Finisce 31-13, Newcastle tiene un tempo prima che gli scozzesi trovino modo di scardinare la loro difesa. Nell’altra sfida della serata, preziosissima vittoria di Ulster a Llanelli
EDIMBURGO – I due successi raccolti finora hanno reso i Newcastle Falcons la vera sorpresa della primissima fase di Heineken Champions Cup. Senza nulla togliere ai Toons, infatti, quasi nessuno alla vigilia avrebbe pronosticato il successo esterno a Tolone (nonostante le difficoltà in cui versano i Rivieraschi); la vittoria contro il Montpellier di Vern Cotter, invece, è stata frutto della volontà dei bianconeri, capaci di trovare la meta della vittoria otto minuti dopo i canonici ottanta regolamentari – e dopo quasi quaranta fasi.
Edinburgh Rugyby, dal canto suo, è reduce da due sconfitte consecutive in PRO14 (contro Dragons e Munster), ma in Europa è andato vicino al successo a Montpellier prima di battere Tolone nell’ultimo turno, all’esordio casalingo nella massima competizione europea dopo quattro anni di assenza.
Quella che va in scena al BT Murrayfield stasera, quindi, è a tutti gli effetti il più anomalo dei match-clou europei anche considerando che Newcastle è ultimo in Gallagher Premiership e il club della capitale scozzese, come detto, non sta proprio volando in Guinness PRO14.
A rendere il tutto, se possibile, ancora più anomalo, ci pensa la situazione (quasi paradossale, per un club professionistico inglese) in cui si presentano i Falcons stasera; dopo che tre piloni destri (Jon Welsh, Craig Mitchell e Paul Mullen) si sono infortunati negli ultimi giorni, i bianconeri (stasera in grigio-verde) devono fare a meno anche di David Wilson e Trevor Davison (che ha giocato qualche volta tight-head ma non è un pilone destro naturale), già a rischio alla vigilia. Sam Lockwood parte col numero 3, mentre in panchina i Falcons restano quindi con un solo pilone, Sami Mavinga. Il rischio, quindi, è di dover giocare in 14 (e di vedere solo uncontested scrum)se dovessero fare a meno di due piloni durante la gara.
Un vento forte batte la capitale scozzese dalla mattina, cui si aggiunge una fastidiosa pioggia a tratti a rendere il contesto ancora più scenografico – e il compito dei trenta in campo ancora più difficile. In queste condizioni, difficile aspettarsi una gara spettacolare, e il primo tempo è specchio fedele di questo assunto.
Newcastle passa per primo con un piazzato di Connon al 5′ (dopo due punizioni consecutive concesse da Edinburgh al breakdown) ma Edinburgh va oltre la linea inglese al 15′, dopo qualche fase, con Hamish Watson. Jaco van der Walt trasforma (con l’aiuto del palo) e porta i suoi avanti (7-3).
Gli scozzesi adesso hanno il controllo del match ma faticano a dare ritmo alle giocate, facendosi sempre rallentare al breakdown e affidandosi costantemente ai propri ball-carrier anziché allargare il gioco, oltre a non avere una serata particolarmente brillante al piede tattico.
Quasi dal niente, viste le premesse, arriva la meta del contro-sorpasso inglese alla mezz’ora; ovale riciclato sul lato chiuso da un raggruppamento sotto il Main Stand, due passaggi e palla a Radwan che si invola indisturbato e va in tuffo all’altezza della bandierina, prima che Connon trasformi per il 7-10.
Le squadre vanno a riposo sul 10-13, Edinburgh guadagna due punizioni e calcia in entrambe leoccasioni, spedendo la seconda tra i pali (e la prima contro il palo) con van der Walt, mentre Connon è ancora preciso dalla piazzola ad un minuto dallo scadere.
Una meta di Chris Dean apre la ripresa nel migliore dei modi per Edinburgh, che se vuole tenere aperte le sue speranze di passaggio ai quarti, stasera ha un solo risultato. Tornati avanti nel punteggio (17-13, meta trasformata da van der Walt) gli scozzesi non riescono però a sfruttare il momento, perchè – salvo rarissimi casi – l’ovale gira ancora troppo lento.
Newcastle non riesce più a reagire e al 56′, dopo due reset della scrum (e due punizioni concesse in precedenza per affossamento della maul) Mitrea concede la meta tecnica agli scozzesi, che allungano il loro vantaggio oltre il break (24-13) e mettono una serissima ipoteca sulla vittoria.
