Pro14: al Munster basta poco, Zebre sconfitte 7-32 a Parma

Ducali a lungo inefficaci in attacco, a referto solo con la meta di Giammarioli. La Red Army è più cinica e scaltra

zebre rugby 2018 2019

ph. Luca Sighinolfi

Dopo i primi minuti trascorsi completamente nel territorio ducale, le Zebre (con i calzettoni in rosa per la Giornata mondiale contro la violenza per le donne) trovano un po’ di continuità nella metà campo irlandese ma non riescono ad impostare un ritmo capace di erodere la difesa della Red Army, abile a rallentare i palloni in ruck per togliere l’abbrivio agli italiani.

Al 14′ un break di Neil Cronin mette a dura prova la difesa zebrata, che tiene bene contro l’impatto degli avanti irlandesi; su un allargamento però gli italiani si fanno prendere di sorpresa nonostante la parità numerica e rischiano di far schiacciare alla bandierina a Wootton; l’ala perde il pallone a contatto sul placcaggio e non riesce a concretizzare. Si ritorna però su un vantaggio: Munster va in touche e deborda dopo una serie di pick&go con Wycherley. Johnston, in campo al posto di Hanrahan, centra i pali.

Le Zebre si riportano in attacco ma, ad eccezione di un paio di offload rapidi, non riescono a dare grande velocità al gioco e rimangono invishicate in una lotta sui punti d’incontro che favorisce una squadra più scafata come Munster, che libera i propri 22 grazie ad uno scippo di Arno Botha. La lentezza nella circolazione del pallone fa sì che la Red Army riesca a coprire al meglio tutta l’ampiezza del campo senza particolari problemi.

Irlandesi che invece sono più efficaci in fase offensiva, riescono ad avere palloni puliti e soprattutto impiegano pochi uomini per ottenerli. Alla mezz’ora, dopo aver sprecato in precedenza un’occasione, Munster manipola bene la retroguardia zebrata e finalizza al largo con il tallonatore O’Byrne (0-14). Nell’occasione, Di Giulio si procura un infortunio al ginocchio ed è costretto ad uscire; al suo posto Canna, mentre nello stesso momento fa il suo esordio anche Joshua Renton, in campo al posto di un Raffaele troppo timido nella distribuzione.

La partita, condizionata anche dal terreno di gioco molto pesante, resta lenta, sporca e dall’intensità piuttosto bassa. Nel finale un paio di chiamate dubbie dell’arbitro consentono al Munster di restare in attacco, e di piazzare con Johnston dalla lunga distanza: si va al riposo sullo 0-17.

La ripresa si apre all’insegna del gioco tattico al piede, con il Munster che si fa vedere nella metà campo ducale  dopo una touche rubata su lancio di Ceciliani. La difesa delle Zebre risponde bene e sorprende in un paio di occasioni la Red Army, respingendola spesso oltre la linea del vantaggio. È in attacco però che i ducali sembrano essere troppo prevedibili: Renton non riesce a offrire più molta più velocità rispetto a Raffaele e Canna si rifugia troppo spesso in calcetti non sempre ortodossi.

Al 52′ le Zebre hanno due penaltouche dentro i 22: sulla prima i ducali subiscono fallo, ma sulla seconda Munster riesce a bloccare la spinta. Tra gli ospiti, intanto, fa il suo esordio in stagione Conor Murray. Dopo un intermezzo degli irlandesi, un gran break di Giammarioli riporta le Zebre nella metà campo avversaria fin dentro i 22 degli ospiti.

Al 61′ le Zebre possono impostare un’altra maul avanzante e sembrano andare oltre la linea, ma Munster tiene il pallone alto. Si torna sul vantaggio: le Zebre suonano la carica soprattutto con Ceciliani e Giammarioli, con quest’ultimo – il migliore dei suoi nel secondo tempo – che poi riesce a schiacciare dopo un pick&go. Il TMO convalida la meta e i ducali accorciano sul 7-17 al 64′.

A Munster però basta un fuorigioco di Bisegni per smorzare l’impatto della meta ducale: Rory Scannell segna il 7-20 e nei minuti successivi le Zebre non riescono ad uscire dalla metà campo e a guadagnare territorio. Al 75′ poi i ducali combinano il pasticcio definitivo: nel raccogliere un grubber, Brummer svirgola un passaggio verso Renton e regala la meta a O’Mahony, che si avventa sul pallone e lo schiaccia sulla linea quanto basta per il 7-27.

Nel finale Munster spinge alla ricerca del punto di bonus offensivo, e la quarta meta arriva al 79′. Sui 5 metri Murray salta un uomo e anticipa la salita difensiva di Elliott: Scannell segna il 7-32 e manda le squadre negli spogliatoi.

Zebre: 15 Gabriele Di Giulio, 14 Paula Balekana, 13 Giulio Bisegni, 12 Tommaso Boni, 11 Jamie Elliott, 10 Francois Brummer, 9 Riccardo Raffaele, 8 Giovanni Licata, 7 Maxime Mbandà, 6 Jimmy Tuivaiti, 5 David Sisi (c), 4 Leonard Krumov, 3 Dario Chistolini, 2 Massimo Ceciliani, 1 Cruze Ah-Nau
A disposizione: 16 Oliviero Fabiani, 17 Daniele Rimpelli, 18 Eduardo Bello, 19 George Biagi, 20 Renato Giammarioli, 21 Joshua Renton, 22 Carlo Canna, 23 Giovanbattista Venditti

Marcatori Zebre

Mete: Giammarioli (64)
Conversioni: Brummer (64)
Punizioni:

Munster: 15 Mike Haley, 14 Ronan O’Mahony, 13 Rory Scannell, 12 Tyler Bleyendaal (c), 11 Alex Wootton, 10 Bill Johnston, 9 Neil Cronin, 8 Arno Botha, 7 Chris Cloete, 6 Gavin Coombes, 5 Darren O’Shea, 4 Fineen Wycherley, 3 Stephen Archer, 2 Kevin O’Byrne, 1 Jeremy Loughman
A disposizione: 16 Mike Sherry, 17 Brian Scott, 18 Ciaran Parker, 19 Sean O’Connor, 20 Conor Oliver, 21 Conor Murray, 22 Jaco Taute, 23 Chris Farrell

Marcatori Munster

Mete: Wycherley (16), O’Byrne (30), O’Mahony (75), Scannell (79)
Conversioni: Johnston (16, 30), Scannell (75)
Punizioni: Johnston (40+1), Scannell (70)

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