Finisce 20-26 la partita con la Scozia, punita nei dettagli da degli Springboks che continuano a crescere
EDIMBURGO – Scozia per conitnuare a tenere inviolata la “fortress BT Murrayfield” e per prendersi un altro “scalpo” importantte dopo i successi ottenuti nelle ultime due stagioni, Sud Africa per mettere un altro mattone importante sulla strada della ricostruzione della propria credibilita’ internazionale e tornare il prima possibile nelle primissime posizioni del ranking mondiale, nell’anno che porta alla RWC.
Dopo i giochi di luce che hanno caratterizzato il pre-partita (spettacolare, come consuetudine, per il match in programma nel tardo pomeriggio) la gara entra subito nel vivo.
Gli Springboks impiegano poco piu’ di sei minuti per andare in meta, con Kriel che chiude in tuffo un’azione bellissima in velocita’ avviata dal break di Pollard sulla meta’ campo. Dopo aver trovato il varco giusto nella difesa scozzese, l’apertura scarica su Papier che avanza ancora, passa a Kitshoff, scarico su Snyman che va all’impatto con la difesa avversaria prima di servire Kriel con un offload perfetto.
Pollard trasforma e dopo sette minuti il Sudafrica conduce (0-7); la meta del centro dei Blue Bulls, sommata al primo placcaggio “monstre” di du Toit su Russell alla prima occasione hanno l’effetto di una vera e propria dichiarazione d’intenti dei Bokke: difesa dura, aggressione fisica al breakdown e contrattacchi letali.
La Scozia subisce il colpo, ma si ricompatta e dopo qualche minuto di difficolta’ va in meta, mostrando una delle sue doti migliori: la pazienza nell’esecuzione. E che meta, quella dei Dark Blues: l’azione nasce sulla meta’ campo, ancora, e Huw Jones (finora un po’ nascosto) entra in partita con due passaggi-meraviglia a chiudere una triangolazione con Sean Maitland, prima di servire Peter Horne che va oltre la linea. Poite rivede l’azione col TMO che convalida, Laidlaw trasforma ma alla ripresa del gioco i Bokke tornano subito in vantaggio, spegnendo sul nascere l’entusiasmo dei 67mila del BT Murrayfield (anche oggi esaurito in ogni ordine di posto).
Pollard va in meta (e si incarica della trasformazione), dopo che Kolisi aveva recuperato un pallone lasciato colpevolmente libero dalla Scozia in un breakdown sui propri 10m e che il Sudafrica ha fatto correre troppo veloce per la difesa scozzese, ormai fuori posizione.
Il piede di Pollard allunga il vantaggio oltre il break per la prima volta stasera (7-17) ma capitan Laidlaw risponde a stretto giro di posta (al 26′, 10-17) tenendo i Dark Blues (oggi in grigio) nella scia degli avversari.
E come accaduto poco prima, attorno alla mezz’ora la pazienza e la capacita’ della Scozia di rimanere tranquilla e fedele alla propria tattica viene premiata; Hogg prima punisce un errore di Pollard (che non trova la penal’touche) ricacciando il Sudafrica sui propri 10m, poi l’estremo trova una linea di corsa dai propri 22m che manda fuori-giri la difesa avversaria e costringe le Roux ad un intervento disperato (con il suo opposto che calcia l’ovale sugli spalti).
Il Murrayfield si scalda e McInally decide di fare una “furbata” in touche, servendo Watson anziche’ Toolis gia’ in volo; la scelta sorprende i Bokke e il flanker di Edinburgh puo’ andare in tuffo oltre la linea. Laidlaw trasforma e al 34′ il risultato e’ in parita’, sul 17-17.
La Scozia continua a faticare un po’ troppo in chiusa e va a riposo sotto nel punteggio, perche’ Pollard al 38′ calcia da meta’ campo a punire la seconda infrazione commessa da WP Nel – ottimo finora il lavoro di Kitshoff.
Al 45′ la gara subisce la prima scossa, con Willie le Roux che viene spedito nel sin-bin dal TMO per “in-avanti volontario” nell’intento di intercettare un passagggio tant bello quanto rischioso di Peter Horne su Huw Jones sui 10m sudafricani. Laidlaw e’ ancora preciso dalla piazzola e riporta i suoi in parita’ (20-20).
