Abbiamo parlato con l’assistente allenatore del Benetton Rugby, tra sensazioni post Agen e futuro a breve termine dei Leoni
A mente fredda, dopo un paio di giorni dal bruciante K.O. francese, abbiamo parlato con Marco Bortolami, assistent coach dei Leoni della sfida di Agen, ma anche e soprattutto del futuro a breve termine che attende il club veneto in Pro14.
Marco, quali sono le sensazioni dopo la trasferta transalpina?
C’è un pizzico di amarezza e di rammarico perché siamo consapevoli che fosse una partita che potevamo e dovevamo vincere. Non ci deve essere, però, scoramento. Nello sport anche una sconfitta ha valore se si è in grado di trarne tutti gli insegnamenti del caso
Come è andata la partita?
Ad Agen siamo partiti col piede giusto. Abbiamo segnato subito due mete in drive nei primi 15 minuti ed abbiamo gestito il primo parziale in modo piuttosto sereno, prima di peccare, sul finire di tempo, di indisciplina, permettendo a loro di segnare una meta ed accorciare ulteriormente con un calcio, ma eravamo comunque in controllo. Avevamo fatto un po’ di fatica in touche ed in un paio di mischie, ma lo avevamo messo in conto, perché le squadre francesi sono molto performanti in quegli aspetti del gioco. Nel secondo tempo siamo partiti nuovamente alla grande, ma poi, purtroppo, abbiamo subito il ritorno prepotente di Agen nel match, grazie allo sviluppo del loro game plan, semplice ma efficace, corroborato anche dalla nostra indisciplina. Probabilmente, fossimo stati più accorti in alcuni frangenti importanti del gioco saremmo riusciti a vincere lo stesso, nonostante qualche difficoltà e dei punti mancati dalla piazzola.
Prima della gara si era parlato dell’importanza di far correre Agen, di costringerli ad un ritmo alto per metterli in difficoltà. Siete riusciti nel vostro intento?
Ci siamo riusciti abbastanza nel primo tempo, ma non nel secondo. Questo, non a caso, si è riflesso anche sull’andamento della gara. Quindi, nel complesso, ti direi che non siamo stati in grado di proporre il ritmo che avremmo desiderato, anche per la nostra indisciplina.
Il calendario non vi da tregua. Archiviate le settimane di coppa si torna subito in clima campionato con la sfida contro Leinster, sabato prossimo a Monigo. Una gara (come quella contro Ulster ad inizio novembre, nel weekend di Italia v Irlanda) che arriva in un momento particolare, con il raduno della nazionale nel corso della settimana. Come gestirete la rosa?
Sicuramente saranno due weekend difficili sotto questo punto di vista, tra ritiro azzurro e sfida di Chicago. La nostra idea, al netto di infortuni ed acciacchi, è quella di utilizzare, per queste partite, i giocatori che saranno presenti a Treviso nel corso della settimana, e magari scegliere quei 3/4 internazionali che rientreranno giovedì mattina, vuoi perché non abbiamo copertura in un determinato ruolo oppure perché ci sono dei ragazzi che anche con un solo allenamento sono già in grado di performare allo standard richiesto in partita. In ogni caso abbiamo piena fiducia della rosa a nostra disposizione e penso si sia visto in questi primi 8 incontri dell’anno, nei quali, pur ruotando parecchio i ragazzi a nostra disposizione, il livello medio delle nostre performance è sempre stato più che valido. Discorso estendibile anche ai permit, sul quale lavoro posso spendere solo buone parole. Siamo soddisfatti dell’energia e della qualità che stanno mettendo nel loro impegno alla Ghirada. Può darsi che in questa doppia sfida in arrivo ci sia spazio per alcuni di questi ragazzi.
Chi, invece, non è uscito praticamente mai dalle rotazioni è Seb Negri, il cui “minutometro” segna un valore altissimo?
Nessuno è insostituibile, ma è effettivamente difficile rinunciare a Seb. Il suo work rate è sempre alle stelle, fornisce un contributo notevole sia in attacco che in difesa, ed i dati GPS che abbiamo a disposizione ci danno dei riscontri molto positivi. Ha fatto un ulteriore salto di qualità rispetto alla passata stagione, sarà protagonista nuovamente anche con la nazionale.
Matteo Viscardi
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