“Abbiamo dimostrato di essere all’altezza contro una squadra forte e organizzata”, ha detto coach Roberto Manghi
Il Petrarca non perdeva dal 23 dicembre 2017, giorno del derby contro Rovigo al ‘Battaglini’. Da quel momento, gli uomini di Andrea Marcato avevano costruito una striscia di venti vittorie consecutive nell’arco di due campionati, compreso lo Scudetto, che solo il Valorugby ha saputo interrompere nella giornata di sabato alla ‘Guizza’. Dove i padovani non perdevano dall’aprile del 2017.
I reggiani sono stati cinici nello sfruttare la superiorità numerica nata dal cartellino rosso di Borean al 32′, confermando di non essere solo una mina vagante del campionato ma una realtà solida del torneo e pronta a togliersi diverse soddisfazioni. La vetta della classifica ora è distante appena un punto. “Devo dire davvero bravi a tutti i ragazzi. Abbiamo fatto una buona partita, difficile, a tratti tesa. Abbiamo dimostrato di essere all’altezza contro una squadra forte e organizzata vincendo a casa loro – ha dichiarato il coach Roberto Manghi – Non abbiamo mai mollato, ad ogni errore abbiamo replicato con fame e lucidità. Dopo questa impresa, dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa perché le ambizioni di questo gruppo possono essere davvero senza orizzonti”.
“È stata una partita-bomba – ha detto Matteo Panunzi, mediano di mischia della squadra e tra i giovani più promettenti del campionato – Siamo riusciti a tenere i campioni d’Italia nella loro metà campo per buona parte del match impedendogli di fatto di fare il loro gioco. Dobbiamo lavorare ancora su qualche errore di disciplina perché contro squadre come questa, si rischia grosso. Ma ce la possiamo fare. Siamo davvero un gran bel gruppo”.
A fine partita ha parlato anche Luciano Rodriguez, uno dei fari del Valorugby in cabina di regia. “Allo stadio Geremia è venuto fuori il nostro gioco ed il cuore dei ragazzi per la rimonta (i reggiani erano sotto 11-3 nella ripresa, ndr) – ha detto il mediano d’apertura alla Gazzetta di Reggio – Nel primo tempo si può dire che abbiamo dominato, mentre nella seconda parte della gara forse siamo rimasti sorpresi dalla loro reazione anche in 14 giocatori”. Quando gli viene chiesto cosa abbia fatto la differenza, Rodriguez risponde così: “La coesione del gruppo sicuramente, l’aver rispettato il piano di gioco studiato nelle settimane precedenti. A dir la verità potrei dire altre mille cose, ma se non ci avessimo messo il cuore nessuna di queste cose sarebbe bastata per arrivare alla vittoria”.
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