Tripletta per Laumape, doppietta per George Bridge all’esordio. I padroni di casa segnano quattro mete. La cronaca da Tokyo
TOKYO – Gli All Blacks vincono agevolmente 31-69 una partita mai in discussione all’Ajimoto Stadium di Tokyo, ma il Giappone non demerita: i nipponici mettono in mostra un buon carattere che e marcano ben cinque mete ai neozelandesi, in campo con una formazione sperimentale.
In uno stadio praticamente tutto esaurito, con la classica atmosfera delle grandi occasioni, si è aperto ufficialmente il countdown verso la Coppa del Mondo del prrossimo anno. Quella di oggi è stata soltanto la seconda visita dei tutti neri nel Sol Levante, dopo la prima volta storica del 2013 sempre a Tokyo, e soltanto la quarta sfida tra i due team.
Il Giappone è sceso in campo con la consueta determinazione e guidato dal solito Leitch, il quale ieri aveva parlato di un’opportunità di testarsi al massimo livello e della possibilità di fare il colpo grosso contro questi All Blacks.
Parte subito con un buon ritmo la squadra neozelandese, che costringe al fallo per ben due volte nei primi due minuti i giapponesi e Richie Mo’unga allunga subito sul 3 a 0 con un facile piazzato centrale. La risposta giapponese arriva immediatamente ed è molto pesante; al riavvio del gioco al 4′, un calcio di liberazione degli All Blacks viene stoppato da Samuela Anise, che schiaccia poi anche in meta, successivamente trasformata da Tamura per il 7-3 a favore dei nipponici.
I successivi 10 minuti vedono un lungo attacco All Blacks arginato con molta determinazione dai giapponesi, anche se concedendo qualche fallo. Al 13′ arriva la prima marcatura pesante neozelandese da parte del rientrante Dan Coles, che posizionato all’ala capitalizza sfruttando il break creato da una precedente carica in mezzo al campo di Jackson Hemopo.
Gli All Blacks continuano a macinare il loro gioco e il Giappone non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Un altro errore difensivo nell’uno contro uno manda Mo’unga in mezzo ai pali al 20′ per la seconda meta ospite, facilmente trasformata dallo stesso numero 10. Il Giappone, sostenuto da tutto lo stadio, non demorde e riesce a portarsi nella metà campo avversaria.
La partita è giocata ad un buon ritmo e si vedono molte giocate al largo. Al 26’l, su un calcetto a scavalcare l’ultimo difensore, grazie anche ad un fortunato rimbalzo dell’ovale arriva la terza meta tutta nera siglata da Laumape. Su un lungo momento di gioco rotto, con l’ovale che passa di mano più di una volta, al 36′ il Giappone accorcia le distanze marcando la sua seconda meta con Hendrik Tui, trasformata poi da Tamura per il 12-24 All Blacks.
I neozelandesi continuano ad impegnare la difesa nipponica e su un’azione al largo, che vede un quasi intercetto giapponese, i rimbalzi dell’ovale favoriscono il numero 9 Tahuriorangi che schiaccia in mezzo ai pali per la facile conversione del suo numero 10 (14-24). I neozelandesi, sfruttando l’ennesimo fallo difensivo giapponese, ottengono una touche nei 22 avversari a seguito della quale al 38′ Laumape schiaccia in meta aprendosi un varco in una difesa davvero troppo morbida su un’azione di prima fase.
La prima frazione di gioco si chiude con un attacco furioso degli asiatici che, in conseguenza di una touche nei 22 avversari ed alla successiva maul, marcano con il numero 12 Lafaele la loro terza meta in soli 40 minuti ai bicampioni del mondo; stavolta la trasformazione non riesce, si va al riposo sul 19-38.
L’avvio di secondo tempo è arrembante per i giapponesi, che tuttavia non riescono a smuovere il tabellino. A questo ci pensano i neozelandesi che, invece, alla prima palla recuperata vanno nuovamente in meta al 46′ con George Bridge grazie ad una bella azione corale di 60 metri; meta trasformata per il 19-45.
