Il giocatore di Rugby League svela qualche dettaglio di quella Rugby World Cup inglese “maledetta”
La nomina di Andy Farrell come prossimo allenatore dell’Irlanda ha scosso e non poco il mondo ovale d’Oltremanica. Non tutti infatti sembravano preparati a questa eventualità e c’è qualcuno che torna a rivangare anche episodi del passato in cui anche il tecnico, papà di Owen, è stato sfortunatamente per lui coinvolto.
E’ il caso ad esempio di quel Sam Burgess che per la Rugby World Cup 2015 passò dal Rugby League al Rugby Union unendosi alla rosa dell’Inghilterra, che diventò la prima nazione ospitante ad essere estromessa dalla competizione iridata nella prima fase: “Qualcuno sta tornando ancora sui fatti di tre anni fa – ha detto – ma se si riguardano le partite si può osservare come le mie prestazioni aggiungessero qualcosa.
Ciò che ci costò l’eliminazione fu l’ego di molti giocatori che non seguirono e supportarono il nostro capitano, il che è costato al nostro allenatore, e ad altri, il lavoro. I tornei non vengono vinti dallo staff tecnico o da un giocatore – continua – ci vuole unità e impegno: io posso garantire di averci provato, altri invece avevano altri programmi.
Un giorno racconterò la mia versione – conclude – per ora invece mi piace osservare come l’Inghilterra si stia preparando al 2019”.
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