È quella femminile, ma forse si poteva intuire. La seconda meta di Michela Sillari contro la Scozia è la più bella della settimana
Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.
L’Italia femminile, a differenza di quella maschile nel suo periodo migliore, non ha mai avuto tra le caratteristiche di spicco la mischia, il gioco con gli avanti o una maggiore fisicità e ruvidità nelle collisioni rispetto alle avversarie.
Come ha spesso ribadito Andrea Di Giandomenico, l’identità di questa squadra è un’altra: non potendo scatenare sul campo i cavalli dell’Inghilterra, degli Stati Uniti o della Francia, le azzure puntano sullo sviluppo di tecnica individuale e di velocità nella circolazione del pallone, di abilità nel leggere in anticipo il gioco e, in generale, di tutti quei mezzi utili per aggirare l’avversario piuttosto che scavalcarlo.
Con la nuova stagione, naturalmente, nulla è cambiato. Contro la Scozia, nella vittoria per 38-0 a Calvisano, le ragazze italiane – che pure si sono imposte nelle collisioni in modo costante durante il match – non hanno perso l’occasione per ribadire il proprio stile di gioco e le ambizioni della squadra quando scende in campo, segnando una meta davvero pregevole per capacità di tenere vivo il pallone e dare continuità diretta all’azione.
NB: l’azione inizia dal minuto 1:48
Con il 26-0 maturato già al 54′, l’Italia osa – più del solito, s’intende – e gioca alla mano senza paura anche nella propria metà campo, consapevole forse di poter bucare da un momento all’altra una difesa scozzese certamente non irreprensibile. Veronica Madia, sempre più a suo agio nel ruolo di regista, gioca corto per Jessica Busato che a sua volta con un rapido passaggio all’esterno fissa due donne e le taglia fuori dall’azione.
Giada Franco resiste al placcaggio di Lisa Thomson e riesce a liberare le mani per servire di nuovo Madia, che nel frattempo aveva girato attorno al punto di collisione tra Busato e le due scozzesi per riproporsi come ricevitore. La mediana del Colorno vede la superiorità numerica sul canale esterno e gioca al largo per Manuela Furlan.
La capitana azzurra va oltre il placcaggio di Abi Evans e ricicla per Aura Muzzo, scaltra e rapida nel correre una linea verso l’esterno per “portare via” l’avversaria e permettere a Michela Sillari di inserirsi al suo interno; il passaggio dell’ala verso quest’ultima arriva con i tempi giusti e permette al centro azzurro di dare l’accelerata decisiva per la sua doppietta personale (arriverà pure la tripletta più tardi). Idee chiare, esecuzioni precise e con il timing adeguato, l’intelligenza tattica di compiere le scelte giuste in ogni momento: niente è frutto del caso, e se queste sono le premesse il futuro potrà solo regalare altre soddisfazioni.
Daniele Pansardi
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