Su uno dei pochi falli neozelandesi all’interno dei propri 22, i giapponesi giocano veloce con un calcio passaggio del numero 10 Tamura ben raccolto e schiacciato da Henry Jamie al 52′, che regala la quarta meta del match ai giapponesi.
Poco più tardi, altra giocata coraggiosa – forse anche troppo – dei giapponesi che tentano un grubber nella propria meta campo, senza però trovare un rimbalzo favorevole: la è palla recuperata dai neozelandesi e subito mossa al largo per la meta di Naholo al 55′. Nell’occasione arriva anche il primo errore dalla piazzola per Mo’unga, che non trasforma.
I Kiwi iniziano ora a dare spettacolo: al 58′ giocata a tutto campo con calcio passaggio all’ala per la meta di Proctor. I neozelandesi ormai sono in pieno controllo del match e i giapponesi, nonostante l’impegno, non sono in grado di mettere una pezza. Al 63′ altra meta nera marcata con un grubber a scavalcare l’ala giapponese da parte di Laumape.
Per i campioni del mondo sembra tutto facile. Passano solo 4 minuti e arriva un’altra marcatura, la seconda personale per George Bridge, che con la mancata trasformazione del più piccolo dei Barrett porta il punteggio sul pesante 24-69.
Lo scatto d’orgoglio per i nipponici arriva al 70′, quando i padroni di casa marcano una bellissima meta con Tim Lafaele, ottimamente servito dall’ala Fukuoka che dopo aver rotto due placcaggi e averne subito un terzo offre un ottimo offload all’interno. Gli ultimi 10 minuti del Match vedono un Giappone di nuovo molto aggressivo giocare senza paura e regalare azioni pregevoli al pubblico di casa, ma il punteggio rimane invariato. Finisce 31-69.
Il tabellino
Giappone: 15 Ryohei Yamanaka, 14 Jamie Henry, 13 William Tupou, 12 Timothy Lafaele, 11 Kenki Fukuoka, 10 Yu Tamura, 9 Yutaka Nagare, 8 Hendrik Tui, 7 Kazuki Himeno, 6 Michael Leitch (c), 5 Samuela Anise, 4 Wimpie Van Der Walt, 3 Hiroshi Yamashita, 2 Atsushi Sakate, 1 Keita Inagaki
A disposizione: 16 Yusuke Niwai, 17 Masataka Mikami, 18 Asaeli Ai Valu, 19 Uwe Helu, 20 Isileli Nakajima, 21 Fumiaki Tanaka, 22 Rikiya Matsuda, 23 Ryoto Nakamura
Marcatori Giappone
Mete: Samuela Anise (4′), Hendrik Tui (35′), Tim Lafaele (40′,70′), Jamie Henry (52′)
Trasformazioni: Yu Tamura (5′,36′,71′)
Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Nehe Milner-Skudder, 13 Matt Proctor, 12 Ngani Laumape, 11 Waisake Naholo, 10 Richie Mo’unga, 9 Te Toiroa Tahuriorangi, 8 Luke Whitelock (c), 7 Dalton Papalii, 6 Vaea Fifita, 5 Jackson Hemopo, 4 Patrick Tuipulotu, 3 Angus Ta’avao, 2 Dane Coles, 1 Ofa Tuungafasi
A disposizione: 16 Liam Coltman, 17 Tim Perry, 18 Tyrel Lomax, 19 Dillon Hunt, 20 Gareth Evans, 21 Mitch Drummond, 22 Brett Cameron, 23 George Bridge
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Dane Coles (15′), Richie Mo’unga (20′), Ngani Laumape (28′, 38′, 63′), Te Toiroa Tahuriorangi (36′), George Bridge (46′, 68′), Waisake Naholo (55′), Matt Proctor (58′)
Trasformazioni: Richie Mo’unga (16′, 21′, 29′, 37′, 39′, 47′, 59′), Jordie Barret (64′)
Punizioni: Richie Mo’unga (2′)
di Roberto Neri
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