La sfida che, dopo quattro anni dall’ultima volta, tutto il mondo ovale (e non solo…) attende
Emisfero Nord contro Emisfero Sud, le maglie bianche degli inglesi contro quelle nere dei neozelandesi, inventori contro maestri del gioco, Eddie Jones contro Steve Hansen e ancora Owen Farrell contro Beauden Barrett, alla resa dei conti: Inghilterra-All Blacks, il mondo vi guarda a Twickenham.
Da una parte i britannici che hanno vissuto un 2018 pieno di sconfitte, ma che nelle ultime due partite sono comunque riusciti a ritrovare la sensazione della vittoria battendo in entrambe le occasioni il Sudafrica, dall’altra il rullo compressore dei “Tuttineri” pronto ad esordire in Europa con la voglia di far vedere chi sono i numero uno del ranking. Kick off alle ore 16, con diretta su Sky Sport Arena.
Le formazioni
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Chris Ashton, 13 Henry Slade, 12 Ben Te’o, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell (cc), 9 Ben Youngs, 8 Mark Wilson, 7 Sam Underhill, 6 Brad Shields, 5 George Kruis, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Dylan Hartley (cc), 1 Ben Moon
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Alec Hepburn, 18 Harry Williams, 19 Charlie Ewels, 20 Courtney Lawes, 21 Danny Care, 22 George Ford, 23 Jack Nowell
Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Ben Smith, 13 Jack Goodhue, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Liam Squire, 5 Brodie Retallick, 4 Samuel Whitelock, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Nepo Laulala, 19 Scott Barrett, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Richie Mo’unga, 23 Ryan Crotty
Per battere la Nuova Zelanda serve la partita perfetta (e a volto non basta neanche quella), ma che cosa dobbiamo aspettarci? Sicuramente lo spettacolo maggiore sarà riservato alla sfida fra i trequarti, mentre fra gli avanti il pericolo più grande per i padroni di casa potrebbe essere rappresentato dalla battaglia in terza linea dove Shields-Wilson-Underhill potrebbero pagare un dazio pesante a Squire-Read-Savea, mentre ad essere intrigante sarà la sfida in “sala macchine” fra la coppia Itoje-Kruis e il duo Retallick-Whitelock.
Tornando agli uomini veloci: la cerniera Youngs-Farrell, anche se non ha paradossalmente giocato tantissimo insieme sotto la gestione di Eddie Jones, si può ritenere una garanzia ma non vale (almeno sulla carta) Aaron Smith-Beauden Barrett; mentre a destare ulteriore curiosità è il ritorno fra i titolari di Chris Aston che sara l’ala di un triangolo allargato composto negli altri due vertici da May e Daly e che si “opporrà” agli sprint e all’intelligenza tattica di Rieko Ioane-Mckenzie-Ben Smith. Ultimi, ma non per questo meno importanti i centri: Te’o-Slade da una parte, Sonny Bill Williams-Goodhue dall’altra. Anche qui la bilancia sembra pendere a favore dei campioni del mondo. Non va dimenticato, poi, l’apporto delle panchine o dei finisher per usare un termine caro a Eddie Jones: George, Lawes, Care, Ford e Nowell più di tutti saranno chiamati a vestire i panni degli impact player cercando di assaltare un fortino che nel corso della partita potrebbe essere puntellato dagli ingressi di Coles, Scott Barrett, Perenara, Mo’unga e Crotty.
I temi tattici
Che gameplan avrà preparato l’Inghilterra? Partendo dal presupposto che gli All Blacks avranno una loro idea di gioco adattabile a tutte le situazioni e ai vari momenti della partita, cerchiamo di capire come la Rappresentativa della Rosa potrebbe insidiare i campioni del mondo.
Il ritmo andrà necessariamente controllato ad una cilindrata piuttosto bassa, meno il gioco si rompe più i padroni di casa avranno chance di rimanere attaccati nel punteggio. Serve un’alta percentuale nei placcaggi completati positivamente, cosa che Hartley e soci nel 2018 non hanno troppo palesato, e una rete difensiva che consenta sia di essere sul piede avanzante sia di cercare delle possibili “spiate”. Sui punti d’incontro poi, più che essere delle furie potrebbe essere importante ordine e pulizia per evitare di concedere punizioni sciocche: non tanti tentativi di scippo, ma una linea sempre ricomposta e pronta a giocare sia sullo stretto che sul largo almeno a uomini pari.
In attacco invece l’ovale andrà controllato dalla regia di Youngs e Farrell. Siamo pronti a scommettere che non mancheranno i proverbiali calcetti dal box del mediano di mischia, ma sicuramente non sarà tutta qua l’Inghilterra. Le ali e i centri – innescati da Farrell, il quale sicuramente in qualche azione potrebbe mettersi “in proprio” – dovranno mettere a disposizione la loro velocità andando inoltre a cercarsi il lavoro in mezzo al campo, mentre a Daly sarà affidato anche il compito della battaglia al piede dai propri ventidue.
I precedenti
Negli ultimi 8 precedenti, il bilancio dice: 6 vittorie per gli All Blacks, 2 affermazioni di matrice inglese. Quattro anni fa – data dell’ultimo incrocio – i neozelandesi si imposero a Londra per 21-24, ma Oltremanica tutti sperano che oggi possa finire come nel 2012 quando i numero uno del pianeta vennero sconfitti addirittura 38-21.
Un pizzico d’Italia
Nella partita che sarà diretta dal francese Jérôme Garcès, un po’ di italianità al match sarà portata dal nostro Marius Mitrea (clicca qui per leggere la sua intervista) che, insieme al sudafricano Jaco Pyper, sarà uno dei due assistenti arbitrali.
Di Michele Cassano
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