Carlo Canna regala il successo ai ducali con un calcio piazzato all’ottantesimo, nonostante l’inferiorità numerica
I primi minuti delle Zebre sono un classico di questa prima parte di stagione: possesso insistito ma con pochi sbocchi, touche non sempre perfetta (che può esporre a contrattacchi) ma buona capacità di difendere anche in avanzamento. Anche per questo, la partita si sviluppa prevalentemente nel territorio della squadra inglese.
Una lunga azione dentro i 22 inglesi si conclude con un nulla di fatto al 12′ dopo che le Zebre tentano diversi cambi d’angolo e cariche però inefficaci con gli avanti. A coronare il tutto, una touche storta che fa perdere 50 metri agli italiani. Sulla touche seguente, Canna gioca un passaggio troppo morbido che viene intercettato dal Bristol: da lì, gli inglesi costringono le Zebre a difendersi ad oltranza dentro i propri 22. Dopo aver esplorato tutto il campo, Leiua brucia la salita rapida di Bellini all’esterno e serve Tom Pincus, libero di marcare la meta dello 0-7.
Per le Zebre c’è sempre la superiorità nel possesso, ma i padroni di casa commettono talvolta alcuni errori di esecuzione che rischiano di compromettere le buone sequenze impostate nella metà campo dei Bears. Succede ancora una volta al 26′, e una mischia in grande difficoltà non riesce a tenere quella di Bristol che così continua regolarmente a sventare i pericoli dalle loro parti.
Alla mezzora, sfruttando anche l’indisciplina di un Bristol non irreprensibile, le Zebre tornano a bussare forte sui 5 metri dei Bears ma più con incursioni individuali che con un gioco ragionato e più strutturato; alla prima occasione, infatti, gli inglesi vanno in controruck e ricacciano indietro i ducali sulla linea di metà campo.
L’inerzia però è tutta delle Zebre, che al minuto 34 finalmente marcano: un break di Di Giulio riporta i suoi dentro i 22, una carica di Meyer stringe le maglie della difesa e Canna può approfittarne segnando al largo, pareggiando dalla piazzola sul 7-7.
Bristol prova a farsi vedere in attacco, ma le Zebre riprendono il filo del discorso e al 39′ segnano con Tuivaiti al termine di un’azione lunghissima, iniziata con una serie di offload davvero spettacolare a liberare l’uomo in mezzo al campo, e rifinita dal flanker neozelandese dalla corta distanza. Per apprezzarne in pieno il contenuto, bisognerebbe rivedere tutto il minuto e mezzo precedente alla marcatura.
L’ultima azione però è del Bristol: gli inglesi a tempo scaduto impostano una rolling maul che le Zebre fermano a pochi passi dalla linea di meta, ma quando la difesa è già quasi tutta collassata verso il centro del campo; Sheedy apre il gioco con un cross kick e Pincus può marcare in tranquillità il 14-14.
I Bears iniziano all’arrembaggio la ripresa, ma la fase difensiva delle Zebre all’interno dei propri 22 è impeccabile, con un paio di placcaggi in avanzamento che spezzano il ritmo agli avversari. La partita resta in parità, mentre gli italiani hanno una fiammata improvvisa solo con Giammarioli che fa un break in mezzo al campo senza che l’azione però abbia continuità.
Il predominio territoriale, in ogni caso, è ribaltato rispetto al primo tempo, perché le Zebre faticano ad uscire dalla propria metà campo e a smarcarsi dalla pressione inglese durante il terzo quarto di gara. Ma al 63′, quando i ragazzi di Bradley – oggi in maglia azzurra – tornano a proporsi in attacco Carlo Canna centra i pali con un calcio di punizione e segna i primi punti del secondo tempo (17-14).
La partita vive un momento di stallo, ma al 69′ succedono due cose piuttosto significative: Sheedy pareggia dalla piazzola, mentre Marcello Violi esce dal campo per un infortunio al braccio che potrebbe far preoccupare in chiave nazionale.
A rendersi più pericolose sono proprio le Zebre, prima con un bel break di Balekana che però non riesce a servire Canna nell’intervallo giusto; un minuto dopo Giammarioli viene liberato sull’out sinistro dentro i 22, ma non riesce a servire all’interno Bellini (che avrebbe potuto schiacciare in meta). Le Zebre continuano a mettere pressione al Bristol dentro la metà campo inglese, ma al 75′ restano in 14 per un in avanti volontario di Luus.
Nonostante l’inferiorità numerica, sono ancora gli italiani a fare strada in attacco: gli inglesi ricorrono al fallo per rallentare l’ovale in ruck e concedono una punizione a venti secondi dalla fine da posizione comoda. Canna non sbaglia e segna il 20-17. Nell’ultima azione, il Bristol perde il pallone in avanti e spreca la chance di pareggiare o vincere. E’ trionfo Zebre.
Zebre Rugby: 15 Francois Brummer, 14 Mattia Bellini, 13 Giulio Bisegni, 12 Tommaso Castello (c), 11 Gabriele di Giulio, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Renato Giammarioli, 7 Johan Meyer, 6 Jimmy Tuivaiti, 5 George Biagi, 4 David Sisi, 3 Dario Chistolini, 2 Oliviero Fabiani, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luhandre Luus, 17 Daniele Rimpelli, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Leonard Krumov, 20 Apisai Tauyavuca, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Tommaso Boni, 23 Paula Balekana
Marcatori Zebre Rugby
Mete: Canna (34), Tuivaiti (40)
Conversioni: (34, 40)
Punizioni: Canna (63, 80)
Bristol Bears: 15 Tom Pincus, 14 Ryan Edwards, 13 Piers O’Conor, 12 Sam Bedlow, 11 Alapati Leiua; 10 Callum Sheedy, 9 Harry Randall; 1 Jake Woolmore, 2 Shaun Malton, 3 Jake Armstrong, 4 Sam Jeffries, 5 Joe Batley, 6 Steven Luatua (cc), 7 Jake Heenan, 8 Jordan Crane (cc)
A disposizione: 16 Nick Fenton-Wells, 17 Yann Thomas, 18 John Afoa, 19 Nick Haining, 20 Sam Graham, 21 Andy Uren, 22 Tusi Pisi, 23 Charlie Powell
Marcatori Bristol Bears
Mete: Pincus (16, 40+4)
Conversioni: Sheedy (16, 40+4)
Punizioni: Sheedy (69)
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