L’allenatore della difesa azzurra ha parlato a margine del primo allenamento nella ‘Windy City’
Sbarcato a Chicago ormai da quasi 48 ore, il gruppo di azzurri selezionato per la trasferta oltreoceano ha iniziato la settimana di preparazione alla sfida del Soldier Field di sabato (ore 21 italiane) contro l’Irlanda, primo appuntamento agonistico di un novembre di fuoco per la squadra di Conor O’Shea.
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A margine del primo allenamento a stelle e strisce, Marius Goosen, coach della difesa italiana, si è concesso ai canali ufficiali della FIR, analizzando il lavoro dei ragazzi nel ritiro veronese della scorsa settimana, dove erano presenti anche due figure ovalai di spicco come Andrea Masi e Wayne Smith. “Quello di Verona è stato un buon raduno. In pochi giorni abbiamo lavorato intensamente sia sul lato fisico che tecnico. Il lavoro che viene svolto in sinergia con le franchigie sta dando i suoi frutti: i giocatori sul campo hanno mostrato un maggiore feeling e tanta voglia di fare bene”, ha dichiarato l’ex Bulls, soddisfatto, dunque, dalla qualità degli allenamenti al Payanini Center e pure per il percorso intrapreso dal nostro rugby.
Il 44enne sudafricano, poi, ha parlato del novembre che attende l’Italia, partendo, ovviamente dalla sfida molto intrigante nella Windy City. “L’Irlanda sarà un bel banco di prova per noi nella finestra di Novembre che si preannuncia molto interessante. Hanno grandi qualità, ma siamo fiduciosi che saremo competitivi. Abbiamo lavorato tanto in questi due anni per migliorare la consapevolezza nei nostri mezzi e nelle prossime settimane avremo una buona opportunità per capire quanto siamo cresciuti. Sarà emozionante sabato giocare in una delle più belle città del mondo e in uno stadio iconico come il Soldier Field”, ha concluso l’assistente di Crowley al Benetton Rugby, desideroso di assaggiare l’atmosfera di uno degli stadi iconici del football americano.
La nazionale dell’Isola di Smeraldo, va detto, ha selezionato a sua volta un gruppo di ragazzi molto competitivo per la gara di Chicago, lasciando, tuttavia, a riposo diversi punti di riferimento del team di Schmidt, come Johnny Sexton, Robbie Henshaw e Rory Best.
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