Per l’arbitro O’Keeffe non era un intervento nemmeno da calcio di punizione. Nessuna citazione nemmeno per il commissioner
Per il Test Match contro l’Italia a Padova, l’Australia potrà avere a disposizione anche Samu Kerevi. Il centro dei Wallabies non ha ricevuto alcuna sanzione – né dall’arbitro, né successivamente – per aver colpito al volto Leigh Halfpenny con la spalla, dopo un tentativo andato a vuoto di bloccare un calcio di liberazione dell’estremo gallese, al 73′ DI Galles-Australia.
Ben O’Keeffe, il direttore di gara neozelandese, ha giudicato inevitabile e accidentale il contatto tra i due giocatori e non ha chiamato in causa il TMO; allo stesso modo, il Citing Commissioner non ha segnalato nulla nei giorni seguenti, nonostante Halfpenny non abbia superato il protocollo per le commozioni cerebrali e di conseguenza non abbia potuto concludere il match.
Pur essendo involontario, il gesto di Kerevi sembra rientrare in quelle azioni giudicate come “reckless” da World Rugby, quindi imprudenti, sconsiderati e punibili almeno con un cartellino giallo, specie perché il colpo ricevuto dal giocatore è alla testa. O’Keeffe invece non ha fischiato nemmeno un calcio di punizione.
“È incredibile, come si può pensare che non fosse una fallo? – ha detto Neil Jenkins, skills coach del Galles, in conferenza stampa – Leigh non va giù con poco, è un giocatore tosto e si alza sempre per continuare a giocare. Per farlo restare a terra e non fargli superare un HIA, sicuramente ci deve essere stato un contatto duro con la testa”.
Kerevi, numero 13 di 25 anni, era tornato a disposizione di Cheika per l’ultima sfida di Bledisloe Cup contro gli All Blacks, riprendendosi poi la maglia da titolare proprio in occasione della partita contro il Galles a Cardiff. Vista anche l’assenza di Kuridrani, in teoria la scelta principale come secondo centro, il ruolo di Kerevi assume un’importanza ancora maggiore nei piani del CT dei Wallabies, che avrebbe perso un’importante arma offensiva in caso di potenziale squalifica.
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