Parla Marzio Innocenti: “Nessun Pronti al Cambiamento 2. Rispetto Gavazzi, ma abbiamo idee diverse”

Il presidente del Comitato Veneto conferma la propria candidatura e chiarisce le ragioni della frattura con Palc

Negli scorsi mesi aveva colto di sorpresa la separazione di Marzio Innocenti e Pronti al Cambiamento, movimento che lo stesso presidente del Comitato Veneto aveva ispirato, contribuito a fondare e rappresentato come candidato alle elezioni federali del 2016. Una rottura su cui lo stesso Innocenti è tornato in un’intervista a ‘Il Gazzettino’, nella quale ha spiegato come intende proseguire il proprio percorso politico in ottica prossime elezioni, chiarendo diverse situazioni.

Nuova linea
“Non ci sarà un Palc 2. Si è visto che le associazioni servono solo ai politicanti, per dare spazio a gente che magari non faceva parte del nostro mondo”, ha dichiarato Innocenti ribadendo che lasciare Pronti al Cambiamento per costruire una strada alternativa sia stata per lui la cosa più giusta.

Mancanza di chiarezza e di efficacia
Innocenti chiarisce quali siano state la ragioni che hanno portato alla frattura: “C’è un gruppo di persone nel Palc che vuole tenere le mani libere e scegliere il candidato all’ultimo momento”. Alla richiesta di spiegazioni su questa decisione la risposta è stata che “il leader restavo io (Innocenti, ndr) anche se il candidato alla presidenza sarebbe stato scelto più avanti”.
Una mancanza di chiarezza che lo ha portato quindi a “togliere il disturbo”. Una scelta dettata non da ragioni personalistiche, ma di efficacia: “Sarei stato disposto a un passo indietro di fronte a una candidatura migliore della mia. Ma non si può affrontare una campagna elettorale candidando un’entità. Ci vuole un uomo credibile”.

Rispetto per Gavazzi ma idee diverse
L’ex azzurro si è detto piacevolmente stupito inoltre della presenza di Gavazzi all’ultima assemblea del Comitato Regionale Veneto. Dopo i trascorsi difficili, con il numero uno della FIR ora ha un rapporto di rispetto reciproco anche se alle prossime elezioni è sicuro che fra i due non vi sarà alcun avvicinamento politico anche perché “mi candiderò con un programma alternativo. Gavazzi è fermo all’alto livello, Benetton e Zebre, mentre io arrivo sino alla Serie B e C”.

Intenzioni di programma
Citando le serie “minori” del nostro rugby Innocenti ne ha approfittato per chiarire che, se dovesse diventare lui il presidente della Federugby, le prime cose su cui interverrebbe sarebbero un considerevole aumento delle risorse per le attività del rugby di base e la garanzia di una o due Accademie nel Sud Italia.

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