Due vittorie, due sconfitte, qualche rimpianto ma anche la conferma di (quasi tutte) le aspettative della vigilia
Per Benetton e Zebre sono state due settimane di emozioni contrastanti. Il primo spezzone di Challenge Cup ha confermato a grandi linee le aspettative e il valore complessivo delle due squadre, rivedendo solo un po’ al ribasso le quotazioni del Benetton dopo una sconfitta in parte inaspettata ad Agen, contro una squadra alla portata dei Leoni.
L’obiettivo dei veneti è dichiaratamente quello di arrivare ai quarti di finale, del resto. Perdere in casa di una squadra invischiata nella lotta salvezza del Top 14 (ma comunque con un budget di poco più alto) lascia non poco amaro in bocca, soprattutto per come si è sviluppata la partita e per la tenuta psicofisica e disciplinare che si pensava potesse aver già raggiunto il Benetton versione 2018/2019. Per vincere con più continuità, invece, serve ancora qualche step in più, a quanto pare.
Non è il caso di fare drammi ovviamente, perché guardando alla big picture il percorso per la qualificazione tra le migliori otto del torneo presenta meno ostacoli di quanto si potesse immaginare venerdì sera alle ore 21:30. Due i motivi: i sei punti conquistati in due partite, bottino comunque considerevole e frutto dell’autorevole vittoria sul Grenoble alla prima, e la sconfitta degli Harlequins proprio contro il Grenoble. Un regalo di cui i Leoni dovranno approfittare nel back-to-back di dicembre contro gli inglesi, dove si deciderà molto del destino biancoverde in Europa.
Le Zebre, a differenza del Benetton, non possono fissare un chiaro obiettivo per la propria campagna europea viste le potenzialità e gli avversari, ma uno sembra già un po’ più concreto: vincere tre partite su tre tra le mura di casa del Lanfranchi. Resta di fatto solo il confronto con La Rochelle, che potrebbe presentare più o meno le stesse difficoltà degli inglesi, anche perché l’Enisej non sembra essere una reale minaccia per i ducali.
I problemi nell’approccio alle trasferte sembrano invece sistematici, e hanno rovinato l’intera partita di andata contro i Bears. I rimpianti aumentano se si considera poi l’ottima ripresa giocata dalle Zebre, una gradita novità rispetto a tutte le altre trasferte della passata stagione. Non a caso, il passivo maturato all’Ashton Gate è stato di soli 21 punti, un’inezia rispetto ai 40 di media accumulati nel 2017/2018 tra Agen, Gloucester e Pau.
Altre considerazioni
Ratuva Tavuyara è croce e delizia
Molta più delizia che croce, in ogni caso, anche se ad Agen è stato sfortunato protagonista dell’errore che ha propiziato la meta di Tanga, poi decisiva ai fini del risultato finale. Il figiano aveva segnato la sua prima meta con la maglia del Benetton qualche minuto prima e, in generale, sta impressionando per continuità di rendimento e impatto sulla fase offensiva dei Leoni. Contro il Grenoble, due settimane fa, era stato praticamente inarrestabile, ma forse dobbiamo abituarci a qualche sua improbabile défaillance. Fa parte del personaggio.
Renato Giammarioli è pronto per la 8 azzurra
Con Parisse, Polledri e Licata fuori dai giochi per motivi diversi in Irlanda-Italia, il naturale (e forse anche l’unico) candidato per vestire la maglia numero 8 a Chicago è Renato Giammarioli. Contro il Bristol, il frascatano è stato dominante: 4 clean break, 5 difensori battuti, 81 metri corsi palla in mano (6,75 di media per carica) e tante sportellate con avanzamento. A 23 anni, è pronto per il salto di qualità definitivo anche in Nazionale, dove dovrà riscattare quello scialbo esordio internazionale da titolare contro l’Inghilterra al Sei Nazioni.
La sagra dell’offload
Le Zebre ne hanno completati ben 17, molti dei quali in momenti di onnipotenza totale dove tutti i giocatori in campo sembravano in grado di compiere magie alla Leone Nakarawa. Pure Dario Chistolini, uno che il pallone di solito lo conserva ben stretto tra le braccia per caricare a testa bassa, ne ha fatti addirittura 2. Sull’azione della seconda meta, poi rifinita da Tuivaiti, le Zebre poi sembravano in trance agonistica: uno spot per chi vorrebbe andare al Lanfranchi.
Tabella di marcia
Il Benetton è attualmente a 6 punti in classifica, a pari merito con gli Harlequins nel girone più equilibrato del torneo (tutte e quattro le squadre hanno vinto una partita). Il primo posto dovrebbe essere un affare anglo-italiano, almeno sulla carta, ma per quanto dimostrato i Leoni possono ambire anche a qualificarsi come una delle tre migliori seconde. Nelle ultime tre stagioni, sono serviti in media 18,3 punti per esserlo: il Benetton ora è a 6, e con tre vittorie senza bonus raggiungerebbe quella quota, non impossibile da mettere insieme. Difficile dire se basterebbe, anche perché a quel punto i biancoverdi non sarebbero più padroni del proprio destino. E gli scenari, come abbiamo visto, sono più mutevoli di quanto si potesse immaginare.
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