Lo ha evidenziato l’ultimo rapporto dell’istituto per l’antidoping nazionale, che ha definito i numeri allarmanti
L’istituto sudafricano per l’antidoping (SAIDS) ha pubblicato il suo report per il periodo che va da aprile 2017 a marzo 2018, in cui viene sottolineato in particolare il dato “allarmante” relativo alle positività riscontrate tra i ragazzi che praticano rugby a livello scolastico.
Nel corso di un torneo giocato nei mesi scorsi, sei test su 122 hanno violato le regole antidoping evidenziando in tutti i casi l’utilizzo di steroidi anabolizzanti, sostanze che favoriscono l’aumento di massa muscolare. E’ il numero più alto di positività riscontrate negli ultimi anni in Sudafrica tra i giovani: nel 2014 furono tre, nel 2015 cinque, nel 2016 quattro e nel 2017 tre.
L’amministratore delgato di SAIDS, Khalid Galant, aveva scritto agli organizzatori dei tornei scolastici ad inizio anno, per comunicare che le strategie di prevenzione, deterrenza e di investigazione sarebbero state estese fino ad includere i test antidoping per eventi e tornei selezionati a livello scolatico. Un’iniziativa supportata dalla Federazione sudafricana di rugby e dal Ministero dello sport.
In totale, si legge nel report del SAIDS, durante il periodo di riferimento sono stati controllati 1369 atleti durante l’anno. Le violazioni, comprese le sei già citate, sono state 46. Quella dei giocatori di rugby è stata la seconda categoria più controllata, con 391 atleti sottoposti a test antidoping.
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