Da marzo 2019 Scott Johnson affiancherà l’head coach dei Wallabies, reduci da una stagione con quattro vittorie su nove partite
La Federazione australiana (ARU) ha confermato Michael Cheika come allenatore dei Wallabies anche per il 2019, dopo le voci circolate nelle ultime settimane di un possibile esonero visti i pessimi risultati della squadra nel corso di questa stagione, chiusa con sole quattro vittorie su tredici partite e il 49% di successi. La peggiore dell’era professionistica.
Ciò nonostante, la dirigenza federale ha deciso di rinnovare la fiducia a Cheika, arrivato alla guida dei Wallabies all’inizio del 2015. Ad affiancare l’ex allenatore del Petrarca, tuttavia, ci sarà un’altra figura individuata in Scott Johnson, attuale Director of Rugby per la Federazione scozzese. Johnson, 56 anni, ha firmato un contratto di tre anni tornerà in Australia al termine del Sei Nazioni 2019 per ricoprire lo stesso in carico anche nell’ARU, che ha ufficializzato la sua nomina lunedì.
Cheika, per la prima volta da quando è allenatore dei Wallabies, dovrà quindi riferire ad un’altra persona che non sia il CEO Raelene Castle. L’amministratrice delegata ha spiegato per sommi capi cosa differenzierà il lavoro di Johnson da quello di Cheika: “Michael potrà concentrarsi solo sui Wallabies e sulle performance sul campo, mentre Scott si occuperà delle aree di interesse che non riguardano esclusivamente il campo. Lavoreranno vicini, ma sarà solo Michael a guidare i Wallabies sul terreno di gioco”.
Oltre a Cheika e Johnson, nello staff della Federazione dovrebbe entrare anche una terza persona, che dovrebbe essere annunciata all’inizio del 2019. Se il capo allenatore non è più in discussione, la stessa cosa non si può dire degli assistenti di Cheika: il futuro di Simon Raiwalui, Stephen Larkham, Nathan Grey e Mick Byrne non è stato ancora chiarito e sarà oggetto di discussione tra Cheika e Johnson “immediatamente”, ha detto Castle.
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