Gli azzurri per cercare di fare bella figura contro i campioni del mondo, che schierano una formazione di lusso. Diretta streaming su OnRugby
Alla lettura delle formazioni, si provano emozioni contrastanti. Paura: di non essere all’altezza di una sfida contro una squadra come gli All Blacks, con un numero di titolari forse inaspettato (non che le “riserve” siano di livello molto più basso ovviaemente), e dunque della possibile imbarcata dietro l’angolo. Eccitazione: nell’affrontare i più forti del mondo, i maestri del gioco, alcuni dei più talenti più brillanti al mondo come Beauden Barrett, Kieran Read, Dane Coles, Damian McKenzie, Brodie Retallick e Rieko Ioane, nel voler esprimersi al meglio nella sfida più difficile.
L’Italia chiude il suo mese di novembre con il Test Match più affascinante e prestigioso, ma allo stesso tempo il più scontato e il meno indicativo per gli azzurri, visto l’abisso che separa tecnicamente, tatticamente e culturalmente i due movimenti e le due nazionali. Quali possono essere gli obiettivi degli uomini di Conor O’Shea, insomma? Non far diventare la sfida dell’Olimpico una totale esibizione come fu quella del 2016, quando i tuttineri fecero a fettine un’Italia incapace sia di attaccare sia di difendere con dieci mete.
Dare almeno l’impressione di poter essere lontanamente competitivi, dunque, sarebbe già un passo avanti. Partire da una buona fase difensiva sarà fondamentale: contro un’Australia ai minimi termini si è vista un’organizzazione migliore rispetto alle ultime uscite, sia nel decidere quando salire all’esterno sia nell’occupazione del campo, ma è nel’uno contro uno che gli azzurri dovranno gettare il cuore oltre l’ostacolo se vogliono provare a fare una bella figura. Che sembra il massimo a cui l’Italia può aspirare, del resto.
Resistenza e passione in difesa, qualità e velocità per quanto possibile in fase offensiva. Gli All Blacks non si fanno grandi scrupoli nell’adottare tutte le tecniche legali e non nei punti d’incontro, cosa che dovrebbe incastrarsi alla perfezione con i noti problemi dell’Italia a far uscire con una certa rapidità l’ovale dalla ruck. Che fare? Se già il ritardo nei sostegni contro l’Australia sembrava poter essere fatale in ogni momento, contro Savea&co. i problemi si potrebbero moltiplicare.
– Leggi anche: i problemi dell’Italia quando bisogna marcare
L’Italia dovrà essere abile a prendere vantaggio da ogni situazione di favorevole, se vorrà costruire qualcosa di concreto in fase offensiva. Sfruttare le fasi di gioco rotto con Allan, Campagnaro e il triangolo allargato potrebbe dare soddisfazioni agli azzurri, che non potranno prescindere da un’altra sontuosa partita di Negri, Polledri e Steyn ne corpo a corpo.
Alla base di tutto, però, serviranno delle fasi statiche impeccabili. E se la mischia ha quantomeno offerto segnali incoraggianti la scorsa settimana, così non è stato per la touche: tra chiamate confusionarie e lanci troppo leggibili per gli australiani, l’Italia ha dilapidato tante piattaforme interessanti per una rolling maul. Con uno Scott Barrett (straordinario a Twickenham nel distruggere la rimessa inglese) da fronteggiare, le cose potrebbero solo peggiorare per Budd e soci.
A proposito: per il capitano del Benetton e per Jayden Hayward, nati e cresciuti in Nuova Zelanda, sarà una partita comprensibilmente molto speciale. E dalle loro prestazioni, nei rispettivi reparti, dipenderanno molte delle fortune azzurre nel pomeriggio dell’Olimpico.
Giocatore da seguire
Tommaso Castello ha davanti a sé una delle sfide più difficili della sua carriera: fermare un treno come Ngani Laumape, uno capace di stendere chiunque in prima fase. Il genovese è uno dei migliori placcatori della nazionale e ha sempre fatto sentire la sua ruvidità negli interventi, ma contro un bulldozer come Laumape servirà forse qualcosa in più. Per Castello sarà un altro gradino in più, uno dei tanti già scalati negli ultimi anni della sua carriera.
Il calcio d’inizio sarà alle 15. La diretta tv DMAX e la diretta streaming su OnRugby inizieranno alle 14:15 con Rugby Social Club, condotto da Daniele Piervincenzi e Paul Griffen.
Le formazioni
Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Luca Sperandio, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Abraham Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traorè, 18 Tiziano Pasquali, 19 Marco Fuser, 20 Johan Meyer, 21 Guglielmo Palazzani. 22 Luca Morisi, 23 Edoardo Padovani
Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Jordie Barrett, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Ngani Laumape, 11 Waisake Naholo, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Vaea Fifita, 5 Scott Barrett, 4 Patrick Tuipulotu, 3 Nepo Laulala, 2 Dane Coles, 1 Ofa Tuungafasi
A disposizione:16 Nathan Harris, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Angus Ta’avao, 19 Brodie Retallick, 20 Dalton Papalii, 21 Te Toiroa Tahuriorangi, 22 Richie Mo’unga, 23 Rieko Ioane
Daniele Pansardi
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