Partita chiusa, decisa dalla sfida fra Pollard e Farrell dalla piazzola, con tanto di TMO sull’azione conclusiva del match
Due squadre che per differenti necessità si trovano rimaneggiate una di fronte all’altra in apertura del novembre internazionale, questa è Inghilterra-Sudafrica.
A giugno gli uomini di Erasmus avevano teso un’imboscata agli inglesi, vincendo a sorpresa e piuttosto nettamente la serie che aveva visto le due nazionale sfidarsi per tre volte in terra Springboks.
A Twickenham la partita incomincia con una lunga fase di studio, di grande intensità fisica e a ritmo elevato, anche se lo spettacolo tarda ad arrivare. Handré Pollard muove per primo il tabellino con un calcio di punizione al sesto.
Sudafrica più lucido nelle battute iniziali, mentre l’Inghilterra si rivela ripetutamente indisciplinata. Al quarto d’ora Sbu Nkosi si mangia l’ovale sulla testa di Daly dopo un cross kick di Pollard, e solo un intervento provvidenziale di May evita la capitolazione degli albionici. Itoje si becca un giallo sulle conseguenze dell’azione e allora il Sudafrica prova ad andare per il bersaglio grosso. Marx è fermato ancora a qualche centimetro dalla linea di meta dopo la maul da touche. La difesa continua a resistere nonostante le cariche di van Zyl ed Etzebeth, fermati proprio nelle vicinanze della linea. Si riparte da un calcio di punizione nuovamente spedito in touche a cinque metri, con i padroni di casa sotto assedio.
Inghilterra che però si salva a causa dell’errore in rimessa laterale di Marx, che va lungo al lancio, e riesce a rompere l’assedio. La liberazione dà una scossa alla squadra in maglia bianca, che in inferiorità giunge al pareggio grazie al piede preciso di Owen Farrell dalla piazzola.
Sudafrica maggiormente propositivo nella prima mezz’ora, ma che commette troppi errori banali per riuscire ad essere incisivo. Le cose funzionano al minuto 32: Damian de Allende trova un grande avanzamento sul settore di sinistra e arriva fino ai cinque metri. Dopo due cariche centrali, il successivo allargamento vede le splendide mani di Dyantyi prima e Whiteley poi per smarcare Nkosi sull’out di destra. L’ala brucia la concorrenza e arriva in meta. Trasformazione non centrata da posizione angolata ed è 8 a 3.
La replica di Farrell però è immediata: dalla piazzola il numero 10 inglese accorcia a quattro minuti dall’intervallo.
In apertura di ripresa piccolo infortunio per Eben Etzebeth, che deve lasciare il campo: al suo posto il lunghissimo RG Snyman. Allo stesso modo dall’altra parte Tom Curry è costretto a fare posto a Zach Mercer, all’esordio in nazionale.
Al cinquantesimo Daly dalla lunga distanza trova il sorpasso: è il calcio del punizione del 9 a 8, primo vantaggio per i britannici. E’ un’Inghilterra, quella della prima metà del secondo tempo, che prende fiducia e gioca un buon rugby, nascondendo il pallone a un Sudafrica flagellato da un Malcolm Marx terribile al lancio in rimessa laterale.
Al minuto 61 Farrell arriva corto con un altro calcio di punizione. Inghilterra che continua a mettere pressione sugli avversari monopolizzando il possesso. Sudafrica che però fa salire i giri del proprio motore difensivo e rimane a galla: la partita entra nell’ultimo quarto d’ora ancora in bilico, e l’impressione è che possa vincere chi resisterà alla consunzione.
Al 66’ Thomas du Toit è bravo a costringere Kruis al tenuto all’altezza dei dieci metri inglesi. Pollard non ci pensa due volte e si impossessa della piazzola per cercare la via dei pali: è sorpasso. Il tabellone di Twickenham dice 11 a 9 per gli ospiti.
L’Inghilterra va vicino alla marcatura decisiva al settantesimo, complice una salita avventurosa della difesa sudafricana. Shields perde il pallone a meno di dieci metri dalla meta, recuperato sulla linea laterale sinistra. Dalla mischia che ne segue grande performance degli avanti inglesi, con Ben Moon che porta a spasso Wilco Louw e guadagna la punizione.
Farrell centra i pali per il 12 a 11 che vale un vantaggio importante a otto minuti dal termine. Pollard avrebbe l’opportunità per riportare avanti i suoi, ma il suo calcio da oltre 40 metri si spegne sul palo esterno.
La partita finisce con un piccolo giallo: su un pallone vagante con il tempo rosso, capitan Farrell va a placcare Esterhuizen in maniera scomposta, con il centro sudafricano che nell’impatto perde anche il pallone. L’arbitro lascia giocare in un primo momento, ma poi va a rivedere l’azione con il TMO. La valutazione del fischietto è che nel gesto tecnico del numero 10 inglese ci sia sufficiente volontà di chiudere le braccia, e che la forza dell’impatto glielo impedisca. Triplice fischio e vittoria inglese.
Partita che ha regalato emozioni contenute, giocata da entrambe le squadre sul filo di lana, con diversi errori e un filo di indisciplina che ne hanno minato la continuità. Più di tutto, però, è stata la volontà delle due squadre di mettere pressione sugli avversari attraverso il gioco al piede prendendosi pochi rischi dal punto di vista offensivo.
Era d’altronde prevedibile viste le assenze da entrambe le parti, e la pressione per il risultato che minava soprattutto l’atteggiamento dei padroni di casa. Inghilterra che ha giocato un secondo tempo migliore e nel complesso ha meritato di spuntarla di poco. Fra i migliori da segnalare Mark Wilson, che non sarà un giocatore appariscente, ma che si fa apprezzare per la solidità e la consistenza.
Sudafrica che avrebbe dovuto approfittare maggiormente del dominio dell’ovale avuto nel primo tempo, quando ha costretto gli avversari a 88 placcaggi in 40 minuti. Troppi errori, soprattutto da giocatori decisivi come Marx, ne hanno minato la prestazione. L’unico scintillio della giornata l’ha offerto la meta segnata brillantemente dagli Springboks.
Al di là del risultato, che è comunque un toccasana per Eddie Jones e i suoi, entrambe le squadre sono attese a migliorare la prestazione globale e il gioco espresso nelle prossime partite del mese di novembre.
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Jack Nowell, 13 Henry Slade, 12 Ben Te’o, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell (cc), 9 Ben Youngs, 8 Mark Wilson, 7 Tom Curry, 6 Brad Shields, 5 George Kruis, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Dylan Hartley (cc), 1 Alec Hepburn
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Ben Moon, 18 Harry Williams, 19 Charlie Ewels, 20 Zach Mercer, 21 Danny Care, 22 George Ford, 23 Chris Ashton
Marcatori Inghilterra
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione: Farrell (18, 36, 71), Daly (50)
Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Sbu Nkosi, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Ivan van Zyl, 8 Warren Whiteley, 7 Duane Vermeulen, 6 Siya Kolisi (c), 5 Pieter-Steph du Toit, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Thomas du Toit, 18 Wilco Louw, 19 RG Snyman, 20 Lood de Jager, 21 Embrose Papier, 22 Elton Jantjies, 23 André Esterhuizen.
Marcatori Sudafrica
Mete: Nkosi (32)
Trasformazioni:
Calci di punizione: Pollard (6, 66)
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