Lo ha girato RugbyPass, per raccontare il percorso unico dell’irlandese. Jim Hamilton è la voce narrante
La storia di Ian McKinley, nel mondo del rugby, è conosciuta un po’ da tutti. Nel 2011, il distacco dalla retina gli ha fatto perdere completamente la vista dall’occhio sinistro, conseguenza di un grave infortunio subito nel 2010, quando a 19 anni un tacchetto di un compagno di squadra dell’University College Dublin gli entrò nell’occhio durante un match.
McKinley si è inizialmente ritirato, ma come sappiamo dal 2012 è arrivato in Italia, alla Leonorso Udine, prima come allenatore delle giovanili (dove ha incontrato Antonio Rizzi) e poi come giocatore. Da lì è iniziata la sua scalata, resa possibile dai Rugby Goggles introdotti in via sperimentale da World Rugby, che lo hanno portato prima al Viadana, poi alle Zebre come permit player, quindi al Benetton e infine in Nazionale. In una sola parola: inspirational.
Al suo incredibile percorso si è interessato RugbyPass, che ha dedicato una puntata delle sue RugbyPass Exceptional Stories proprio all’irlandese. Il documentario è lungo 34 minuti e, oltre alle parole di McKinley, comprende anche alcune dichiarazioni di Conor O’Shea, Leo Cullen, Michael Bradley e Pete Atkinson. La voce narrante è di Jim Hamilton.
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