World Rugby Players of the year: le nomination per il 2018

I cinque uomini in lizza per l’ambito titolo

irlanda

ph. Sebastiano Pessina

World Rugby ha annunciato la lista dei cinque candidati che si contenderanno il titolo di miglior giocatore dell’anno, con il vincitore dell’edizione 2018 che verrà svelato al World Rugby Awards di Monte Carlo, il prossimo 25 Novembre, la domenica immediatamente successiva all’ultima tornata di Test Match autunnali.

Leggi qui il calendario internazionale di novembre.

In lizza per l’ambitissimo premio ci sono ovviamente cinque figure ovali di spicco, appartenenti a tre diverse federazioni. L’apertura irlandese Johnny Sexton tiene alto il vessillo dell’emisfero nord, Malcolm Marx e Faf De Klerk sono i due elementi cardine del nuovo ruspante Sudafrica di Rassie Erasmus, mentre Rieko Ioane e Beauden Barrett (già due volte giocatore dell’anno in carriera) rappresentano le eccellenze dei super All Blacks di Steve Hansen, in grado di vincere in carrozza il Rugby Championship anche nel 2018, e di dominare la serie casalinga contro la Francia. Chi la spunterà? Riusciranno Sexton o il duo della Rainbow Nation ad interrompere la striscia vincente di sei anni consecutivi dei “tuttineri” (doppiette per Barrett e Carter, più gli assoli di Retallick e Read)?

I protagonisti

Johnny Sexton: il numero 10 di Leinster ed Irlanda sta per portare a termine un 2018 semplicemente perfetto. L’apertura di Dublino è stata la stella polare delle vittorie multiple di nazionale verde e club, candidandosi con prepotenza al ruolo di favorito numero 1 per il premio. Il 33enne fuoriclasse ex racing 92 ha lasciato un segno indelebile sul Sei Nazioni, marchiandolo a fuoco con prestazioni superlative ed il colpo di classe di Parigi, con il drop da 45 metri, utile per battere la Francia, già negli annali del rugby. Il suo sigillo non è mancato nemmeno nelle trionfali cavalcate del Leinster di Leo Cullen in Champions Cup e Pro14. Un’annata, dunque, con pochi eguali, che ha proiettato Sexton definitivamente nella leggenda ovale.

Faf De Klerk: il mediano di mischia del Sudafrica, al quale abbiamo dedicato un’ode nel corso della stagione, anche grazie all’esperienza britannica con Worcester, ha fatto il definitivo salto di qualità, ergendosi a vero deus ex machina, sul campo, della rinascita degli Springboks. Il biondo numero 9 africano ha guidato, con la sua sapiente regia, la Rainbow Nation al successo netto nella serie sull’Inghilterra di Eddie Jones, prima di condurla con autorità al secondo posto del Rugby Championship, nel corso del quale, il Sudafrica è riuscito a vincere in Nuova Zelanda a distanza di nove anni dall’ultima volta.

Malcolm Marx: il numero 2 sudafricano, ancor più con Dan Coles alla ricerca della miglior forma dopo i problemi fisici, è semplicemente il miglior tallonatore di Ovalia, spalle in testa al secondo. Il giovane prima linea di Erasmus, peraltro, è in continua crescita, mostrando miglioramenti cospicui gara dopo gara. Un giocatore completo come pochi, in grado di incidere nei momenti caldi degli incontri principali (una sua meta, nella vittoria di Wellington, non poteva mancare). La sensazione è che, a 24 anni, il meglio per Malcolm Marx debba ancora venire.

Beauden Barrett: il formidabile utility back degli All Blacks non ha certamente bisogno di presentazioni. Il trequarti neozelandese (miglior giocatore dell’anno per World Rugby sia nel 2016 che nel 2017), nonostante un esito del Super Rugby non entusiasmante per i suoi Hurricanes, ha dominato, come ormai quasi d’abitudine, il Rugby Championship, sfoderando prestazioni rimarchevoli in serie, come le quattro mete nella stessa gara contro l’Australia (chiusa con 30 punti complessivi).

Rieko Ioane: la giovane ala degli All Blacks, già ad un livello fantastico nel 2017, è salita esponenzialmente di colpi in questo 2018, guadagnandosi con pieno merito un posticino in questa lista di eletti del gioco. Come Marx, e forse ancor più del Tallonatore africano, tuttavia, la sensazione è che il titolo possa arrivare in casa Ioane, magari anche più volte, ma nel prossimo futuro.

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