I Bokke si ributtano subito in attacco, noncuranti dell’inferiorita’ numerica, e tornano avanti con un altro piazzato di Pollard (20-23) al 49′; finora, gli Springboks hanno sempre risposto colpo su colpo ogni volta che la Scozia ha messo punti a referto e al 54′ quasi capitalizzano un’altra occasione (punizione al breakdown) concessa loro – stavolta Pollard spedisce l’ovale sul palo.
La Scozia sente di aver scampato il pericolo e quando i Bokke tornano in parita’ numerica trova la prima azione pericolosa della ripresa, entrando per la prima volta per piu’ di qualche fase nei 22m sudafricani e restandoci quanto basta per infiammare il pubblico.
I Dark Blues, infatti, scelgono la penal’touche anziche’ calciare tra i pali al 59′ (punizione conquistata dalla maul avanzante); l’azzardo non paga, perche’ la Scozia perde l’ovale e resta sotto nel punteggio ma giocando in casa e nonostante la posta in palio e’ forse anche giusto osare qualcosa in piu’ del lecito, contando che siamo appena entrati nell’ultimo quarto di gara – e poco dopo Russell cerca un drop da lunga distanza, spedendo pero’ l’ovale di poco a lato.
Hogg lascia il campo zoppiccante al 62′ e Townsend inserisce Harris, spostando Maitland (anche oggi uno dei migliori in campo) estremo, oltre a togliere capitan Laidlaw (sostituito dai Ali Price). La gara, rimasta in equilibrio finora, verra’ decisa dai dettagli; al 65′ Russell commette un errore, tenendo l’ovale un attimo di troppo e facendosi aggredire da tre avversari, prima che Toolis venga costretto al tenuto, ma la Scozia scampa il secondo pericolo di serata di vedere gli avversari scappare via , perche’ Pollard sbaglia completamente il calcio dal tee.
Townsend da’ fondo alle ultime risorse, dando spazio anche a Hastings che prende il posto di Horne e va apertura e sposta Russell al centro. Al 71′ Hastings commette lo stesso errore di Russell, regalando un’altra punizione ai Bokke; stavolta Jantjies si incarica del calcio e lo manda tra i pali, scavando un solco di sei punti che potrebbe rivelarsi decisivo.
Nei minuti finali il Sudafrica cerca di tenere l’ovale facendo scorrere i minuti ma dopo numerose fasi, du Toit si fa pescare in un placcaggio pericoloso su Watson e Poite concede una punizione alla Scozia, che torna nella meta’ campo avversaria ottenendo un’altra punizione. I Dark Blues scelgono sempre la penal’touche ma nella seconda occasione, ben addentro i 22m avversari, vedono la loro maul infrangersi contro il muro eretto dagli avanti sudafricani che riescono ad annullare la potenziale occasione e si riprendono il possesso, ad un minuto dalla fine del match.
Ci sarebbe ancora tempo per un ultimo attacco ma il pack sudafricano mantiene il possesso fino alla fine, prima che Jantjies chiuda il match calciando l’ovale sugli spalti. Finisce 20-26, la Scozia se la gioca quasi alla pari coi Bokke ma paga qualche scelta sbagliata e qualche errore di troppo.
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Huw Jones, 12 Pete Horne, 11 Sean Maitland, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw (c), 8 Ryan Wilson, 7 Hamish Watson, 6 Sam Skinner, 5 Jonny Gray, 4 Ben Toolis, 3 Willem Nel, 2 Stuart McInally, 1 Gordon Reid
A disposizione: 16 Fraser Brown, 17 Allan Dell, 18 Simon Berghan, 19 Josh Strauss, 20 Jamie Ritchie, 21 Ali Price, 22 Adam Hastings, 23 Chris Harris
Marcatori Scozia
Mete: Horne (18′), Watson (33′)
Trasformazioni: Laidlaw (19′, 34′)
Punizioni: Laidlaw (26′, 46′)
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Sbu Nkosi, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Embrose Papier, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 RG Snyman, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff.
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Thomas du Toit, 18 Vincent Koch, 19 Lood de Jager, 20 Francois Louw, 21 Ivan van Zyl, 22 Elton Jantjies, 23 Cheslin Kolbe
Marcatori Sudafrica
Mete: Kriel (6′), Pollard (21′)
Trasformazioni: Pollard (7′, 21′)
Punizioni: Pollard (24′, 38′, 49′), Jantjies (72′)
Matteo Mangiarotti
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