Partita tiratissima, vinta dalla Nuova Zelanda in rimonta grazie alla meta di Mckenzie e al piede di Barrett
La partita inizia subito in maniera esplosiva: Ashton riceve al largo un passaggio di Youngs che salta diversi intervalli, punta la bandierina e va in meta. Twickenham esplode di gioia, Farrell però manda sul palo la conversione. Si va sul 5-0. Gli All Blacks accusano il colpo, i padroni di casa continuano a ritmo tambureggiante. Sporcano una rimessa laterale, riconquistano l’ovale organizzando qualche fase e al decimo allungano grazie al drop del numero dieci che questa volta in maniera precisa indirizza bene il drop dell’8-0.
Il match si gioca ad un livello di intensità incredibile, la pioggia non aiuta le due squadre che commettono qualche errore di handling e spesso si affidano al gioco al piede per spostare lontano dai rispettivi ventidue il fronte di gioco. Si supera la metà della prima frazione, l’Inghilterra è impetuosa e sugli sviluppi di una touche in zona offensiva scatena tutta la potenza del suo pack per una maul avanzante che arriva direttamente in meta guidata da Hartley. La conversione non manca: britannici clamorosamente avanti 15-0. Shields intanto è vittima di una concussion e lascia il posto a Lawes.
Superata la mezz’ora gli All Blacks hanno la prima vera opportunità per colpire entrando in zona punti. L’abbrivio è complicato, ma dopo una mischia e alcune azioni di forza l’ovale giunge a Barrett attira la difesa su se stesso liberando internamente il canale per Mckenzie che riceve e conclude schiacciando. Manca meno di un minuto alla fine del primo, gli All Blacks riconquistano l’ovale sul restart proiettandosi nuovamente in attacco. Il tempo diventa “rosso”, l’Inghilterra abbassa la soglia dell’attenzione scoprendosi un po’ indisciplinata. Un peccato che a questi livelli costa tantissimo e si traduce in una punizione ravvicinata e centrale che Barrett trasforma mandano complessivamente le squadre al riposo sul 15-10.
Il secondo tempo si apre subito con i neozelandesi in pressione. Savea fallisce per pochissimo l’appuntamento con un passaggio di Aaron Smith che gli avrebbe consegnato un’autostrada verso la marcatura pesante. I “Tuttineri” hanno un altro piglio rispetto all’avvio di gara e si stanziano nella metà campo avversaria decisi a ricavarne altri punti. Al quarantaseiesimo il drop perfetto di Barrett ne è la testimonianza, che avvicina ulteriormente le due contendenti sul 15-13.
Non c’è un attimo di respiro a Londra, solo la pioggia ha attenuato il suo incedere sul meraviglioso prato di Twickenham. Sinckler sul più bello sciupa tutto commettendo un in-avanti a pochissimi metri dalla linea di meta, gli All Blacks tirano un sospiro di sollievo. La formazione di Eddie Jones intanto recupera Shields, mentre Jamie George è già della partita avendo sostituito Hartley al secondo minuto della ripresa.
I pit-stop in prima linea si susseguono da entrambe le parti. In corrispondenza dello scoccare dell’ora di gioco poi, ecco il sorpasso dei numero uno del ranking mondiale: è ancora Barrett dalla piazzola a non sbagliare mettendo a referto i punti del temporaneo 15-16.
La partita vive una fase di stanca, prima del rettilineo finale. Calci di spostamento e grabber d’avanzamento si moltiplicano. Nessuna delle due squadre riesce ad ottenere il comando delle operazioni.
La rappresentativa della Rosa le prova tutte e a seicento secondi dalla fine mette in campo anche Ford, che va a rilevare Ben Te’o tornando a formare con Farrell, che nel frattempo “scivola” in posizione da primo centro, la storica coppia della prima Inghilterra post Mondiale 2015.
Al settantacinquesimo, all’improvviso, poi un’emozione attraversa le anime del pubblico inglese accorso allo stadio: Perenara gestisce male un pallone che esce da un raggruppamento venendo stoppato nel suo tentativo di liberazione da Lawes. L’ovale schizza impazzito nella zona di Underhill, con il terza linea che stringe il pallone fra le mani e comincia a correre eludendo in maniera ubriacante un inerme Beauden Barrett. Sarebbe meta, se non fosse che poco prima della convalida l’attenzione dell’arbitro viene richiamato dall’assistente (l’italiano Marius Mitrea) e dal TMO che rilevano un fuorigioco di partenza dell’avanti inglese. L’azione viene annullata, il punteggio rimane immutato.
E’ una mazzata che paradossalmente regala ai padroni di casa ancora una stilla di energia per provare il tutto per tutto, ma gli All Blacks stringono i denti riuscendo ad opporsi e portando a casa la partita per 15-16.
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Chris Ashton, 13 Henry Slade, 12 Ben Te’o, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell (cc), 9 Ben Youngs, 8 Mark Wilson, 7 Sam Underhill, 6 Brad Shields, 5 George Kruis, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Dylan Hartley (cc), 1 Ben Moon
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Alec Hepburn, 18 Harry Williams, 19 Charlie Ewels, 20 Courtney Lawes, 21 Danny Care, 22 George Ford, 23 Jack Nowell
Marcatori Inghilterra
Mete: Chris Ashton (2), Dylan Hartley (24),
Conversioni: Owen Farrell (25)
Punizioni:
Drop: Owen Farrell (10)
Nuova Zealanda: 15 Damian McKenzie, 14 Ben Smith, 13 Jack Goodhue, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Liam Squire, 5 Brodie Retallick, 4 Samuel Whitelock, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Nepo Laulala, 19 Scott Barrett, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Richie Mo’unga, 23 Ryan Crotty
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Damian McKenzie (38)
Conversioni: Beauden Barrett (39)
Punizioni: Beauden Barrett (40+4, 60)
Drop: Beauden Barrett (46)
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