La nuova caduta del Calvisano, la prima sconfitta del Valorugby da marzo e la grande partita del Mogliano
Il Calvisano non perdeva in casa dal 2015; dal 2013 non perdeva due partite di fila; non aveva mai perso contro contro le Fiamme Oro nei 18 precedenti incontri. Il tonfo è stato di quelli rumorosi insomma, anche se al cospetto di una formazione competitiva e capace di vincere contro chiunque come i cremisi.
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Per Massimo Brunello, allenatore dei vice campioni d’Italia, non è comunque tutto da buttare. “Mi èpiaciuta la reazione dei ragazzi alla gara di San Donà – ha dichiarato al Giornale di Brescia – Ho visto in campo un comportamento diverso. La squadra era presente, mentalmente e fisicamente e ha giocato una partita di buona intensità contro un avversario cui faccio i complimenti. La differenza è in singoli episodi – continua Brunello, che ha anche ammesso laconicamente che “quando il tempo è così (pioveva, ndr), non vinciamo mai”.
In una classifica davvero troppo instabile per poter essere ancora giudicata realmente, il Calvisano viene scavalcato proprio dalle Fiamme Oro nel frattempo. “Abbiamo dimostrato una grande maturità – ha dichiarato Gianluca Guidi – Siamo stati bravi fino all’ultimo, quando i nostri avversari hanno tentato il tutto per tutto con il coltello tra i denti, perché non ci siamo disuniti, così come ci era accaduto altre volte […] Ora ci godiamo questa gran bella vittoria, ma da lunedì di nuovo testa a Calvisano: vogliamo dimostrare che quello di oggi non è stato un caso”.
Il sapore della sconfitta
Il Valorugby non perdeva una partita in campionato dallo scorso 24 marzo, giorno di Reggio-Viadana 28-44. Da quel momento, i reggiani avevano inanellato cinque vittorie di fila tra la fine dello scorso torneo e le prime tre giornate di questo in corso, prima di fermarsi davanti all’ostacolo Rovigo in modo piuttosto rocambolesco e all’ultimo secondo.
“Il match è stato equilibrato – ha detto Roberto Manghi alla Gazzetta di Reggio – E anche il recupero finale è stato in parte dettato dalla nostra scelta di non buttare fuori il pallone per andare nella loro metà campo a giocarci la vittoria. Peccato per le condizioni del campo che ci hanno impedito di mettere in azione il nostro gioco alla mano, ma non cerco scuse, anche perché il campo era pessimo pure per loro”.
A spezzare l’incantesimo sono stati per l’appunto i Bersaglieri, che dovevano dare risposte al proprio allenatore dopo la sconfitta nel derby e la scialba partita giocata contro il Mogliano. Umberto Casellato, in effetti, può dirsi soddisfatto: “Volevamo un riscatto dal punto di vista del gruppo e della mentalità al di là del fattore tecnico. Tatticamente abbiamo gestito gli ultimi minuti in modo corretto, siamo stati lucidi, freschi e con la testa nella partita senza quei problemi di preparazione atletica che sono stati millantati dai giornali in settimana”.
Anche per il tecnico veneto ci sono delle recriminazioni per quanto riguarda il campo del ‘Mirabello’. “Assolutamente inadeguata per una partita di Top12 – ha detto – Il fondo aveva del ghiaino e dei sassi, e tra primo e secondo tempo siamo stati fermi 5 minuti perché c’era un buco di mezzo metro sul campo da gioco”.
Il Mogliano è la vera sorpresa
Dopo la vittoria sul Valsugana e il bonus difensivo strappato al Rovigo, il Mogliano annuncia al campionato di non essere solo una copia meno sbiadita della squadra dello scorso anno, ma di voler fare sul serio. Gli uomini di Cavinato hanno praticamente azzerato il Viadana al ‘Quaggia’, vendicandosi dei 64 punti rifilati dai gialloneri in pre season.
La tenacia e l’aggressività del Mogliano si può riassumere nei dieci minuti di doppia inferiorità numerica sul finire del primo tempo, quando i veneti non solo non hanno subito punti, ma hanno anche segnato una meta di punizione. Un trionfo su tutta la linea. “Complimenti a tutti i giocatori del Mogliano, perché oggi hanno fatto una partita estremamente di sostanza, mettendo in luce il grande carattere che abbiamo dimostrato anche a Rovigo” – ha dichiarato Cavinato.
“Abbiamo riproposto anche oggi (sabato, ndr) una grande prova in mischia chiusa e siamo migliorati molto sui drive da touche, sia in attacco sia in difesa, ma quello che ha fatto veramente la differenza è stata la grandissima difesa messa in campo dai nostri giocatori che non hanno concesso nemmeno alla fine il piacere della meta agli avversari”.
La prima dei Medicei
Non è stata una partita spettacolare, e forse nessuno avrebbe pensato a qualcosa di molto diverso, in primis Pasquale Presutti. “Ci aspettavamo quello che poi è successo. Quando si è nella nostra situazione di classifica dobbiamo guardare al sodo, dobbiamo pensare a far punti per uscirne fuori. Poi verrà anche il bel gioco” – ha dichiarato l’allenatore aquilano al termine del match contro il Valsugana, vinto non senza fatica dopo tre sconfitte consecutive.
“Per noi era fondamentale vincere la partita. In settimana ho detto ai ragazzi che di partite facili non ce ne sono ma che questa diventava una partita delicata. Dovevamo far così – Queste partite o si sbloccano subito e viene entusiasmo e si creano spazi per poter giocare, o man mano la squadra che doveva crear gioco, in questo caso noi, perde un po’ la bussola mentre l’altra guadagna in termini di carattere e di volontà”.
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