Allo scoccare dell’ora di gioco TMO annulla la meta del bonus a Graham – ottimo lavoro di Arscott in disperato recupero che costringe l’ala scozzese a toccare la linea laterale prima di schiacciare l’ovale – ma ci pensa Kinghorn al 71′ (sfruttando il bellissimo assist al piede di van der Walt, che si incarica poi della trasformazione) ad andare oltre la linea.
Finisce 31-13, Edinburgh si prende cinque punti importantissimi che mandano gli scozzesi in vetta solitaria alla Pool 5, Newcastle subisce la prima sconfitta europea ma resta comunque in corsa in uno dei gruppi più equilibrati e imprevedibili dell’intera Heineken Champions Cup.
Il tabellino
Edinburgh Rubgy: 15. Blair Kinghorn 14. Darcy Graham 13. James Johnstone 12. Chris Dean 11. Duhan van der Merwe 10. Jaco van der Walt 9. Henry Pyrgos 1. Pierre Schoeman 2. Stuart McInally (C) 3. WP Nel 4. Ben Toolis 5. Grant Gilchrist 6. Jamie Ritchie 7. Hamish Watson 8. Bill Mata.
A disposizione: 16. David Cherry 17. Allan Dell 18. Simon Berghan 19. Callum Hunter-Hill 20. Luke Hamilton 21. Nathan Fowles 22. Simon Hickey 23. Juan Pablo Socino.
Mete: Watson (15′), Dean (43′), meta tecnica (56′), Kinghorn (71′)
Trasformazioni: van der Walt (16′, 44′, 72′)
Punizioni: van der Walt (34′)
Newcastle Falcons: 15. Alex Tait 14. Tom Arscott 13. Chris Harris 12. Pedro Bettencourt 11. Adam Radwan 10. Brett Connon 9. Tane Takulua 1. Adam Brocklebank 2. George McGuigan 3. Sam Lockwood 4. Tex Cavubati 5. Glen Young 6. Ryan Burrows (C) 7. Gary Graham 8. Callum Chick.
A disposizione: 16. Santi Socino 18. Sami Mavinga 19. Calum Green 20. Simon Uzokwe 21. Sam Stuart 22. Toby Flood 23. Johnny Williams.
Mete: Radwan (29′)
Trasformazioni: Connon (30′)
Punizioni: Connon (5′, 39′)
Scarlets v Ulster
Nell’altra sfida del venerdì sera, Ulster archivia una preziosissima vittoria (25-24) con bonus offensivo sul campo degli Scarlets (di fatto eliminati dal torneo), raggiungendo almeno momentaneamente il Racing 92 in vetta alla Poole 4, a quota 9 punti. Gli irlandesi tengono in pugno la gara nella ripresa, sfoderando in terra gallese una delle migliori performance della stagione, che mantiene gli uomini di Dan McFarland in piena corsa per la post season.
Il tabellino
Scarlets: 15 Johnny McNicholl, 14 Tom Prydie, 13 Jonathan Davies, 12 Kieron Fonotia, 11 Steff Evans, 10 Rhys Patchell, 9 Gareth Davies, 8 Uzair Cassiem, 7 James Davies, 6 Will Boyde, 5 David Bulbring, 4 Lewis Rawlins, 3 Samson Lee, 2 Ken Owens (c), 1 Rob Evans.
A disposizione: 16 Ryan Elias, 17 Wyn Jones, 18 Werner Kruger, 19 Steven Cummins, 20 Dan Davis, 21 Kieran Hardy, 22 Dan Jones, 23 Hadleigh Parkes.
Mete: Evans 2, Davis.
Trasformazioni: Patchell 2, Jones
Punizioni: Patchell
Ulster: 15 Louis Ludik, 14 Henry Speight, 13 Will Addison, 12 Stuart McCloskey, 11 Jacob Stockdale, 10 Billy Burns, 9 John Cooney, 8 Marcell Coetzee, 7 Jordi Murphy, 6 Sean Reidy, 5 Kieran Treadwell, 4 Iain Henderson, 3 Marty Moore, 2 Rory Best (c), 1 Eric O’Sullivan.
A disposizione: 16 Rob Herring, 17 Kyle McCall, 18 Tom O’Toole, 19 Matt Rea, 20 Nick Timoney, 21 David Shanahan, 22 Johnny McPhillips, 23 Darren Cave.
Mete: Stockdale, Speight, Addison, Coetzee.
Trasformazioni: Cooney
Punizioni: Cooney
Matteo Mangiarotti
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