nessuna delle due corazzate. Chissà che non continueranno così fino a Natale, quando il 22 dicembre sarà previsto il primo scontro diretto tra le due.
300 e 250 – Le presenze raggiunte rispettivamente da Mike Brown e Danny Care con la maglia degli Harlequins, di cui sono diventate a tutti gli effetti due leggende per il club. I Saracens, però, non hanno permesso ulteriori festeggiamenti ai due, battendo gli Arlecchini a domicilio per 20-25. Care, perlomeno, ha segnato una meta.
Privazione – I Wasps sono una di delle squadre a cui generalmente piace tenere il pallone e menare le danze, impostando il proprio ritmo e provando ad attaccare anche da lontano se possibile. Sabato, però, i gialloneri hanno trovato un’altra squadra a cui l’ovale piace ancora di più: il Gloucester. Il risultato è che i cherry&white hanno tenuto il possesso per il 61% del tempo, con un picco del 70% nel primo tempo. Una delle cause per il 21-35 con cui Gloucester ha espugnato la Ricoh Arena per 15-31.
2 vs 16 – È l’enorme differenza nei calci di punizione concessi tra Sale e Newcastle sabato. Gli Sharks, in una prestazione quasi senza precedenti al giorno d’oggi, sono stati penalizzati appena due volte nel match, mentre i Falcons sono stati costretti a concedere campo all’avversario in sedici occasioni. Anche così è maturato il 20-7 finale.
52 – I punti rifilati da Worcester a Bristol. I Warriors partivano sì favoriti in una delle tante sfide salvezza che caratterizzerà un campionato avvincente nella parte bassa, ma era difficile pronosticare un tale scarto nel punteggio, considerando che i Bears erano pure passati in vantaggio al 3′. Per gli uomini di Pat Lam, invece, non c’è stato scampo: 52-7
Difesa – Dopo aver subito 39,5 punti di media nelle prime quattro partite, Leicester sembra aver sistemato qualcosa nella propria fase difensiva. Sia Sale sia Northampton sono rimasti sotto i 20 punti segnati, pur segnando comunque tre mete ad una squadra ancora tutta da decifrare, che sembra poter fare tutto e il contrario di tutto in ogni singola partita.
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